In una intervista alla NBC il Presidente Zelenskyy ha dichiarato che l’Ucraina intende continuare a occupare i territori conquistati della regione russa di Kursk per un periodo di tempo indefinito, ma non intende annetterli. Allo stesso tempo, Zelensky si è rifiutato di rispondere alla domanda se l’esercito ucraino intenda occupare altri centri abitati sul territorio della Federazione Russa.
Entrambe le dichiarazioni sono così ovvie nel loro contenuto che non avrebbe nemmeno senso di scriverle. Zelensky avrebbe anche potuto non dirle (e il giornalista chiederle). Parlare dei piani per la conquista di altri centri abitati significherebbe avvisare il nemico. Ritirarsi dai territori già occupati significherebbe tornare alle precedenti posizioni di svantaggio in eventuali negoziati sulla cessazione delle ostilità e liberare l’esercito russo da un ulteriore impegno.
Teoricamente, però, questo argomento avrebbe potuto essere sviluppato in una direzione diplomatica con grande beneficio: trasmettere, attraverso l’intervista, a Putin la proposta di scambiarsi i territori attualmente occupati, smettere di sparare e iniziare a negoziare «pacificamente» su tutto il resto. Ma Zelensky non lo fa, perché sembra che abbia imparato a comprendere pienamente la psicologia di Putin: quello non fa le cose che gli vengono imposte dall’esterno, soprattutto in un modo pubblico. Quindi, è necessario mantenere una certa posizione finché Putin non giunge da solo a una conclusione logica di cui Zelensky ha bisogno.
Sembra che sia una forma della diplomazia militare.
Non penso che una notizia di portata simile possa essere largamente discussa in Occidente, ma ieri sera Vladimir Putin è arrivato in Mongolia per una visita ufficiale di due giorni. Oggi, il 3 settembre, Putin dovrebbe incontrare il presidente mongolo Ukhnaagiin Khurelsukh, firmare una serie di documenti e deporre fiori presso il monumento al maresciallo sovietico Georgy Zhukov (la visita di Putin coincide con l’85° anniversario della vittoria congiunta delle truppe sovietiche e mongole sulle forze giapponesi a Khalkhin-Gol nel 1939).
Ma tra i russi alcuni si sono ricordati che la Mongolia è membro della Corte penale internazionale (CPI) e deve formalmente arrestare Vladimir Putin, che è sulla lista internazionale di ricercati per – formalmente – il trasferimento di bambini dall’Ucraina alla Russia. Questa è la prima visita di Putin in un Paese che ha ratificato lo Statuto di Roma da quando è stato emesso il mandato di arresto. Di conseguenza, c’è chi spera che Putin venga realmente arrestato…
Ebbene, penso che sia fortemente ingiusto alimentare le false speranze: Putin non è un tipo particolarmente coraggioso, quindi non avrebbe mai accettato l’idea di andare in uno Stato del genere senza ricevere delle garanzie potentissime circa la propria sicurezza e libertà. Realisticamente parlando, si potrebbe ipotizzare solo due situazioni in cui Putin possa essere arrestato: se decide di consegnarsi lui (andando lui in qualche Stato europeo) o se le forze militari occidentali (quelle ucraine comprese) decidono di fare una visita al Cremlino. Per ora entrambe le opzioni mi sembrano un po’ troppo teoriche.
E allora perché ci è andato in Mongolia? Sicuramente solo per dimostrare di essere ancora tanto «autorevole e potente» da poter fare le visite internazionali, anche negli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma.
Il giornale francese Libération scrive che il fondatore di Telegram Pavel Durov, dopo essere stato arrestato a Parigi, ha dichiarato agli investigatori di aver collaborato con la Direzione generale della sicurezza (DGSI) del Ministero dell’Interno francese. Secondo una fonte vicina alle indagini, Durov avrebbe detto di avere un canale di comunicazione speciale con il controspionaggio francese, grazie al quale è stato possibile prevenire diversi attacchi terroristici. Allo stesso tempo, come scrive Libération, tra il 2013 e il 2024, la polizia francese non ha ricevuto risposte da Telegram a 2460 richieste.
Ecco, non so quanto corrispondano alla realtà tutte queste rivelazioni, ma posso sottolineare che per le forze dell’ordine francesi – e pure per la classe dirigente politica e per la società – la questione del terrorismo islamico è non meno importante (a volte forse anche più) di tutte le questioni che secondo la stampa europea sarebbero state «imputate» a Durov. Un europeo medio è più abituato a sentire spesso del narcotraffico o della pedofilia, mentre un francese medio si ricorda bene pure del rischio degli attentati: semplicemente perché in Francia succedono relativamente spesso.
Di conseguenza, si potrebbe presumere che Durov ha logicamente testimoniato di avere collaborato sulla questione più importante e pericolosa.
Il nuovo paragrafo di Inerario (§ 37) è dedicato al modo di visualizzare automaticamente tutti i sondaggi attivi esistenti (ovviamente su un determinato sito) creati con il plugin WP Polls, dando la possibilità votare in ognuno di essi.
Il paragrafo è stato pensato sia per gli sviluppatori «pigri» che per i semplici amministratori o proprietari dei siti web che non si intendono della programmazione per il web: infatti, contiene i codici php delle soluzioni possibili.
https://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo37/
Questa settimana abbiamo avuto delle nuove conferme del fatto che in Ucraina hanno imparato a costruire i droni militari capaci di colpire a distanze grandi, più di mille chilometri. Dunque, ci sono stati degli incendi ad altre raffinerie di petrolio russe.
Alcuni funzionari dello Stato russo, però, negano tutto dicendo che il fumo che vedete nel filmato sia stato causato dal fatto che qualcuno ha incendiato l’erba secca nei campi. Sarà così?..
Il gruppo britannico/americano Whitesnake – che negli anni della propria storia ha suonato nei generi hard-rock, blues-rock, glam metal e heavy metal – era stato fondato dal cantante David Coverdale alla fine del 1977, durante la lunga pausa nella attività musicale dei Deep Purple (dei quali Coverdale era stato cantante dal 1973 al 1976). Nel corso dei lunghi anni della propria esistenza – la quale non è ancora ufficialmente terminata – il gruppo ha cambiato tantissime volte anche (e soprattutto) la formazione: le uniche cose fisse sono il nome del gruppo e la presenza del fondatore-cantante: tanto che non si capisce perché si debba chiamare questo collettivo con uno brand inventato e non direttamente con il nome di David Coverdale. Ma il periodo migliore dei Whitesnake è quello durante il quale ne avevano fatto parte due dei componenti migliori dei Deep Purple: dalla seconda metà del 1978 all’inizio del 1983 nel gruppo avevano suonato Jon Lord e Ian Paice.
Durante il suddetto «periodo d’oro» i Whitesnake avevano registrato tre album; per il post musicale di oggi io ho pensato di selezionare due canzoni da uno di quegli album.
La prima canzone di oggi è la «Fool For Your Lovin’» (dall’album «Ready an’ Willing» del 1980) inizialmente scritta per B. B. King:
La seconda canzone del post di oggi è la «Ready an’ Willing» (come potete immaginare, sempre dall’album «Ready an’ Willing» del 1980):
Bene, non saluto i Whitesnake per sempre: ho già in mente altri motivi musicali per dedicare nuovi post al gruppo.
A partire dal febbraio del 2022 non vi informo dei film russi perché penso (forse sbagliando, non lo so) che deve arrivare un momento migliore per farlo (anche se nella mia testa so che continuano a uscire, a volte, dei film di buona qualità – da tutti i punti di vista – realizzati dalle persone contrarie alla politica putiniana).
Ma oggi faccio una piccola eccezione. La faccio perché voglio informarvi delle condizioni in cui versa la «cultura cinematografica ufficiale», quella vicina allo Stato russo. In sostanza, il canale televisivo russo TNT (di diffusione federale) sta per produrre una opera interessantissima: una miniserie sul Presidente statunitense Joe Biden che decide di visitare di persona la Russia per capire «perché le sue sanzioni non funzionano» e, ovviamente, viene coinvolto in una serie di avventure «particolari».
Leggete pure l’articolo pieno di dettagli interessanti!
P.S.: nei circa dieci anni precedenti alla guerra in Ucraina il canale televisivo russo TNT era diventato famoso, in Russia, per avere imparato a produrre delle miniserie di una qualità realmente alta, paragonabile ai migliori esempi occidentali. La trasformazione attuale è uno dei tantissimi motivi – ovviamente di importanza non primaria – per i quali dico che Putin ha deciso di distruggere la Russia assieme alla Ucraina.
Questo post viene ripubblicato tutti gli anni l’ultimo venerdì di agosto.
Per la maggior parte dei miei lettori le vacanze (o il periodo di lavoro poco intenso) stanno per finire. Chi vuole iniziare la nuova stagione lavorativa senza gli inutili stress deve preparare bene i propri strumenti di lavoro per farli funzionare come si deve. Uno dei miei principali strumenti di lavoro è il computer, quindi oggi vi racconto cosa faccio io per migliorare le sue prestazioni. Si tratta di otto facili operazioni che ogni persona può fare da sé, quindi completamente gratis. Per alcune delle operazioni elencate serve la connessione a internet.
Parentesi aperta. Chi usa una OS di Apple vada pure a dire una preghiera a Steve Jobs. Chi usa Linux non ha bisogno dei miei consigli. Parentesi chiusa.
Per facilitare la comprensione del mio testo, lo divido in passaggi numerati e illustrati. Seguiteli proprio nell’ordine da me assegnato.
1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.
2. Passaggio secondo. Continuare la lettura di questo post »
The Wall Street Journal scrive che nel 2018 il presidente francese Emmanuel Macron e Pavel Durov si sono incontrati a pranzo: Macron ha proposto a Durov di trasferire la sede di Telegram a Parigi (Durov ha rifiutato), inoltre è stata discussa la questione della concessione della cittadinanza francese a Durov (concessa con una procedura speciale e rara). Un anno prima di questo incontro, i servizi di sicurezza francesi avevano condotto un’operazione congiunta con i servizi di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti, durante la quale l’iPhone di Durov era stato hackerato.
Lo stesso The Wall Street Journal specifica che non c’è alcuna indicazione del fatto che l’incontro con Macron o l’hackeraggio del telefono di Durov abbiano avuto un ruolo nel fermo di quest’ultimo a Parigi (ma c’è un collegamento tra i due eventi?), ma che questi dettagli «fanno luce» sui suoi rapporti con la Francia e gli Emirati Arabi Uniti. Ed è proprio questa precisazione che alla fine confonde me, uno che si ostina a cercare la logica in ogni cosa. Perché sembra un’allusione al fatto che Macron si sia vendicato con Durov per qualcosa (altrimenti, cosa c’entra la «luce»?). Ma non è chiaro per cosa.
Il direttore generale dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) Rafael Grossi ha dichiarato, dopo una visita alla centrale nucleare di Kursk – nella città russa di Kurchatov, nella regione di Kursk – che «c’è ora il pericolo di un incidente nucleare qui» e che le ostilità che si stanno svolgendo a pochi chilometri dalla centrale nucleare «sollevano serie preoccupazioni». Secondo Grossi, il reattore della centrale nucleare di Kursk è privo di protezione specifica e quindi vulnerabile.
Non cercherò di raccontare tutto quello che i media hanno scritto sulle «stranezze» di Rafael Grossi per più di due anni. Mi limiterò a notare che tra queste stranezze c’è anche la dimenticanza. Per esempio, nella sua dichiarazione sulla situazione alla centrale nucleare di Kursk, sembra aver dimenticato di specificare: sul suo territorio ci sono le attrezzature militari russe come sono presenti sul territorio della centrale nucleare di Zaporozhye? Solo per attirare, in un momento ritenuto opportuno, l’attenzione su di sé e avere la possibilità di accusare le forze armate ucraine di aver usato la cosiddetta «bomba sporca»?
Sarebbe molto interessante chiarire questo dettaglio.