L’archivio del 2020 год

Chi risparmia ci perde

Cominciamo con due immagini.
Sulla prima immagine vediamo gli auricolari AirPods della Apple (avevo già scritto della mia esperienza positiva con essi):

Sulla seconda immagine vediamo gli auricolari OnePlus Buds, palesemente copiati dagli AirPods della Apple:

Se non vi piace la parola copiati, leggetela pure come fortemente ispirati.
Però ora potete leggere questo brevissimo articolo sui doganieri statunitensi dell’aeroporto JFK che si vantano di avere fermato il carico di 2000 AirPods contraffatti che stavano viaggiando dalla Cina verso il Nevada. Lo hanno scritto pure sul twitter ufficiale:

Sulla foto, però, si vede chiaramente che si tratta di una partita dei OnePlus Buds. Che sono, come abbiamo visto, copiati dagli AirPods ma che si trovano comunque nel libero commercio.
La OnePlus ha già chiesto alla dogana la restituzione della merce (valore complessivo 158 mila dollari), ma i doganieri hanno smesso di fingere di essere svegli e vigili, non reagendo dunque in alcun modo alla richiesta.
Non so bene come e quando possa finire questo caso. Ma già ora posso indicare la morale: risparmiare sullo sviluppo e copiare le idee altrui potrebbe costare caro. Indipendentemente dalla eventualità di una causa giudiziaria da parte dell’autore della idea. Semplicemente, interverrà qualche «genio alternativo».
P.S.: i bravi avvocati della Apple potrebbero ora tentare di difendere la proprietà intellettuale del proprio cliente partendo da questo episodio di «inganno dei consumatori» riconosciuto istituzionalmente ahahaha


L’inerzia pandemica

Qualcuno dei miei lettori poteva avere letto (o avere visto con i propri occhi nella vita reale) che il nuovo provvedimento del Governo consente di utilizzare il 100% dei posti a sedere sui mezzi del trasporto pubblico locale. Così, per esempio, già venerdì pomeriggio dalle carrozze della metropolitana milanese sono spariti tutti gli adesivi che per circa cinque mesi hanno indicato i posti da lasciare liberi.
Prima era così:

Ora, invece, è così:

L’aspetto che mi sembra più curioso è, però, di carattere sociologico. Ebbene, le persone continuano ancora a seguire la «vecchia» regola dei posti liberi in mezzo. Anche quando ci sono molte persone in piedi sulla carrozza, uno su cinquanta osa sedersi su uno dei posti «proibiti» fino a pochi giorni fa.
Vorrei proprio vedere per quanto tempo durerà questa abitudine.
Chissà se e quanto la paura del virus contribuisce alla sua persistenza.


Buon anno scolastico a tutti

Nella maggioranza delle Regioni italiane oggi è iniziato l’anno scolastico. Direi che è iniziato nonostante le speranze congiunte di molti scolari e insegnanti ahahaha
In occasione della riapertura delle scuole, alla gente perennemente presa dal panico non dico nulla perché sarebbe inutile.
Ai genitori [relativamente] normali avrei fatto gli auguri per la fine di una dura prova durata quasi sette mesi, ma non so quanto sia stato facile organizzarsi con il rientro a scuola nelle condizioni dell’eventuale smart working.
Agli scolari, invece, ricorderei che ogni regola scomoda e noiosa può essere rivolta a proprio vantaggio. Per esempio, in questo modo:

Ah, e poi spero che i ragazzi più piccoli non inizino, incontrando o conoscendo i compagni di classe, a scambiarsi ingenuamente le mascherine. Tale comportamento sarebbe molto più preoccupante del non indossare le mascherine stesse o del non rispettare il distanziamento sociale.


Il difensore

All’inizio dell’anno mi era già capitato di postare un video ipnotizzante sul presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhammedow. E ora penso che sia proprio l’ora di tornare a questo personaggio curioso. Infatti, egli si rende spesso protagonista dei video meritevoli della nostra attenzione.
Oggi, per esempio, vediamo un breve resoconto della visita del presidente Gurbanguly Berdimuhammedow al poligono di tiro delle forze armate nazionali per verificare le capacità di tiro dei vertici del Ministero della Difesa e del Ministero degli Interni. Ma alla fine si è esibito egli stesso (e alla fina ha ordinato a tutti i presenti di dedicare più attenzione alle esercitazioni):

Ebbene, sì. Non è solo un «esperto della musica». Già nel 1973, all’età di 16 anni, era diventato il campione della Repubblica Socialista Sovietica del Turkmenistan di tiro a segno (mica come Lukashenko che fa il figo con un «Kalashnikov» che ha il caricatore staccato ahahah).


La musica del sabato

A volte si potrebbe mettere anche qualcosa di più leggero nel tradizionale post musicale del sabato. Per esempio, qualche composizione suonata dalla orchestra moscovita «Kush»…
Non so per quale motivo non abbiano tradotto il loro sito almeno in inglese (eppure sono giovani), ma le loro caratteristiche musicali non dipendono dalla lingua. Quindi scrivo solo che l’orchestra suona la musica propria e uno dei soliti suona la balalaika. Mi sorprendo ogni volta che sento produrre qualcosa di originale con questo strumento primitivo.

Un altro esempio della musica della stessa orchestra è una composizione che riprende in modo interessante i motivi spagnoli:

Proverò a seguirli.


Dato che il 2020 è un anno quasi perso per il turismo (soprattutto quello internazionale), continuiamo pure con i nostri viaggi virtuali.
Su questa pagina sono pubblicate le GIF con le rovine di sei castelli del Regno Unito restaurate in modo digitale. In sostanza, ogni immagine è dinamica e mostra lo stato attuale del rispettivo castello, il processo dei «lavori di restauro» digitali e il risultato finale: come avrebbe potuto essere il castello nelle condizioni normali. quindi aspettato che si carichi tutto e, nel frattempo, leggete le descrizioni allegate.

Io, intanto, confesso di amare visitare, studiare e osservare le rovine degli edifici di ogni genere ed epoca. Questi danno uno spazio enorme alla fantasia: lasciano immaginare come erano una volta, come e perché erano concepiti, come erano utilizzati e perché sono stati abbandonati nonostante la loro qualità.


La vecchia interfaccia di Facebook

Purtroppo, lo sapete già: il Facebook sta trasferendo tutti i suoi utenti al nuovo design dallo stile idiota «voglio che sia tutto grande e colorato». È assolutamente normale che questo stile non piaccia a tutti. Mentre l’opzione ufficiale di mantenere il vecchio stile per 48 ore (rinnovabili di volta in volta per non so quante volte in totale) è, a quanto pare, temporanea.

Per fortuna, però, esiste una soluzione tecnica al problema: è possibile tornare al vecchio design.
Il vecchio design della interfaccia del Facebook può essere ottenuto attraverso un plugin disponibile per tutti i browser principali. Si scarica da questa pagina ed è semplicissimo da usare. È sufficiente installarlo e ricaricare la pagina di Facebook: a quel punto vedrete nuovamente la vecchia interfaccia.

Inoltre, volendo, potete aggiungere l’utilissimo plugin Social Fixer che fa alcune cose molto interessanti. Per esempio, nasconde le «pubblicazioni sponsorizzate» (in sostanza, la pubblicità), la politica e le parti delle pagine che non volete vedere, mostra automaticamente le pubblicazioni altrui più recenti o filtra le notizie secondo i vari criteri come l’autore, le parole-chiave etc., dice quando siete stati cancellati dagli amici da parte di qualcuno.


Il razzismo cinematografico

Come avrete già letto, sul sito ufficiale dell’Oscar è stato pubblicato un documento interessantissimo: «Academy establishes representation and inclusion standards for Oscars® eligibility». In sostanza, si tratta di una lista degli standard che dovranno essere rispettati dai film per essere nominati al «miglior film».
A partire dal 2024 i film, per essere nominati, dovranno obbligatoriamente rispettare almeno due dei quattro punti per ogni criterio. Mentre nel 2022 e nel 2023 i creatori di tali film dovranno solo compilare una form ai fini statistici.
Prima di tutto vediamo questi criteri:

Almeno uno degli attori principali o attori di supporto significativi che provenga da un gruppo etnico sottorappresentato:
• Asiatico
• Ispanico / Latinx
• Nero / afroamericano
• Indigeno / nativo americano / nativo dell’Alaska
• Mediorientale / Nordafricano
• Nativo hawaiano o altro isolano del Pacifico
• Altra etnia sottorappresentata
Almeno il 30% di tutti gli attori in ruoli secondari e più secondari che provenga da almeno due dei seguenti gruppi sottorappresentati:
• Donne
• Gruppo razziale o etnico
• LGBTQ+
• Persone con disabilità cognitive o fisiche, non udenti o ipoudenti
Una trama che sia incentrata su un gruppo sottorappresentato:
• Donne
• Gruppo etnico
• LGBTQ+
• Persone con disabilità cognitive o fisiche, non udenti o ipoudenti

Ovviamente, manca il criterio della alta qualità del film. Ed è altrettanto ovvio che prima o poi l’applicazione dei suddetti criteri verrà estesa anche alle altre categorie di premiazione. Perché non c’è il limite alla stupidità umana. A quella stupidità che ha portato l’amministrazione dell’Oscar a produrre, senza rendersene conto, un regolamento estremamente razzista. Razzista perché, per esempio, stabilisce i criteri di conformità proprio alla razza, il colore della pelle e altri aspetti fisici e fisiologici.
La prima cosa che potremmo fare a questo punto è fare gli auguri a tutta l’industria cinematografica statunitense.
La seconda cosa che possiamo fare è chiederci del futuro professionale e finanziario di tutti quei sceneggiatori e registi che non possono o non vogliono realizzare i film sui trans omosessuali sordomuti ghanesi.
La terza cosa che possiamo fare è fare gli auguri — questa volta sul serio — all’industria cinematografica europea. Perché, qualora i suoi protagonisti dovessero mantenere una migliore salute mentale rispetto ai colleghi statunitensi, in pochi anni vedremo crescere notevolmente il prestigio e la popolarità dei festival (e/o concorsi) cinematografici europei. Allo stesso tempo, potrebbe migrare in Europa anche la produzione dei film i cui autori non hanno come l’unico obiettivo la soddisfazione delle regole  del caz  assurde.
P.S.: certamente, mi rendo conto del fatto che i premi culturali di ogni genere (cinema, letteratura etc.) vengono spesso assegnati non solo in base alla qualità dell’opera, ma anche in base alla moda del momento. Possono essere di moda gli argomenti, i Paesi di produzione o gli autori. Ma l’adozione di una regola formale già per la fase di preselezione è una cosa più che esagerata.


Nulla di preoccupante

È abbastanza strano che i media di tutto il mondo abbiano dato tanta importanza al primo problema reso noto nella sperimentazione del vaccino contro il Covid-19.
I problemi imprevisti e gli ipotetici problemi costituiscono una parte inalienabile di una qualsiasi ricerca. Anzi, direi che in una certa misura sono uno degli obiettivi della ricerca. Perché in assenza della possibilità di un errore non ci sarebbe alcun bisogno della ricerca: ci sarebbe già tutto chiaro in partenza, avremmo potuto risolvere ogni genere di problema già al momento della sua prima manifestazione.
Quindi dalla notizia di oggi sul vaccino di AstraZeneca dobbiamo trarre solo tre semplicissimi concetti:
1. È successa una cosa normalissima e quotidiana.
2. Un vaccino completamente nuovo non si fa in poco tempo.
3. Sperare nella ricerca scientifica è giusto, ma nel frattempo rimaniamo pure ragionevolmente vigili sui comportamenti personali quotidiani.
Siate sereni.


Esercitarsi nell’inglese

Nell’epoca della pandemia e dello smart working ho notevolmente meno occasioni per parlare in inglese (fino all’inizio di marzo è stata l’unica lingua parlata da tutti i residenti del mio ufficio attuale).
Ma per fortuna ci sono le nuove tecnologie ad aiutarmi! A volte, quando sono da solo, mi metto a parlare con Siri. Faccio delle domande difficili e/o do degli ordini impegnativi. E così mi esercito.
Colgo l’occasione per ricordarvi che un concetto fondamentale: su tutti gli oggetti di elettronica dovrebbe essere impostata la lingua inglese. Infatti, sono gli oggetti inventati e progettati dalle persone che ragionano in inglese, quindi i vari menu, manuali e guide realizzati nella lingua inglese rispecchiano con la massima chiarezza cosa, come e perché è stato fatto in ogni minimo dettaglio dell’oggetto stesso.