L’AirTag

(21 aprile 2021)

Dopo tanto tempo, la Apple ha finalmente presentato, in occasione dell’evento di ieri, un prodotto realmente nuovo per il proprio ecosistema: l’AirTag. Era atteso già da anni. In sostanza, si tratta di una «compressa» metallica che può essere interrogata dai telefoni, tablet e computer della Apple circa la sua posizione. Se si trova vicino, emette un suono; se si trova lontano, comunica la propria posizione geografica utilizzando come «ponte di connessione» il dispositivo della Apple più vicino. Nascosto in un qualsiasi vostro oggetto personale, l’AirTag permetterà di localizzarlo in caso dello smarrimento o, se siete (s)forunati, del furto (dipende dal fatto se il ladro ci pensi e ci riesca a cercare e buttare via l’AirTag).
Ma in realtà so benissimo che tutti gli interessati sono capaci di leggere la descrizione del prodotto direttamente sul sito del produttore: è breve e facilmente comprensibile. Quindi passo alla mia grande domanda sull’argomento…
L’AirTag è ora proposto a 35 euro (oppure 119 euro per una confezione da 4 pezzi). Con la custodia opzionale costa ancora di più. Di conseguenza, è evidente che sia più sensato utilizzalo solo per mettere al sicuro gli oggetti di un particolare valore economico. Le prime cose che vengono in mente sono ovviamente i portafogli (rifare tutti i documenti è un casino) e le borse con gli oggetti personali importanti. Ma io mi sono chiesto se l’AirTag possa essere utile anche quando nascosto nei mezzi di trasporto personali: auto, moto, biciclette costose etc. Se dovesse funzionare anche in quel modo, meriterebbe di essere comprato a bancali.

Bisogna studiare con attenzione le prime reazioni degli utilizzatori affidabili.
P.S.: sarà particolarmente curioso riuscire a rintracciare le proprie cose rubate grazie al supporto tecnologico dell’iPhone del ladro stesso.
P.P.S.: ogni innovazione diventa rivoluzionaria quando è utilizzata bene e con una certa dose di fantasia.

Rubriche: Elettronica

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