Gli stadi russi

(13 giugno 2018)

Domani in Russia inizia l’ennesimo campionato mondiale di calcio. Si tratta di uno sport che non mi interessa quasi per nulla (se vedo dieci minuti di una partita in quattro anni è già tanto), quindi oggi mi limito a raccontarvi di tre nuovi stadi russi.
Il primo stadio da menzionare per forza è il cosiddetto «Zenit Arena» di San Pietroburgo. Esso è stato costruito per la squadra locale Zenit su progetto dell’architetto giapponese Kisho Kurokawa. I lavori iniziarono nel 2007 e finirono, dopo le numerose proroghe, nel 2017. Nel corso dei lavori i costi salirono dai circa 200 milioni di euro (6,7 miliardi di rubli di allora) iniziali a 1,4 miliardi di euro (48 miliardi di rubli) finali. Valutate un po’ il livello di corruzione e di «magiche sparizioni» in Russia… Ma torniamo allo stadio. Poco dopo la tanto attesa consegna dello stadio si scoprì che il suo tetto perde l’acqua. Per il vice-governatore della città Ilya Albin la colpa sarebbe dei cormorani (nome scientifico Phalacrocorax; nome russo baklan) che colpiscono troppo violentemente il tetto con il becco.
Lo stadio (7 partite del Mondiale in programma) soprannominato dalla gente «Baklan Arena»:

Il suo aggressore:

Il secondo stadio da menzionare è quello di Ekaterinburg. Esso si chiama «Stadio Centrale» o «Ekaterinburg Arena» ed è diventato famoso per essere stato ampliato in modo piuttosto originale:

Pare che si tratti di una soluzione temporanea, il pezzo esterno dovrebbe essere smontato al termine del Mondiale (4 partite in programma per la città).
Il terzo – e l’ultimo – stadio che vorrei nominare è quello di Krasnodar. Esso stato costruito tra il 2013 e il 2016 da un noto imprenditore russo (fino a pochi mesi fa ere il proprietario di una delle più grandi catene di supermercati) esclusivamente con i suoi soldi e non quelli statali (l’unica eccezione alla regola!). La sua facciata non mira a colpire l’immaginazione dei passanti:

Mentre dentro è lo stadio più tecnologico della Russia. [Qualcuno può ricordare che lo stadio di San Pietroburgo ha il tetto apribile e il campo mobile, ma tanto non funzionano.] Vedete la parete nera dietro alle tribune?

In realtà è lo schermo che circonda tutto il campo. Immaginate cosa si potrebbe farne durante le partite.

E qui si vede bene la distanza tra il campo e la prima fila degli spettatori (non mi sembra una cosa molto frequente tra gli stadi di calcio):

Per le ultime tre foto ringrazio il designer russo Artemy Lebedev.
Quante partite si giocheranno allo stadio russo più moderno? Zero.

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