Nella intervista all’ABC News Joe Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno autorizzato l’Ucraina a usare le armi statunitensi per colpire in profondità (oltre 200 miglia, cioè circa 320 chilometri) il territorio russo (e, in particolare, Mosca e il Cremlino).
Ovviamente, come è già successo con la fornitura tardiva dei vari tipi degli armamenti, si tratta solo di un limite che prima o poi verrà superato. Prevedo che il primo, dal punto di vista cronologico, limite superato sarà l’autorizzazione di colpire ogni tipo di obbiettivo militare sul territorio russo (per esempio, per ora non si potrebbe colpire i «parcheggi» degli aerei militari russi, ma prima o poi anche questo sarà autorizzato). Successivamente, quando lo Stato russo sarà costretto a portare le proprie basi – quelle impegnate nella fornitura del materiale bellico alla guerra in Ucraina – sempre più verso i territori interni (per salvarsi dall’uso «vicino» delle armi occidentali da parte della Ucraina), verrà aumentata la profondità massima autorizzata dell’utilizzo delle armi occidentali. Non so se si arriverà ad autorizzare i colpi su Mosca, ma per il resto la tendenza mi sembra ovvia.
La grande domanda numero uno: Putin se ne rende conto? (Non escludo la grande risposta negativa.)
La grande domanda numero due: qualcuno avrà il coraggio di dirlo a Putin? (Anche in questo caso non escludo la grande risposta negativa.)
A passo molto lento
(7 giugno 2024)
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