L’archivio del tag «trump»

Il petrolio per l’India

La Reuters scrive, citando fonti del settore, che quattro compagnie petrolifere statali indiane hanno interrotto da una settimana gli acquisti di petrolio russo: si sono rivolte al mercato spot per forniture alternative. Si tratta delle compagnie Indian Oil Corp (IOC), Hindustan Petroleum Corp (HPCL), Bharat Petroleum Corp (BPCL) e Mangalore Refinery Petrochemical Ltd (MRPL).
Il contesto: Trump aveva «annunciato» che dal 1° agosto gli USA impongono all’India una «sanzione» per l’acquisto di attrezzature militari e fonti energetiche dalla Russia. Evidentemente, l’India ha preferito di non verificare se pure questa volta le parole di Trump sono solo parole. Ha cambiato il fornitore nonostante il fatto che acquistava dalla Russia con uno sconto molto utile per la propria economia (questo mostra anche quanto siano più importanti i rapporti con gli USA dei rapporti all’interno di quella stronzata del BRICS, ma quello è un altro argomento).
Quello che interessa a noi, invece, è il fatto che il petrolio russo rimarrà comunque sul mercato: chi prima comprava dai nuovi fornitori dell’India, ora lo deve fare da qualche altra parte. E non mi sembra una cosa tanto negativa nell’ottica delle sanzioni: i futuri acquirenti del petrolio russo sapranno che lo Stato russo ha tanto bisogno di vendere, quindi è disposto a fare degli sconti ancora più interessanti.
Non so se devo dispiacermi per l’India, ma, nel frattempo, mi senti positivamente sorpreso dal fatto che almeno un trucco di Trump ha funzionato.


Una reazione geniale

La reazione della Casa Bianca al messaggio contenuto in queste scene dell’ultima puntata di «South Park» dovrebbe essere inclusa nell’ultima puntata di «South Park».

Perché conferma pienamente il messaggio…


Ahahaha, le «due settimane» di Donald Trump sono diventate largamente note nel 2025, ma qualcuno di molto attento se ne era accorto già nel corso del suo primo mandato. Ecco un video pubblicato il 13 luglio 2020:

È proprio vero che Trump è sempre lo stesso, ma ora opera nelle condizioni di maggiore libertà: ci sono meno Istituzioni e personalità importanti che gli oppongono resistenza.


Make Coca-Cola great again

Donald Trump ha dichiarato che la Coca-Cola ha accettato di modificare la ricetta delle bibite fornite al mercato statunitense su sua richiesta:

I have been speaking to Coca-Cola about using REAL Cane Sugar in Coke in the United States, and they have agreed to do so. I’d like to thank all of those in authority at Coca-Cola. This will be a very good move by them — You’ll see. It’s just better!

Molto probabilmente Trump non sa che la ricetta della Coca-Cola è segreta: per evitare le imitazioni vicine all’originale, il produttore indica pubblicamente degli ingredienti (e le proporzioni) in più rispetto a quelli reali per confondere i concorrenti disonesti (per questioni legali non può dichiararne di meno). Non so se farà lo stesso anche con i Presidenti ignoranti, ma ora non importa.
L’importante è che Trump ha finalmente sollevato una questione realmente utile per le sorti del nostro povero pianeta. Ora spero che compia il pesantissimo sforzo di pensare allo stesso argomento per due giorni di fila e inviti la Coca-Cola a non produrre più la versione «light». Quest’ultima, infatti, è imbevibile (mentre quella vera è buona e quella «Zero» è accettabile).
MCCGA!!!!


Trump ha fatto un nuovo ultimo avvertimento a Putin. Se non dovesse funzionare nemmeno questa volta nemmeno questa volta…
Secondo Trump, ci si deve aspettare l’introduzione di «dazi secondari» contro la Russia se non si raggiunge un accordo di pace con l’Ucraina entro 50 giorni. L’entità di questi «dazi secondari» potrebbe raggiungere il 100%, ha aggiunto Trump.
50 giorni sono già meglio. In precedenza, Trump aspettava ogni quindici giorni per vedere se Putin voleva la pace.
Il 27 aprile Trump aveva dichiarato che entro 2 settimane sapremo se Putin vuole la pace.
Il 19 maggio Trump aveva dichiarato che entro 2 settimane sapremo se Putin vuole la pace.
Il 28 maggio Trump aveva dichiarato che entro 2 settimane sapremo se Putin vuole la pace.
Mi aspettavo una nuova dichiarazione entro il 12 giugno, ma non si era verificata.
Il 14 luglio, invece, ha deciso di recuperare e ha concesso 50 giorni al posto dei 14. La prossima volta, suppongo, si dovrebbero concedere 100 giorni.
Prima o poi dovrà anche scoprire se Putin vuole veramente la pace, vero?


He doesn’t know, but I do

Il 5 luglio, a bordo dell’Air Force One, quando gli è stato chiesto se fosse sicuro di poter porre fine ai combattimenti in Ucraina, Trump ha risposto ai giornalisti:

I don’t know. I can’t tell you whether or not that’s going to happen.

Ovviamente, quella domanda giornalistica poteva avere una infinità di obiettivi tranne uno: quella di ottenere una informazione sui fatti futuri.
Ma io, non essendo Trump e non essendo stato interrogato dai giornalisti, mi autorizzo da solo a rispondere a quella domanda nel suo unico senso non previsto. Tanto, arrivare a quella risposta è facilissimo.
Lo so, non succederà. Se Trump continua così come ha agito fino a oggi, sicuramente non ci riuscirà. Perché anche in quelle rare occasioni in cui fa qualcosa di riguardante la guerra in Ucraina, fa in modo che le posizioni della Ucraina si aggravino. E, dato che l’Ucraina non intende arrendersi, possiamo dire che Trump sta facendo il possibile per prolungare la guerra.
Potremo tornare alla stessa domanda quando, per esempio, Trump decide almeno di sbloccare quegli ultimi aiuti militari che erano stati destinati alla Ucraina dal suo predecessore Biden.


Le rivelazioni di Trump

Ho scoperto che Trump ha detto ai giornalisti, al vertice NATO dell’Aia, che agenti israeliani avrebbero visitato l’impianto nucleare iraniano di Fordow dopo il bombardamento:
Sapete che ci sono persone che sono state lì dopo l’attacco e hanno detto che l’impianto è stato completamente distrutto.
La cosa più interessante di questa dichiarazione non è tanto il fatto che Trump sia in qualche modo sicuro che il resto del mondo crederà alle sue parole e/o non si preoccuperà di contraddirle pubblicamente.
La cosa più interessante è: come fa Trump a immaginare una visita a un impianto nucleare presumibilmente bombardato con tutto il suo contenuto? E come immagina una visita del genere fatta in un modo inosservato dalle autorità locali?
O ha completamente dimenticato pure il programma scolastico di fisica (sarà andato a scuola, no?), o ha quasi confermato uno dei principali argomenti di scherzi degli ultimi giorni: che in realtà la parte iraniana era stata avvertita dell’attacco e aveva avuto il tempo di spostare tutto il materiale pericoloso dagli impianti.
Non so nemmeno quale delle due ipotesi sia peggiore.


Great job

Per puro caso ho visto il video che ora riporto in questo post. Sul sito dove era stato postato, non era accompagnato da alcun dettaglio sul personaggio… Ma già dai primi secondi mi era sembrato un attore «altamente specializzato».

E poi ho scoperto che effettivamente lo è: Facebook + Instagram.


Di quale «accordo» parla in questa fase storica è un grandissimo mistero (con chi? su cosa? con quali speranze realistiche?), quindi non perdiamo tempo con le fantasie inutili. L’unica cosa da constatare è che «due settimane» è l’unico principio fisso nella sua testa:

Ah, e poi: qualcuno non si è ancora accorto che la «grande potenza» / «poliziotto del mondo» si è ritirato da mesi in pensione e il mondo è abbandonato a sé stesso?


Non è un errore

Dopo la visione di alcune immagini delle manifestazioni «No Kings» (contro la politica di Trump) e, in particolare, quella di San Francisco…

… sono andato a controllare: secondo le regole vigenti, la bandiera statunitense può essere messa al contrario solo in un caso. Quando si vuole segnalare un pericolo o la resa.
Immagino (e condivido) che i manifestanti intendano la prima delle opzioni.