L’archivio del tag «musica»

La musica del sabato

Ho pensato di dedicare, finalmente, un post musicale esclusivamente alla carriera da solista di Beth Hart (non mi ricordo perché non l’ho ancora fatto). Considerata una notevole evoluzione della cantante negli anni, avrebbe senso prendere in considerazione un singolo periodo della sua carriera alla volta. Quindi oggi prendo due canzoni dal suo primo album: «Immortal» del 1996.
La prima canzone scelta è «Run»:

E la seconda è «Blame the Moon»:

Mi sembrano ascoltabili ancora adesso (e mi fanno ripensare a quanto sembrano ormai lontani gli anni ’90, ahahaha).


La musica del sabato

Il ciclo delle composizioni per il pianoforte «Le stagioni» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky (del 1876) si differenzia dalle altre composizioni sulla stessa tematica anche per la sua organizzazione interna. Infatti, a ogni mese dell’anno è dedicata una composizione propria.
Visto che fuori dalle nostre finestre la primavera sembra essere iniziata in tutti i sensi, quali composizioni avrò scelto per il post musicale di oggi? Sorprendentemente, quelle dei mesi primaverili!
«Marzo. Il canto dell’allodola»

«Aprile. Il bucaneve»

«Maggio. Le notti bianche»

Gli interessati conoscono (o sono capaci a trovare) le altre nove parti…


La musica del sabato

Elf, il gruppo rock statunitense degli anni«’60 / ’70, è in sostanza la prima esperienza musicale di (relativo) successo di Ronnie James Dio. Ma, soprattutto, solo grazie alla presenza di quest’ultimo il gruppo è in qualche modo rimasto nella storia.
La storia va conosciuta, quindi per degli scopi divulgativi provo a postare due canzoni del gruppo.
La prima canzone scelta è la «Never More» (dall’album «Elf» del 1972):

E la seconda è la «Ain’t It All Amusing» (dall’album «Carolina County Ball» del 1974):

Non so quale evoluzione avrebbe potuto subire lo stile del gruppo negli anni: probabilmente sarebbe nato qualcosa di veramente interessante. Ma nel 1975, dopo tre album pubblicati, il gruppo Elf è stato quasi interamente «inglobato» dai Reinbow di Ritchie Blackmore.


La musica del sabato

Il compositore e direttore d’orchestra austriaco Gustav Mahler (1860–1911) ha subito, nel corso della storia, una stranissima trasformazione della propria fama. Durante la sua vita fu universalmente riconosciuto come un direttore d’orchestra geniale e criticato (quando non snobbato) in qualità del compositore. Dopo la sua morte, però, la situazione si è invertita: le sue abilità da direttore di Mahler sono state presto dimenticate, ma «in cambio» la musica da egli scritta è progressivamente diventata tra le più suonate ai concerti classici. Non si sa di preciso se sia il merito di alcuni direttori d’orchestra più famosi del XX secolo (per esempio, Leonard Bernstein) che si sono impegnati tanto nel promuovere la musica di Mahler, oppure della stilistica di Mahler stesso che sarebbe più vicina alle preferenze e abitudini musicali degli ascoltatori di oggi.
L’eredità musicale lasciataci da Gustav Mahler non è grandissima dal punto di vista quantitativo: in parte perché morì a soli 50 anni e in parte perché faticò a comporre avendo preso un po’ male una sfortuna al primo concorso da compositori dove aveva partecipato da giovane. Inoltre, l’insieme delle composizioni di Mahler è costituito quasi esclusivamente dalle canzoni e sinfonie. Dopo alcune riflessioni ho deciso di selezionare per il post di oggi una sinfonia capace di rappresentare al meglio lo stile musicale formato da Mahler-compositore ormai realizzatosi…
E così ho optato verso la scelta probabilmente meno ovvia: la Sinfonia n. 5, scritta nel 1903 e perfezionata più volte nei periodi successivi.

Gustav Mahler volle (e lo formulò esplicitamente nei primi anni del ’900) che la musica e il suo messaggio fossero comprensibili anche senza le parole. E allora non mi dilungo…


La musica del sabato

Il genere del gruppo tedesco dArtagnan è formalmente classificabile come folk-rock, ma in sostanza si tratta di un classico esempio del gruppo-festa. Infatti, mi sembra uno di quei gruppi che non si distinguono per delle spiccate qualità musicali, ma almeno trasmettono un po’ di buon umore.
Come da tradizione, ho selezionato due canzoni.
La prima è «C’est la vie»:

Mentre la seconda canzone è «Chanson de Roland»:

I dArtagnan esistono dal 2015, ma io li ho scoperti solo qualche giorno fa perché hanno registrato una loro versione curiosa della canzone principale del film sovietico «d’Artagnan e i tre moschettieri» (del 1973). I russi sono rimasti molto sorpresi…
Infine, informo gli interessati che sul canale youtube del gruppo sono disponibili tutti i video musicali e non del gruppo.


La musica del sabato

Carl August Nielsen è oggi considerato uno dei più grandi compositori danesi, il capostipite della scuola musicale danese. Il periodo dell’impegno professionale di Nielsen nella musica (dal 1891 al 1931) può essere diviso in almeno quattro fasi. Per il post musicale di oggi ho pensato dunque di selezionare le composizioni che rappresentano al meglio le fasi più significative.
Per esempio, potrei iniziare con il Concerto per violino (del 1911), una delle composizioni grazie alle quali Nielsen ha iniziato ad assumere una certa notorietà in Europa:

E poi potrei aggiungere una composizione che caratterizza bene l’ultima fase artistica di Nielsen: il Concerto per clarinetto del 1928.

Ci voleva qualcosa di vivificante.


La musica del sabato

Per la puntata odierna della mia rubrica musicale ho voluto selezionare, senza alcun motivo, qualcosa del trombettista jazz Chris Botti. Per esempio, questa «Flamenco Sketches»:

Ma non dobbiamo dimenticare che la fama mondiale è arrivata a Chris Botti grazie alla sua fortunata collaborazione con Sting. Quindi in qualità della seconda composizione metto questa versione della canzone «My Funny Valentine»:


La musica del sabato

Il compositore olandese Unico Willem Reichsgraf van Wassenaer Obdam appartenne a una nota e ricca famiglia nobile e nel corso di tutta la sua vita professionale si applicò, con un relativo successo, nella diplomazia. I soli questi aspetti della sua biografia avrebbero potuto essere visti come elementi di una grande fortuna per una persona normale. Per un compositore, invece, è stata una sfortuna: infatti, per le persone appartenenti al suo ceto sociale non fu all’epoca ritenuto opportuno (nella Repubblica delle Sette Provincie Unite) comporre e pubblicare la musica. Di conseguenza, tutte le sue composizioni musicali furono diffuse come anonime e successivamente attribuite, erroneamente, a Giovanni Battista Pergolesi e Carlo Ricciotti. Solo verso la fine del XX secolo gli storici della musica hanno ristabilito la verità (e hanno dedotto, con una relativa certezza, che Carlo Ricciotti non compose proprio la musica).
Passando direttamente alla musica, dico che per il post di oggi ho pensato di selezionare qualcosa di molto rappresentativo: per esempio, due dei sei «Concerti Armonici» di Unico Willem Reichsgraf van Wassenaer Obdam.
Iniziamo con il Concerto Armonico No.1 in Sol maggiore:

E poi aggiungo il Concerto Armonico No.2 in Sol maggiore:


Riconoscere una canzone

Finalmente mi sono deciso / ricordato di selezione uno strumento tecnologico ottimale che permetta di scoprire i titoli e i nomi d’autore delle canzoni sconosciute (sconosciute a chi sta ascoltando, non in generale). Preparandomi alla ricerca e studiando le varie soluzioni esistenti, ho formulato alcuni criteri basilari che tale strumento deve soddisfare.
Prima di tutto, ho pensato di limitarmi agli strumenti online. Infatti, se una cosa serve molto raramente e per dei scopi non professionali, è inutile intasare il computer con un ennesimo programma (il quale avrebbe comunque avuto bisogno dell’accesso all’internet).
In secondo luogo, ho pensato di scartare tutti quei servizi che chiedono di caricare sul rispettivo sito i file musicali da riconoscere. Infatti, la musica (canzone) da cercare potrebbe essere contenuta in un file molto grosso (per esempio, un film): non dobbiamo mica perdere il tempo a ritagliare un pezzo del file e fare l’upload! Inoltre, la canzone da riconoscere potrebbe provenire da una fonte diversa da un file disponibile sul computer (un video di YouTube, la radio, il televisore della vecchietta del piano di sotto etc.).
In terzo luogo, deve essere uno strumento gratuito. Perché, infatti, a me serve molto raramente e solo per delle piccole curiosità personali. Ma anche perché non voglio far spendere troppo ai miei lettori, ahahaha.
Ebbene, lo strumento che corrisponde pienamente ai tre criteri appena elencati esiste: è il sito midomi.com

In sostanza, per riconoscere la musica che sta suonando sul computer o nelle vicinanze è sufficiente cliccare sul grande buttone giallo rotondo in mezzo alla pagina e consentire l’uso del microfono (il vostro browser ne visualizzerà la richiesta). In appena 10 secondi il midomi riconosce la musica e vi mostra le informazioni fondamentali: il titolo del brano, il nome dell’autore, il nome dell’album, l’anno di pubblicazione e la copertina.

Lo strumento è completamente gratuito e può essere usato una infinità di volte al giorno (almeno per ora). Le poche volte che l’ho utilizzato, ha saputo suggerirmi le informazioni utili. Prima di scriverne, ho testato lo strumento sulla musica di diversi generi e di varie epoche già conosciutami: ha sempre funzionato bene.
A questo punto dovrei dare qualche suggerimento anche a coloro che vorrebbero identificare la musica utilizzando lo smartphone. In questo caso i consigli sono due. Continuare la lettura di questo post »


La musica del sabato

La mia percezione potrebbe essere lontana dallo stato reale delle cose, ma per me la cantante scozzese KT Tunstall è la cantante di una sola canzone. Infatti, tranne il famosissimo brano d’esordio «The Black Horse and the Cherry Tree» non ho mai sentito qualcosa di realmente interessante da parte sua…

Anche se, preparandomi a scrivere questo post musicale, avevo concesso l’ultima possibilità a KT Tunstall: avevo provato a sentire la relativa raccolta «best of» su YouTube. Purtroppo, però, la maggioranza delle canzoni incluse in quella raccolta era irrimediabilmente pop… Certo, avevo notato il tentativo di ripetere il primo successo con la canzone «Evil Eye», ma i tentativi falliti non meritano troppa nostra attenzione.
Di conseguenza, in qualità della seconda canzone ho scelto la «Made Of Glass»:

KT Tunstall ha quaranta sei anni e, pare, inizia ad avere qualche problema con l’udito, ma noi non perdiamo la speranza: c’è sempre la possibilità che inventi ancora qualcosa di interessante.