I cinema – le strutture commerciali – non hanno saputo adeguarsi alla diffusine dell’internet e all’aumento della lunghezza dei film. Di conseguenza, si stanno estinguendo.
L’estinzione del cinema – quindi dei film e delle serie televisive – mi sembra un evento un po’ più lontano nel tempo: anche perché il cinema si adegua più facilmente al mondo contemporaneo. Ma si potrebbe fare di più.
Per esempio, immaginate quel momento di un film horror (ma anche d’azione) quando improvvisamente si spegne la luce e il protagonista ne rimane negativamente sorpreso. Ma nel XXI secolo la maggioranza degli spettatori inizia a vedere il riflesso del proprio volto sullo schermo nero! Secondo me gli sceneggiatori dovrebbero iniziare a prevedere e sfruttare questa circostanza.
Così diventiamo tutti attori. Ma anche dei propri spettatori.
L’archivio del 2020 год
Nel video di oggi un coro degli studenti indiani canta l’"Africa" dei Toto, ma la parte del video più interessante è quella iniziale: l’imitazione di un temporale.
Per il post musicale di oggi ho scelto la Sinfonia n. 1 (detta «Jeremiah») del compositore statunitense Leonard Bernstein. Non mi importa molto il fatto che essa sia stata scritta su una storia biblica: valuto e apprezzo sempre il solo aspetto artistico dell’opera.
Un certo Lee Steffen di Nashville ha pubblicato su Twitter una interessante classificazione degli schemi utilizzati per la creazione di una notevole parte dei poster cinematografici. È una osservazione curiosa tratta da una storia vera, ahahaha
I film d’azione blu/arancione
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La scritta «Da grande sarò un TIR» su una Piaggio Ape non è ormai una battuta tanto originale. Si potrebbe fare una vastissima raccolta di tutti gli esemplari avvistati in giro oppure tentare di selezionare gli esemplari più simpatici ed elaborati.
Il bel esemplare che vi faccio vedere oggi, corre vivacemente (e, direi, con più sonorità di un TIR «adulto») sulle montagne lombarde.
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È bello scoprire che pure nell’Unione Europea succedono delle storie che ho sempre ritenuto tipiche della Russia. Nell’UE, però, finiscono un po’ meglio.
In Repubblica Ceca gli automobilisti hanno attualmente tre possibilità di accedere alle strade a pagamento: lo possono fare acquistando un tagliando per dieci giorni, per un mese o per un anno. Nel secondo quinto del XXI secolo tale sistema non può essere considerato particolarmente moderno.
Il 14 gennaio, quindi, il Ministero dei Trasporti ha annunciato l’inizio dei lavori finalizzati alla creazione di un sistema online per la vendita degli accessi alle strade a pagamento. La realizzazione del sistema è stata affidata senza alcun concorso alla società Asseco Central Europe, il costo totale sarebbe stato di 401 milioni di corone ceche (circa 16 milioni di euro); l’introduzione del sistema è prevista per il 2021.
È dunque esploso uno scandalo. Così, per esempio, i programmatori cechi hanno facilmente constatato che si tratta di una somma più che esagerata per un lavoro del genere. In particolare, Tomas Vondracek – il direttore generale di una agenzia pubblicitaria – ha affermato che «è inutile spendere 401 milioni per un lavoro che può essere fatto nel weekend da un gruppo di persone capaci». Non limitandosi alle sole parole, ha invitato i volontari a un hackathon di due giorni per la creazione di un sistema di pagamento funzionante.
Il gruppo di 60 volontari ha dunque iniziato a lavorare la sera del venerdì 24 gennaio e ha presentato un prodotto funzionante (in quattro lingue e con la possibilità di effettuare i pagamenti per le auto e le date concrete) la sera della domenica 26 gennaio. I soldi raccolti tramite il sistema realizzato – dato che non è ancora ufficialmente adottato – vanno alla fondazione «Kolečko» che aiuta i bambini rimasti vittime degli incidenti stradali.
Nel frattempo, il vecchio Ministro per i trasporti ceco è stato costretto a presentare le dimissioni. Il Presidente e il nuovo Ministro hanno pubblicamente dichiarato l’intenzione di annullare il contratto da 401 milioni e di adottare il sistema creato nel corso del hackathon. Tomas Vondracek, l’organizzatore di quest’ultimo, ha promesso di consegnare gratuitamente il sistema allo Stato.
Io non sono in grado di dire quanto siano frequenti gli acquisti pubblici del genere nell’Europa occidentale. Ma immagino che possono anche capitare. Allo stesso tempo, fatico a immaginare una reazione tanto concreta da parte dei cittadini responsabili. Troppo spesso, infatti, vedo le persone concentrate sulla ricerca dei contratti anziché dei lavori. Ma i contratti arrivano quando gli altri vedono che sei capace di fare qualcosa di bello e interessante, non al contrario. A tutti conviene capirlo.
Non so se tutti si sono già accorti del grande evento: il Facebook ha attivato per tutti gli utenti – e non solo per quelli statunitensi e sudcoreani – lo strumento che permette di scollegare dal profilo tutti i dati trasmessi dai siti e dalle app esterni. La trasmissione di quei dati verso il Facebook è il frutto della vostra attività fuori dal Fecebook (Off-Facebook Activity) che poteva consistere, per esempio, nella autentificazione sui siti, sulle app o nelle reti Wi-Fi. Sulla base dei dati ricevuti in tal modo, il Facebook personalizza gli annunci pubblicitari mostrati a voi.
Volendo, potete disattivare la vostra attività fuori dal Facebook seguendo le semplici e brevi istruzioni riportate su questa pagina.
In seguito alla disattivazione, la quantità degli annunci pubblicitari che vedrete su Facebook non diminuirà. Ma quei annunci non saranno personalizzati, quindi voi non sarete più costretti a vedere la pubblicità di ciò che avete già trovato, comprato, letto, risolto o rifiutato tempo fa, forse anche più di una volta.
Allo stesso tempo, Mashable sottolinea che le informazioni non vengono eliminate completamente: vengono solo scollegati dall’account. In ogni caso, la pace psicologica sull’orizzonte pubblicitario è già una bella cosa.
Ho scoperto un progetto bello, che a qualcuno potrebbe sembrare angosciante. La mappa della diffusione mondiale del coronavirus cinese, aggiornata in tempo reale: https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html?fbclid=IwAR02yFNGbySDIzfdZ-MDrgoRRuT5nJFl_c6Muocm9G2x5Zzrv3ukSgvqnhQ#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6
Possono essere visualizzate la mappa e le varie tipologie di dati.
Il sito non respira, quindi aprite con serenità.
Mi piace eliminare i vecchi dubbi, indipendentemente da quanta pressione esercitino sul mio cervello. Vale anche per i dubbi apparentemente meno significativi. Oggi, per esempio, scrivo del dubbio riguardante la posizione «giusta» gli orologi.
Negli anni della mia infanzia (ormai non mi ricordo più l’anno preciso) alle mie orecchie giunse l’opinione secondo la quale solo le donne potessero portare l’orologio sul polso destro. Non mi ricordo più nemmeno la fonte…
Ma poi ho scoperto una regola che sembra molto più sensata: l’orologio si porta sul polso del braccio meno funzionale (quindi su quello sinistro per la persona che scrive con la destra). Ed è possibile fare al contrario solo se l’obiettivo è quello di mettere in evidenza un orologio costoso.
Non so se sia peggio apparire un [censured] o un esibizionista. Come non so quale delle due regole sia la più corretta (ma non sono in contraddizione tra loro). Ma, in accordo con la logica, ho deciso di elevare al rango della legge la seconda regola. La redazione del sito personale approva all’unanimità.
Concludo con una nota tecnica. In ogni caso, la posizione delle rotelline e dei pulsanti esterni indica per quale posizione è stato progettato l’orologio: essi devono essere rivolti verso le dita.
Spero di avere risolto i dubbi occulti anche di qualcun altro oltre a me.
Gli sviluppatori della tecnologia Deep Fake continuano a raggiungere dei risultati sempre più spettacolari.
E i video creati con il Deep Fake fanno sempre più paura: non solo per le infinite possibilità di manipolazione dell’informazione, ma anche per il solo loro aspetto estetico. Ecco un recente esempio:
Spero che non lo abbiate visto prima di andare a dormire.