L’archivio del tag «moda»

La visione del sabato

Per questo sabato, quasi a metà di un «ponte», non vi carico con una lettura impegnativo. Vi faccio vedere qualcosa di bello, da valori estetici e morali altissimi.
Il Servizio federale per l’esecuzione delle pene (FSIN) della Russia ha sviluppato dei campioni di nuovi indumenti speciali per i detenuti, riferisce il Ministero della Giustizia della Federazione Russa. I campioni di abbigliamento sono stati mostrati durante un incontro tenutosi presso il Ministero della Giustizia il 24 aprile con la partecipazione del FSIN e di attivisti per i diritti umani. I modelli di abbigliamento sono stati mostrati su manichini.
Ora anche voi potete vedere le foto di quei campioni e invidiare un po’ i pericolosissimi criminali russi (tipo quelli che pronunciano la parola guerra parlando di ciò che sta succedendo sul territorio ucraino): ora potrebbero avere i vestiti nuovi!
P.S.: se fossi realmente capace di scherzare senza alcun limite, vi avrei anche raccontato del modo di avere gratis un po’ di quei pezzi di abbigliamento alla moda.


Le infinite forme di pazzia

Nei giorni scorsi mi è capitato di leggere che in Cina sia nata una nuova moda: quella delle tute in lattice con la «massa muscolare». I prodotti del genere esistevano anche prima, ma solo negli ultimi tempi il progresso tecnologico ha permesso di farli più realistici.

A questo punto ho due grandi domande. La prima: Continuare la lettura di questo post »


Monkey Tail Beard

Qualche giorno fa con una certa sorpresa (ma anche terrore) ho scoperto una nuova moda del 2021: unire i baffi e la barba nella forma della coda di una scimmia.

Pare che l’idea sia vecchia dieci anni, ma a metà gennaio 2021 è uscito l’articolo che ha dato il via alla «vera» moda.
Ora so come ricattare le persone insoddisfatte della mia barba attuale, ahahaha


Le perversioni della moda

Non tutti se ne rendono conto, ma è assolutamente possibile ignorare serenamente tutte le cosiddette «regole della moda».
Sono tutte delle stronzate assurde le affermazioni che sarà capitato di sentire migliaia di volte anche a voi: non si indossano i calzini con i sandali, non si chiudono tutti i buttoni della giacca, la cintura non va fatta passare sotto il rettangolo con il marchio dei jeans etc..
Non sono delle regole (che nella moda non possono proprio esistere), ma frutti delle credenze popolari infondate. Non hanno alcun significato e non incidono su alcunché. È solamente un insieme di richieste casuali volte a verificare la conformità della persona a un modello inesistente e quindi incomprensibile.
Si può vestirsi in qualsiasi modo che sia funzionale e/o bello per voi.
Chi non è d’accordo è il vero pervertito.


Le forme dell’innaturale

Penso che si possa ormai constatare che con la parola «alta» vengono descritte le forme più perverse della attività umana quotidiana. Pensiamo, per esempio, alla cosiddetta alta cucina: chi ha avuto la sfortuna di assaggiarla, ricorda benissimo la sensazione di essersi alzato dal tavolo più affamato di quanto lo era prima di sedersi. Di conseguenza, dobbiamo riconoscere che l’alta cucina non c’entra alcunché con il cibo.
Oppure, potremmo pensare alla alta moda. A quale persona mentalmente sana verrebbe mai in mente di indossare almeno un capo visto in almeno una sfilata di moda? Esatto: l’alta moda non ha l’obiettivo di vestire le persone, così come l’alta cucina non l’obiettivo di sfamarle. A causa della loro inutilità pratica possiamo considerarle due forme d’arte. Non siamo obbligati ad amare tutte le forme d’arte di questo pianeta, vero?
Ma i creatori della moda, nel frattempo, stanno tentando di invadere anche le altre sfere della attività umana. Con il solo obiettivo di ricordare al mondo il nome della propria marca – ma certamente non per vendere – la francese Balenciaga ha presentato al mondo una pubblicità spaventosamente innaturale.

Sì, sono infiniti i modi di dare forma alla inutilità.
P.S.: devo fare gli auguri alle signore? Auguri.
P.P.S.: a volte mi sento troppo solo nel mio disprezzo estetico verso le mimose.


Il polso da orologio

Mi piace eliminare i vecchi dubbi, indipendentemente da quanta pressione esercitino sul mio cervello. Vale anche per i dubbi apparentemente meno significativi. Oggi, per esempio, scrivo del dubbio riguardante la posizione «giusta» gli orologi.
Negli anni della mia infanzia (ormai non mi ricordo più l’anno preciso) alle mie orecchie giunse l’opinione secondo la quale solo le donne potessero portare l’orologio sul polso destro. Non mi ricordo più nemmeno la fonte…
Ma poi ho scoperto una regola che sembra molto più sensata: l’orologio si porta sul polso del braccio meno funzionale (quindi su quello sinistro per la persona che scrive con la destra). Ed è possibile fare al contrario solo se l’obiettivo è quello di mettere in evidenza un orologio costoso.
Non so se sia peggio apparire un [censured] o un esibizionista. Come non so quale delle due regole sia la più corretta (ma non sono in contraddizione tra loro). Ma, in accordo con la logica, ho deciso di elevare al rango della legge la seconda regola. La redazione del sito personale approva all’unanimità.
Concludo con una nota tecnica. In ogni caso, la posizione delle rotelline e dei pulsanti esterni indica per quale posizione è stato progettato l’orologio: essi devono essere rivolti verso le dita.

Spero di avere risolto i dubbi occulti anche di qualcun altro oltre a me.


Il male degli estremi

Da diversi anni l’industria della moda viene accusata della induzione alla anoressia…

… ma, purtroppo, quasi nessuno si sta accorgendo del fatto che i produttori di abbigliamento vengono spinti, dalla pressione pubblica, verso l’estremo opposto. Eppure, l’obesità è un problema di importanza non inferiore.

Io, personalmente, nel mio mondo circostante vedo molti più obesi che anoressici.
Nella vita reale e sulle foto vorrei vedere le donne normali: non esageratamente magre, ma nemmeno grasse.
P.S.: no, caro T. B., a me non piacciono le «donnone», ahahahaha


Tenetevi anche questa

Un appello alle donne dal lontano 1955:

Volendo potete stamparlo e appenderlo all’ingresso della spiaggia più vicina.
Io non sono un frequentatore delle spiagge, ma sulla base delle mie osservazioni urbane posso ipotizzare che manca poco alla soddisfazione della suddetta richiesta anche per le vie delle nostre città.


La professinalità delle modelle

A novembre il grande sito di ecommerce cinese Taobao.com ha il periodo di grandi saldi, di conseguenza deve prepararsi bene all’importante evento. Per esempio, (ri)fare le foto di qualità di tutti gli articoli di abbigliamento. Ogni vestito, per avere maggiori possibilità di essere venduto, deve logicamente essere fotografato in varie posizioni e combinazioni. Così, nel corso dei lavori alcune fotomodelle si trovano a dover indossare nel corso di una sessione fotografica fino a 150 pezzi di abbigliamento. Bisogna dunque lavorare con una certa velocità.
Per consentire al fotografo di non spendere più di mezzosecondo per ogni scatto, le modelle si allenano come delle danzatrici sportive. Ecco il risultato:

Nel video appena mostrato la fotomodella si era fermata per prendere la borsetta da una assistente. Questa, invece, sa fare tutto da sola:

In Europa non sanno ancora lavorare con questi ritmi…


La borsa dell’IKEA

Nell’aprile la casi di moda Balenciaga ha messo in vendita a 1700 dollari un nuovo oggetto della propria collezione: una borsa di pelle di colore azzurro, che assomiglia tantissimo alla borsa Frakta dell’IKEA.

La borsa dell’IKEA, a sua volta, costa 0,99 dollari. In un primo momento i suoi produttori hanno diffuso via Instagram le istruzioni su come riconoscere la Frakta autentica.

E poi hanno pure girato un cortometraggio dedicato alla praticità, comodità e bellezza della Frakta:

L’IKEA ci da un buon esempio di come comportarsi di fronte alla scarsità di idee nelle teste altrui.