Nella storia della musica troviamo parecchi compositori che per qualche inspiegabile motivo sono infinitamente noti degli altri, anche quando meriterebbero di essere nominati e citati non meno frequentemente. O, comunque, molto più spesso di quanto succeda attualmente.
Uno di loro è il compositore spagnolo Joaquín Turina (1882–1949), che fu uno dei principali rappresentanti spagnoli dell’impressionismo musicale. Oggi lo vorrei ricordare e pubblicizzare con la sua «Sinfonía Sevillana» (Op. 23, 1920):
Nella parte iniziale si sente ancora un po’ di influenza francese, ma poi la composizione si sviluppa in qualcosa di più originale.
Tornerò ancora alla musica di Joaquín Turina.
L’archivio della rubrica «Cultura»
In generale, conosco meglio la musica «vecchia» che la musica «nuova»: è un segnale preoccupante della età che avanza ahahaha
Ma periodicamente faccio dei tentati di recuperare un po’ di conoscenze. E i miei tentativi vanno in entrambe le direzioni: vedo cosa mi sono perso della musica dei decenni passati e se c’è qualcosa di ascoltabile nella musica di oggi. Durante tali studi ho capito, per esempio, che devo scoprire quasi tutta la musica della cantante statunitense Terri Gibbs: non è detto che mi piacerà, ma devo comunque approfondire.
Mentre approfondisco, includo nel presente post musicale due delle sue canzoni più famose. La prima è la «Somobody’s Knockin» (dall’album omonimo del 1981):
La seconda canzone di Terri Gibbs scelta per oggi è la «Rich Man» (dallo stesso album):
Vedo a quali conclusioni mi porta lo studio più approfondito…
Oggi ho voluto postare, nella mia rubrica musicale, il poema sinfonico del compositore tedesco Richard Strauss «Una sinfonia alpina» («Eine Alpensinfonie», op. 64). Non solo perché ho passato una parte dell’agosto a camminare in montagna (mentre il poema sinfonico proposto raffigura in musica la scalata di una montagna), ma anche perché avevo cercato di ricordarmi qualche esempio di musica classica nel quale venga codificato il tempo instabile…
Ma è bello anche solo ascoltarla, senza intasare la testa con le mie motivazioni.
Questa concreta interpretazione è della Orchestra Sinfonica di Colonia diretta da Semyon Bychkov.
Nel 1980 Grover Washington Jr. e Bill Withers avevano registrato la canzone «Just The Two of Us»: sicuramente l’avete sentita più volte nella vita.
Esistono numerose altre interpretazioni della suddetta canzone. Nelle scorse settimane ho pure scoperto una interpretazione tailandese:
Interessante…
Ho pensato di avere molti più motivi del solito per selezionare qualche composizione „estiva“ per la puntata odierna della mia rubrica musicale. E dopo alcuni ragionamenti ho scelto il poema sinfonico „Summer Night on the River“ (1911) del compositore inglese Frederick Theodore Albert Delius:
Per le persone che soffrono (come me) il caldo, poi, aggiungo la „North Country Sketches“ dello stesso compositore. Spero che aiuti almeno un po’:
Buona continuazione dell’agosto culturale a tutti, ahahaha
L’idea iniziale era quella di scriverne solo nel relativo racconto fotografico sul centro abitato visitato, ma poi ho pensato che in realtà è anche una „notizia“ – un argomento di attualità – che va comunicata anche nel momento in cui potrebbe essere utile dal punto di vista pratico.
In provincia di Lecco, vicino alla ben nota montagna Resegone, c’è un piccolo paese chiamato Erve: è piccolo e modestamente interessante, ma è soprattutto un comodissimo punto di partenza per tante gite in montagna (non importa se lunghe o corte, difficili o facili). Di conseguenza, suppongo che in questo periodo dell’anno venga visitato quotidianamente da molti turisti.
Ebbene, ai turisti interessati anche alla cultura comunico che il Municipio di Erve sta in questo periodo vendendo i libri usati: a 1 euro per libro. Il ricavato verrà utilizzato per l’acquisto di nuovi libri per la biblioteca locale. Mentre gli acquirenti hanno la possibilità di trovare qualcosa di interessante (e in buone condizioni fisiche) a un prezzo incredibilmente basso:
Al momento del mio passaggio in zona la scelta non era ampissima, ma qualcosa di interessante c’era. Se vi capita di passare in zona in un giorno feriale, provate.
Ma vi avviso che si paga in contanti, mettendo i soldi in una scatola. Controllare di avere le monete o le banconote.
Per puro caso ho sentito, per la prima volta nella mia vita, un brano del chitarrista argentino Luis Salinas. E ho pensato che si potrebbe anche inserirlo nella mia rubrica musicale.
Eccolo: «Funky Tango».
Da tradizione, ci vorrebbe anche un secondo brano. Uno a caso: «La Pesada».
Bene, a volte di sera si può.
Questa settimana (il 29 o il 31 luglio secondo le varie fonti) il compositore e politico greco Mikis Theodorakis avrebbe compiuto 100 anni. Potrebbe essere un valido motivo per ricordarlo, finalmente, anche nella mia rubrica musicale. In entrambe le proprie qualità menzionate poco sopra è stato un personaggio importante per la Grecia, ma almeno oggi vorrei dedicare il post ai risultati della sua professione primaria (pur ricordando che, se tutti i personaggi della cultura fossero politicamente attivi e responsabili come lui, oggi avremmo potuto vivere in un mondo un po’ meno incasinato… forse…).
Dal punto di vista puramente musicale, uno dei periodi di attività più intensa di Theodorakis è stato quello parigino – tra il 1954 e il 1959 – quando egli aveva studiato al Conservatorio (dopo essersi diplomato in quello di Atene) e composto tanta musica classica di vari tipi. Proprio tra le composizioni di quel periodo volevo sceglierne una per il post musicale di oggi.
Ho scelto il concerto per pianoforte e orchestra composto tra il 1957 e il 1958 (AST 108), eccolo:
In alcuni punti l’influenza dei compositori famosi del passato è molto evidente, ma nel complesso è un concerto bello.
Non potete non saperlo: il martedì 22 luglio è morto Ozzy Osbourne, uno dei padri del heavy metal. Non potevate non conoscerlo, nemmeno se non eravate dei grandi fan del suo genere musicale…
Mentre io non posso non ricordare questo importantissimo esponente della musica del XX secolo nella mia rubrica musicale. Mi dispiace solo per il fatto di doverlo fare in una occasione così triste.
Penso che per questa volta sia logico selezionare delle canzoni più famose di Ozzy Osbourne: una del gruppo Black Sabbath (con il quale era diventato meritatamente famoso) e uno della sua carriera da solista (degli anni ’70 o ’80, dopo il primo scioglimento dei Black Sabbath). Proviamo…
Il primo brano famoso che ho selezionato per oggi è «Symptom of the Universe» (dall’album dei Black Sabbath «Sabotage», del 1975):
Il secondo brano di oggi è «Crazy Train» (dall’album «Blizzard of Ozz» di Ozzy Osbourne, del 1980):
P.S.: durante un concerto del 20 gennaio 1982 Ozzy Osbourne aveva realmente morso la testa di un pipistrello vivo. Ma lo aveva fatto essendo convinto che si trattasse di un giocattolo di gomma (assieme ai vari animali morti, il pubblico lanciava sul palcoscenico anche i giocattoli: sapete dove leggere di questa particolare tradizione). Poi, dopo il morso, si era accorto di un liquido caldo nella bocca e, naturalmente, si era sottoposto alle cure necessarie. Ma pensate se lo avesse fatto 37 o 38 anni più tardi, ahahahaha
No, una idea così malefica non sarebbe venuta in mente nemmeno a lui!
R.I.P. Ozzy
Non mi stupisce proprio il fatto che la Direzione della Reggia di Caserta ha deciso l’annullamento del concerto sinfonico diretto da Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio. Non so quale sia stato il motivo principale…
1) l’approvazione di fatto da parte di Gergiev (già sempre putiniano) della guerra in Ucraina,
2) le voci in base alle quali i pochissimi biglietti venduti erano stati comprati principalmente dalla diaspora ucraina che voleva protestare rumorosamente durante il concerto.
Non lo so e non mi sembra fondamentale. Per me l’importante è il risultato.
Quello che mi incuriosisce maggiormente è: perché a qualcuno è venuto in mente di invitare un personaggio del genere al quarto anno della guerra in corso? Perché proprio lui e non qualcuno di quegli russi (se proprio vogliamo scegliere anche in base alla nazionalità) che si sono dimostrati umani, oltre a professionalmente bravi? Avrei una ipotesi, ma potrebbe sembrare troppo banale…
P.S.: in realtà avrei anche altre domande, ma ormai le classifico come impossibili. Per esempio: perché un grande direttore d’orchestra che avrebbe potuto essere richiesto e applaudito meritatamente in tutto il mondo, ha preferito essere un servo e un compagno di cella del criminale chiamato Putin? (perché il territorio russo è già la loro cella anche se per ora spaziosa) E se ha pensato di testare la possibilità di scappare in Occidente solo ora, come ha fatto di non capire che la fuga deve iniziare da una giusta dichiarazione? Per ora non so ipotizzare delle risposte a queste domande.