Ieri sera YouTube ha deciso di propormi qualcosa di interessante che non ho mai sentito prima: il trio tedesco Luca Sestak Trio. Più precisamente, il brano «Solfeggietto (C. Ph. E. Bach)»:
A questo punto sono andato a vedere un po’ il loro canale e ho selezionato per voi anche il brano «Blame Game» (feat Oli Parker):
Grazie YouTube.
L’archivio della rubrica «Cultura»
A volte in questa rubrica musicale posto non le cose scelte per l’occasione (in base ai criteri più o meno validi), ma qualcosa che da giorni gira nella mia testa apparentemente senza alcun motivo. Oggi è andata proprio così: nella mia testa «girava» la Sinfonia n. 45 «degli addii» di Franz Joseph Haydn.
Eccola, eseguita dalla orchestra della Sinfonia Rotterdam, diretta da Conrad van Alphen:
Solo dopo aver selezionato il video, mi sono accorto che il 31 maggio 1809 (sì, esattamente 216 anni fa) era morto Franz Joseph Haydn. Uno dei miei compositori preferiti mi manda le idee musicali dall’aldilà ahahahahaha!!!!
La puntata odierna della «musica del sabato» è dedicata alla mia recentissima scoperta: il gruppo canadese electro jazz Four80East. La loro formazione era iniziata nel 1997 e ha avuto fasi diverse, direi che sono arrivati in un buon punto…
Ora posto due esempi della loro musica.
Il primo brano selezionato per oggi è il «Sweet Tooth»:
Il secondo brano che ho scelto è il «Last Flight to LA»:
Non male.
Non si sa di preciso quando (e dove) Mozart compose la sua sonata per pianoforte n. 11 in La maggiore. Gli storici della musica si dividono tra le opzioni di Salisburgo, Vienna e Parigi, ma concordano sull’anno più probabile: il 1783. Mentre agli ascoltatori semplici la sonata è conosciuta prevalentemente per il suo terzo movimento, il rondò «alla turca».
Ma io, ovviamente, posto la sonata intera:
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Il cantante e chitarrista americano Marshall Howard Crenshaw è uno di quei musicisti che sono noti prevalentemente per sola una e vecchia canzone. Si potrebbe pensare che si tratti di una notorietà una sfigata, mentre in realtà è sempre meglio che, per esempio, essere famosi solo per il fatto di essere famosi. Oppure produrre solo la musica di scarso livello ed essere comunque famosi (capita in tutte le epoche, anche adesso).
La canzone famosa di Marshall Crenshaw che intendevo è la «Someday, Someway» (dall’album di debutto «Marshall Crenshaw», 1982):
Ma può essere considerata nota anche la canzone di Marshall Crenshaw «Cynical Girl» (sempre dallo stesso album del 1982):
Non considero Marshall Crenshaw un genio, ma penso che comunque possa essere ricordato…
Uno dei motivi per i quali il compositore classico giapponese Sadao Bekku non è mai comparso nella mia rubrica musicale è la quasi totale assenza delle sue composizioni su YouTube. Ma qualcosa si trova… Per esempio, la sinfonia n. 3 «Primavera» (composta nel 1985):
Si sente che è un compositore da cinema, amante del vecchio stile americano? Secondo me si sente chiaramente. Effettivamente, ha composto musiche per diversi film.
Christopher Cross è un cantautore americano che ha vinto un Oscar, un Golden Globe e cinque Grammy Awards nei primi due anni della propria carriera musicale. Infatti, è noto soprattutto per il suo album di debutto «Christopher Cross» (del 1980) premiato con quattro Grammy: «Scoperta dell’anno», «Album dell’anno», «Disco dell’anno» e «Canzone dell’anno». Nel 2007, la rivista Entertainment Weekly ha descritto l’assegnazione del premio al «texano sovrappeso dalla voce fragile» come una delle decisioni più discutibili della storia del Grammy.
Boh, di decisioni molto discutibili – anche negli anni più recenti – al Grammy ce ne sono state tante. Allo stesso tempo, Christopher Cross stilisticamente mi sembra molto più vicino al pop che al rock (per me è una cosa negativa), dunque in una buona misura capisco e condivido la lamentela degli autori della Entertainment Weekly. Però quello di Cross è un «pop di qualità», quindi almeno le sue canzoni più note possono anche inserite nella mia rubrica musicale…
In qualità della prima canzone di Christopher Cross metterei la «Sailing» con la quale era iniziato il suo breve successo:
La seconda canzone di oggi è la «Arthur’s Theme» (facente parte della colonna sonora del film «Arthur» del 1981):
Bene, così abbiamo ricordato un altro personaggio che ha avuto i suoi cinque nanosecondi di gloria musicale.
Questo sabato ho un pretesto formalmente valido per postare nella mia rubrica musicale l’ «Oratorio di Pasqua» di Johann Sebastian Bach suonata per la prima volta nel 1738…
Se pensate che io sia pigro nel lavoro di selezionare la musica guidandomi dalla sola fantasia, pensate anche a Bach: egli produsse questo oratorio semplicemente prendendo una propria cantata (secolare, del 1725) e modificandola un po’. Ecco cosa gli è venuto:
Questa interpretazione è stata registrata a Londra nel 2013 da una orchestra mista diretta da John Eliot Gardiner.
Per puro caso ho sentito questa strana interpretazione di «Feelings» da parte del trio francese Vigon Bamy Jay:
Tra parentesi: l’originale è quello di Morris Albert che a me sembra inferiore…
Boh, capita…
Provate a confrontare due interpretazioni de «Il pastor se torna aprile» di Nicola Porpora (un noto compositore italiano del XVIII secolo, se qualcuno non lo sapesse).
La prima versione è cantata da Franco Fagioli:
La seconda versione è cantata da Delphine Galou:
A me l’aprile piace solo in alcune occasioni…