Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Verceia del 24 dicembre 2024.
L’obbiettivo del viaggio era quello di scoprire se la zona di partenza dei sentieri verso la bella Val Codera nasconde qualcosa di altrettanto bello interessante. La risposta sintetica alla domanda di ricerca può essere espressa in una parola: no.
La capa della diplomazia europea Kaja Kallas ha dichiarato che il nuovo pacchetto delle sanzioni contro lo Stato russo includerà il divieto dell’importazione delle console di gioco (PlayStation di Sony e Xbox di Microsoft), in quanto queste possono essere utilizzate per controllare i droni.
Il Financial Times osserva che i tre principali produttori di console per videogiochi (Microsoft, Nintendo e Sony) hanno smesso di vendere i propri prodotti in Russia all’inizio di marzo 2022 (come tante altre aziende occidentali che hanno fatto la stessa scelta dopo l’inizio della guerra), e il divieto dell’UE riguarderà i venditori europei che spediscono console in Russia, compresi i venditori dei prodotti di seconda mano.
Yasha Haddaji, il capo dell’Associazione russa dei distributori e degli importatori di videogiochi, sottolinea che nell’UE non c’è alcun Paese che produce console per videogiochi e le console spedite in Russia non transitano nell’UE.
Questa notizia dimostra che anche un funzionario commerciale russo dei tempi della guerra può essere molto più corretto e ragionevole di un grande funzionario dell’UE. Non è assolutamente un fatto sorprendente: è in gran parte grazie a queste persone che l’economia russa si è mantenuta in piedi per quasi tre anni, anche sotto il regime di sanzioni contro anti-guerra. Ciò che sorprende è che nessuno sia ancora riuscito a spiegare al funzionario UE cosa siano le «importazioni grigie» (le importazioni fatte illegalmente, spesso fatte dai russi stessi, attraverso degli schemi più o meno fantasiosi mirati ad aggirare le sanzioni) e le sanzioni di secondo livello (con l’aiuto delle quali è necessario combattere le importazioni grigie).
E dato che tre anni non sono un periodo breve per una spiegazione del genere, ci sono poche speranze di successo.
Fortunatamente, i ministri degli Esteri dell’UE hanno deciso di prolungare per altri sei mesi le sanzioni contro lo Stato russo dopo che l’Ungheria ha accettato di non impedirle in cambio di garanzie sulla sicurezza energetica. Il voto avrebbe potuto deragliare a causa della posizione proprio dell’Ungheria che si opponeva all’interruzione del transito del gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina. Ma nel corso una riunione dei rappresentanti dell’UE, la Commissione europea si è impegnata in una dichiarazione a proseguire i colloqui con Kiev sulle forniture di gas all’Europa attraverso il sistema di gasdotti dell’Ucraina. La dichiarazione afferma inoltre che la Commissione è pronta a coinvolgere Ungheria e Slovacchia nel processo.
A questo punto sarebbe curioso scoprire in quale modo, esattamente, hanno fatto la pressione su Viktor Orban: sono sicuro al 99,99% che non si sarebbe mai accontentato delle promesse molto vaghe sulle trattative o sul suo coinvolgimento in esse (anche se quest’ultima cosa gli fa sentire un personaggio importante).
Ma anche il solo risultato intermedio raggiunto – è difficile che tra sei mesi il regime di Putin venga sostituito con qualcosa di pacifico – è già una gran bella cosa.
Pare che alle elezioni di Lukashenko della Bielorussia abbia vinto, a grande sorpresa, Alexander Lukashenko. Sconfiggendo, in una dura battaglia, Alexander Lukashenko, Alexander Lukashenko ha preso l’86,86% dei voti di Alexander Lukashenko. Al secondo posto è arrivata l’opzione «contro tutti» (3,6%), e solo dopo altre quattro combinazioni di caratteri messi sulle schede elettorali solo perché, a differenza del presente post, per qualche strano motivo tecnico non si riusciva a scrivere «Alexander Lukashenko» troppe volte (ma per la prossima vota sicuramente si organizzeranno).
Il fatto è che nessuno, nemmeno una qualsiasi combinazione di caratteri scelta da Alexander Lukashenko, può violare la distanza di sicurezza e avvicinarsi al suo primo posto, quindi il «contro tutti» arriva logicamente secondo.
Alexander Lukashenko, intanto, il giorno delle proprie elezioni ha fatto, dopo avere votato Alexander Lukashenko già di mattina, una bella conferenza stampa di 4 ore e 33 minuti. No, non ha violato nessun principio democratico di Alexander Lukashenko perché aveva fretta: inconsciamente si rende conto che nessuna percentuale regalatagli da Alexander Lukashenko garantisce una lunga permanenza al potere.
Ehm, però anche la seconda metà della giornata è finita, ma non è stata posta fine alla guerra: che strano…
In realtà, quando aveva detto di riuscire a farla finire in un giorno, non era stato molto chiaro quando sarà precisamente quel giorno. Potrebbe dire «lo faccio in un giorno, il sabato 26 gennaio 2137».
In generale, il senso dei «duelli» di chitarre non mi è tanto chiaro: ognuno dei musicisti bravi che vivono (o hanno vissuto) su questo pianeta ha (o ha avuto) delle proprie particolarità che possono piacere o non piacere a chi ascolta (e ha dei propri gusti musicali), ma non possono avere un «valore contabile» superiore o inferiore alle particolarità altrui. Si tratta di arte e non di scienza o ingegneria.
Solo un aspetto dei «duelli» può essere definito interessante: la possibilità di sentire insieme dei musicisti che altrimenti non lo avrebbero mai fatto. Quindi ora condivido con voi uno di quei duelli che per puro caso mi sono capitati sullo schermo e mi sono piaciuti: «Surprising guitar duel!!~Joe Bonamassa, Tommy Emmanuel & Josh Smith».
Dei tra personaggi coinvolti, solo uno non mi è piaciuto.
Ho appena scoperto un metodo sicuro per diventare miliardario e ve lo mostro subito.
Sono pronto di fare una scommessa da 10 miliardi con chiunque… Scommettiamo che non lo sapevate: domani in Bielorussia ci saranno le «elezioni» presidenziali. Se, per qualche strano motivo, ho perso, recupero subito: scommettiamo che conosco già il nome del vincitore?
Se anche voi volete approfittare della occasione e diventare miliardari, leggete almeno la breve descrizione dello spettacolo politico di domani per capire come e perché è stato organizzato. In breve: il presidente belorusso Alexander Lukashenko si ricorda ancora bene quanto si era spaventato nel 2020 a causa delle proteste popolari pacifiche dopo la sua «vittoria» elettorale di allora. Non ha annullato le elezioni di se stesso, ma le ha trasformate in una sceneggiata ancora più ridicola di prima.
Da oggi è disponibile sul sito un nuovo articolo automobilistico: quello che racconta l’evoluzione del servizio taxi nell’URSS dal punto di vista, appunto, delle automobili utilizzate.
L’articolo è un po’ lungo perché, in sostanza, parte dal momento ufficiale della nascita del servizio taxi russo nel 1907 e si conclude con una brevissima descrizione della situazione nel 2025, coprendo dunque un periodo storico di oltre cento anni. l’argomento centrale, quello esposto con più attenzione, rimane comunque il servizio taxi del periodo sovietico. Allo stesso tempo, l’articolo non è destinato ai [soli] tecnici: non è necessario essere un tassista, un ingegnere automobilistico o un esperto della mobilità urbana per riuscire a comprenderlo. È sufficiente riuscire a immaginare di incontrare una di quelle macchine per strada oppure dovere salirci.
Uno degli argomenti toccati in questo articolo – i taxi a percorso fisso – sarà sicuramente ripreso in uno specifico articolo dedicato, ma non so ancora quando. Appena trovo il tempo per scriverlo…
Citare le pubblicazioni della agenzia Bloomberg è una cattivissima abitudine (perché i suoi autori inventano troppe cose con il solo obiettivo di attirare le visite), ma alcuni argomenti trattati sono comunque meritevoli di attenzione (possibilmente con l’approfondimento su altre fonti).
Ieri, per esempio, la Bloomberg ha scritto che l’UE rischia di non prorogare le sanzioni contro la Federazione russa perché il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán si rifiuta di firmare la loro estensione. Diversi diplomatici avrebbero dichiarato che al momento non esiste un «piano B» per prolungare la validità delle restrizioni se Orban continuasse a bloccarle.
Se fosse vero, si tratterrebbe di una situazione abbastanza brutta: prima di tutto perché se le sanzioni non saranno prorogate anche per un breve periodo di tempo, la Federazione Russa potrà ritirare dall’Europa i fondi sequestrati. Più o meno il 100% degli economisti di cui opinione mi fido dice che lo Stato russo ha abbastanza risorse economiche per continuare il tipo di guerra che osserviamo ora per altri anni, ma farlo, in sostanza, a spese della popolazione interna che avrà sempre più tasse, più inflazione e meno servizi. La domanda, dunque, non cambia: perché aiutare un regime internazionalmente pericoloso a evitare i problemi economici e rinviare le tensioni interne?
E, ovviamente, possiamo esprimere, per l’ennesima volta, la gioia per il fatto che l’UE è organizzata in modo da poter essere bloccata e messa a rischio da parte di un solo cretino comprato da Putin.
Questa donna deve realmente avere qualche superpotere speciale innato o qualche antico artefatto magico che le permetta di sopportare tutti i giorni il ruolo eroico di moglie di Donald Trump… Io, personalmente, scommetto che Melania avvicina qualcosa alla faccia (non la mano ahahaha) ogni mattina.
E ora passiamo ora alle cose più serie. Continuare la lettura di questo post »