Il direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca Kevin Hassett ha raccontato alla ABC News che l’amministrazione di Donald Trump non ha introdotto «dazi di risposta» contro la Russia a causa dei negoziati in corso con gli Stati Uniti sulla risoluzione della guerra in Ucraina.
Quindi in sostanza Kevin Hassett ho confermato l’osservazione che hanno fatto (o potevano fare) in tanti: gli USA si presentano ai negoziati con lo Stato russo non con le armi, ma con i regali. Non hanno usato lo strumento dei dazi dove serviva di più. forse perché il capo principale non è un politico professionale e non sa usare il concetto della «guerra economica» in tutti gli ambiti.
Nei giorni scorsi mi sono imbattuto, per puro caso, in questa firma leggermente modificata (con alcuni punti doppi) di Donald Trump:
Io, personalmente, non ho mai avuto abbastanza fantasia per vedere la possibilità una simile modifica, ma mi è comunque sembrato un po’ strano che nessuno ci abbia pensato prima del 2025. Sono dunque andato a cercare su internet e ho scoperto che l’idea circola almeno dal 2020.
Boh, forse è la prima volta che un meme ci metta così tanto ad arrivare davanti ai miei occhi. Quindi utilizzo questo post per salvarlo…
Gli scolari partecipanti al gruppo moscovita di percussionisti «March», vestiti con le uniformi militari sovietiche, accompagnati da un medico della peste che suona un rullante, eseguono un estratto dalla Sinfonia n. 7 di Dmitrij Shostakovich, nota come «La marcia della Wehrmacht» (questo brano accompagnava la sequenza video dell’avanzata tedesca nei film di propaganda sovietici «Il segretario del comitato di quartiere» e «La caduta di Berlino»).
Chi ve lo avrebbe fatto vedere se non io?
Provate a confrontare due interpretazioni de «Il pastor se torna aprile» di Nicola Porpora (un noto compositore italiano del XVIII secolo, se qualcuno non lo sapesse).
La prima versione è cantata da Franco Fagioli:
La seconda versione è cantata da Delphine Galou:
A me l’aprile piace solo in alcune occasioni…
Anche questo sabato l’articolo che segnalo è più una visione che una lettura. Ed è dedicato a ciò che succede durante la guerra nei luoghi di estrazione delle risorse naturali – chiamiamole con questo nome comune – ucraine che Donald Trump dichiara di voler mettere sotto il controllo statunitense «in cambio» degli aiuti.
Se, dopo la visione delle immagini, pure a voi – non adetti ai lavori nei settori citati – dovesse venire in mente la domanda «ma che cosa è questa roba?», pensate alle domande che verranno in mente ai tecnici e manager americani.
È data la notizia: il tribunale distrettuale Oktyabrsky della città russa di Tomsk ha imposto 80 ore di lavoro sociale obbligatorio alla agente immobiliare Marina Orlova a causa di una intervista nella quale la signora ha definito con l’espressione «business plan» l’acquisto di immobili abitativi con i soldi ricevuti dallo Stato russo in qualità della compensazione per l’uccisione di un parente partecipante all’invasione dell’Ucraina. Alla blogger Darya Cherdantseva, che ha registrato e pubblicato il video dell’intervista con Orlova, il tribunale ha imposto 85 ore di lavoro sociale obbligatorio. Entrambe le signore sono state giudicate colpevoli in base alla fattispecie amministrativa di incitamento all’odio o all’ostilità.
E ora ammetto un fatto: la notizia di cui sopra è per me assolutamente incomprensibile. Verso chi hanno incitato all’odio o all’inimicizia le due intraprendenti (ognuna a modo suo) signore? Presumo non l’una verso l’altra, ma verso qualche (lo stesso per entrambe) soggetto innominato. Verso le persone che si propone di inviare a una morte altamente probabile in guerra? O verso gli ucraini che quei potenziali sponsor dell’acquisto degli immobili uccideranno? Tutti i blogger pro-Cremlino, a quanto vedo, insistono sulla prima opzione, ma nemmeno loro hanno in realtà il potere di entrare nella testa del giudice di Tomsk. Ma presumo che pure loro, sforzando un po’ i loro cervelli (o quella sostanza alternativa che hanno in testa), possono intuire che una risposta positiva a ognuna, qualsiasi, delle due domande coincide perfettamente con la politica dello Stato russo degli ultimi 3+ anni.
Si scopre dunque – con un ragionamento logico non particolarmente complesso – che non sono state assolutamente le due signore di cui sopra a essere condannate in tribunale. E questo fatto è abbastanza pericoloso. Pericoloso per i membri del tribunale, ai quali conviene ora pensare di chiedere l’asilo politico in qualche Stato della NATO!
Il mio sondaggio di questo mese potrebbe sembrare totalmente privo di senso e, allo stesso tempo, contrario alla teoria della Terra piatta in tutte le sue risposte. Ma in realtà può fornirci delle preziose conoscenze nuove nell’ambito della psichiatria sulla suddetta teoria: ogni risposta data significherebbe che pure l’Universo si trovi in una posizione orizzontale rispetto a qualcosa…

Ebbene sì, l’opposto della conoscenza può essere può essere più grande dell’Universo!
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.
The Washington Post scrive che i membri del Consiglio per la sicurezza nazionale degli USA, tra i quali il consigliere Mike Waltz, hanno condotto la corrispondenza di lavoro tramite gli account Gmail personali. Hughes, il portavoce del Consiglio, come ci si poteva aspettare, commenta come meglio può: dice di non aver visto alcuna prova che Waltz abbia usato gli indirizzi email personali e, allo stesso tempo, che quando i «vecchi contatti» di Waltz gli hanno inviato materiale relativo al lavoro, Waltz si è assicurato di includere il suo indirizzo email di lavoro nella corrispondenza per garantire la conformità con la legge. Cioè, non ha usato il Gmail, ma lo ha usato insieme alla e-mail governativa. Come si fa a comprendere questa logica?
Mentre cerco di capirla io stesso, mi vengono in mente storie simili: quella di Hillary Clinton (con la sua email personale), e quella della Duma di Stato della Russia (nella primavera del 2022 è uscita la notizia che i deputati usavano Gmail per le mail di lavoro).
Allo stesso tempo regalo a tutti una nuova motivazione per la creazione di nuovi messenger e servizi online: create qualcosa di bello, e come bonus otterrete la corrispondenza governativa dei prossimi idioti che prenderanno il potere in qualche grande Stato del nostro pianeta. Voi, a vostra volta, non sarete degli idioti (gli idioti non creano prodotti interessanti) e sarete in grado di usare il regalo ricevuto nel miglior modo possibile.
Il «Politico» scrive che una base militare in Lituania ha ospitato i primi 150 militari tedeschi: membri della nuova 45a Brigata corazzata della Bundeswehr creata per rafforzare il fianco orientale della NATO a causa dell’invasione della Ucraina da parte della Russia. Sarebbe la prima presenza permanente di truppe tedesche all’estero dalla Seconda guerra mondiale. Si prevede che entro la fine dell’anno il numero di truppe tedesche in Lituania salirà a 500 unità.
Mi sembra abbastanza evidente che almeno nel breve termine queste truppe non rischiano di partecipare in un vero conflitto armato: se non sopravaluto ancora la razionalità di Putin (come mi è già successo a febbraio 2022), attualmente non ha le risorse necessarie per fare una vera guerra in qualche altro territorio oltre alla Ucraina. Ma dopo una qualche forma di pausa / tregua / cessate il fuoco potrebbe anche tentare di farlo. Di conseguenza, l’Europa fa benissimo a prepararsi in anticipo.
Nel frattempo, la cosa più interessante da sottolineare è quella alla quale ci stiamo quasi abituando: Putin può dire di avere raggiunto un altro importante traguardo nell’allontanamento della NATO dai confini russi. Un traguardo con un grosso segno «meno», ma è sempre un traguardo. Come dicono spesso – negli ultimi tempi – i mass media pro-governativi russi per non rattristare i capi e la popolazione, si tratta di una «crescita negativa».
Va applaudito.
Se il suo impegno non costasse così tanto alla popolazione ucraina (ma anche quella russa), gli avrei chiesto di continuare con lo stesso impegno.
L’altro ieri, il 30 marzo, The Economist ha riferito che Zelensky avrebbe convocato una riunione per dare istruzioni alla sua squadra di organizzare le elezioni dopo il cessate il fuoco completo, che (secondo le stime degli Stati Uniti) potrebbe arrivare alla fine di aprile. La rivista ha ragionevolmente osservato che la cancellazione della legge marziale è un primo passo necessario per avviare il processo elettorale. Inoltre, la legge ucraina richiede almeno 60 giorni per la campagna elettorale e quindi la prima possibilità di tenere le elezioni sarebbe all’inizio di luglio.
Ieri, invece, il capo della fazione parlamentare del partito di Zelensky «Servo del Popolo» Davit Arahamiya ha dichiarato che il Presidente ucraino Vladimir Zelensky non ha tenuto alcuna riunione in materia della preparazione alle elezioni.
Effettivamente, la «notizia» de The Economist mi era sembrata totalmente fuori dalla realtà non solo per i motivi puramente tecnici (e) legali, ma anche perché l’instaurazione di una tregua nella guerra è un obiettivo attualmente per nulla realistico (o troppo ottimistico?). Prima di tutto perché non è tra gli obiettivi di Putin, della vera causa della guerra.
Quanto sono fortunato a non reagire a ogni fantasia che viene pubblicata in giro, ahahaha