He doesn’t know, but I do

Il 5 luglio, a bordo dell’Air Force One, quando gli è stato chiesto se fosse sicuro di poter porre fine ai combattimenti in Ucraina, Trump ha risposto ai giornalisti:

I don’t know. I can’t tell you whether or not that’s going to happen.

Ovviamente, quella domanda giornalistica poteva avere una infinità di obiettivi tranne uno: quella di ottenere una informazione sui fatti futuri.
Ma io, non essendo Trump e non essendo stato interrogato dai giornalisti, mi autorizzo da solo a rispondere a quella domanda nel suo unico senso non previsto. Tanto, arrivare a quella risposta è facilissimo.
Lo so, non succederà. Se Trump continua così come ha agito fino a oggi, sicuramente non ci riuscirà. Perché anche in quelle rare occasioni in cui fa qualcosa di riguardante la guerra in Ucraina, fa in modo che le posizioni della Ucraina si aggravino. E, dato che l’Ucraina non intende arrendersi, possiamo dire che Trump sta facendo il possibile per prolungare la guerra.
Potremo tornare alla stessa domanda quando, per esempio, Trump decide almeno di sbloccare quegli ultimi aiuti militari che erano stati destinati alla Ucraina dal suo predecessore Biden.


Un altro matrimonio

L’unico obiettivo del video domenicale di questa settimana è quello di ricordare che in ogni Paese c’è il proprio matrimonio più discusso…

Tramite quel matrimonio Ramzan Kadyrov sta evidentemente cercando di proteggere la propria famiglia (la sta per lasciare per cause naturali), facendo sposare il figlio con la nipote di uno dei caucasici più potenti della Russia attuale. Pare che nella storia mondiale i matrimoni del genere non abbiano mai funzionato…


La musica del sabato

Ieri c’era l’anniversario della nascita del compositore francese Louis-Claude Daquin (4 luglio 1694 — 15 giugno 1772), il quale è ancora ricordato come un virtuoso dell’organo e del clavicembalo (e come un discendente di François Rabelais, ma questo fatto curioso è poco rilevante per un post musicale ahahaha).
Una delle composizioni più note oggi di Daquin è «Le Coucou» («I cuculi» dal «Premier livre de pièces» pubblicato nel 1735), proprio con essa apro il post di oggi:

Però lo strumento di Louis-Claude Daquin era il clavicembalo, quindi non posso aggiungere qualche composizione suonata proprio con quest’ultimo. Per esempio, «L’hirondelle» (sempre dal «Premier livre de pièces»):

Avrei potuto aggiungere una infinità di altre composizioni di Daquin, ma so che sarete capaci di trovarle anche da voi.


La lettura del sabato

Indipendentemente dal grado del vostro interessamento al matrimonio di Bezos a Venezia, potete essere interessati a un matrimonio di carattere molto diverso: quello di Adam Kadyrov, il figlio 17-enne di Ramzan (il capo attuale della Cecenia).
Perché questo evento ha avuto delle sue «particolarità» abbastanza «curiose»…


Le fonti del pericolo

La principale parata navale russa, che dal 2017 si tiene tradizionalmente a San Pietroburgo in occasione della Giornata della Marina (celebrata l’ultima domenica di luglio), non avrà luogo nel 2025 a causa di «misure di sicurezza». Quest’anno, secondo il giornale «Fontanka», le autorità di San Pietroburgo torneranno al formato precedente delle celebrazioni del Giorno della Marina: deposizione solenne di corone, festeggiamenti pubblici e un concerto nella Piazza del Palazzo.
Una persona normale e, allo stesso tempo, ingenua potrebbe chiedersi perché siano necessarie «misure di sicurezza» per una parata, ma non per un concerto, al quale possono assistere non meno spettatori.
La risposta è ovvia: le «misure di sicurezza» sono necessarie contro i droni militari di indovinate quale Stato. Quei droni sarebbero stati indirizzati contro le navi da guerra, non contro gli spettatori e/o ai musicisti: le autorità cittadine e federali lo sanno bene, ma non possono ammetterlo pubblicamente. Non possono, perché allora dovrebbero riconoscere la differenza di approccio alla guerra tra la Russia e l’Ucraina. E se non lo riconoscono pubblicamente, la popolazione (come sperano) non penserà a questa differenza.
Purtroppo, la maggior parte di coloro che amano le parate e i concerti durante le feste militari non ci penserà veramente.


La leva in Danimarca

Ho scoperto che la Danimarca ha introdotto il servizio di leva per le donne a partire dal 1° luglio: esse sono ora obbligate a registrarsi per il servizio militare e svolgerlo se selezionate in una speciale lotteria. I volontari di entrambi i sessi avranno la preferenza per l’arruolamento, mentre i posti rimanenti (per arrivare a 4700) saranno assegnati in una lotteria tra i coscritti, alla quale parteciperanno anche le donne. La durata del servizio di leva è stata aumentata da quattro a undici mesi; è previsto che il numero totale di persone che prestano servizio militare di leva ogni anno salga gradualmente a 6500 entro il 2033.
Questo numero di coscritti all’anno non sembra particolarmente elevato (anche con un esercito regolare di 9000 unità, come quello danese), ma nel complesso va bene. Posso solo provare a indovinare cosa verrà insegnato ai coscritti: i generali si preparano sempre per guerra passata, quindi i nuovi coscritti verranno trasformati in operatori di droni. Ma quando saranno necessari per una nuova guerra, i droni militari saranno già in grado di operare autonomamente in «sciami» (come dicono alcuni esperti militari).
Ma consiglierei comunque al resto degli europei di allenarsi a maneggiare i droni in anticipo: per assicurarsi una specialità non da campo nell’esercito ahahaha


“Politica di prolungamento”

Macron e Putin hanno parlato al telefono per la prima volta dal settembre 2022.
Mosca ha sottolineato la «natura sostanziale» della conversazione, in cui si è parlato del conflitto tra Iran e Israele e della guerra russo-ucraina. In particolare, ha dichiarato:

Parlando della situazione in Ucraina, Vladimir Putin ha ricordato che il conflitto ucraino è una conseguenza diretta della politica degli Stati occidentali, che per molti anni hanno ignorato gli interessi di sicurezza della Russia, hanno creato una testa di ponte anti-russa in Ucraina, hanno condonato le violazioni dei diritti dei residenti di lingua russa e ora perseguono una politica di prolungamento delle ostilità fornendo al regime di Kiev varie armi moderne

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Il grossetto è mio perché tra tutte le stronzate citate volevo evidenziare quella realmente importante per Putin: «lasciatemi ammazzarli tutti e vedrete che questa fase della guerra in Europa finisce presto».
Grazie a Macron che fornito un pretesto per ricordare ancora una volta questo principio.
L’ufficio stampa del Presidente francese non ha commentato ufficialmente la conversazione.
Mentre io posso commentare dicendo che nessuno può garantire che Putin si limiti alla Ucraina.


Quando si capisce ancora meno di prima

The Washington Post riferisce: l’intelligence statunitense avrebbe intercettato una conversazione telefonica tra due alti funzionari iraniani in cui si discuteva del fatto che i danni degli attacchi statunitensi erano inferiori a quelli che Teheran si aspettava.
Ma l’espressione «inferiori a quello che si aspettavano» si riferisce alla situazione della mancanza di una fuga radioattiva o integra quest’ultima? Sarebbe curioso capirlo bene perché la differenza è notevole. Da essa dipende anche il nuovo livello di «TACO» che ha raggiunto Trump pensando di poter limitarsi a un intervento singolo e proclamarsi vincitore.


Esce pure l’Ucraina

Vladimir Zelensky ha firmato un decreto che attua la decisione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa della Ucraina di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa del 1997 che vieta le mine antiuomo. Lo ha dichiarato il deputato Roman Kostenko (del partito Golos):

Questo è un passo che è stato richiesto da tempo dalla realtà della guerra. La Russia non è parte di questa Convenzione e usa massicciamente le mine contro i nostri militari e i civili. Non possiamo rimanere legati a condizioni in cui il nemico non ha freni.

L’Ucraina non è (stranamente, e lo dico seriamente) il primo Stato est-europeo che negli ultimi mesi decide di ritirarsi da quella Convenzione. Ma proprio ora sarei curioso di vedere: in quanti faranno finta di avere dimenticato che le mine antiuomo moderne non sono più quelle che si intendevano nel contesto della Convenzione del 1997?
Lo spoiler numero 1: le mine antiuomo moderne hanno una «data di scadenza», nel senso che dopo un certo periodo di tempo si disattivano da sole.
Lo spoiler numero 2: l’esercito Russo usa le tecnologie vecchie, spesso addirittura raccolte nei vari vecchi depositi dell’epoca sovietica.
Lo spoiler numero 3: dimenticare della esistenza delle tecnologie moderne e farlo dimenticare agli altri conviene a…


Il matrimiono a Sapetedove

Supponiamo che tra i protestanti più attivi contro il matrimonio di Bezos e Sanchez a Venezia ci sia anche qualche veneziano (conoscendo alcuni altri tipi delle proteste italiane, ho dei motivi per avere qualche dubbio). Supponiamolo… Sarebbe allora curioso scoprire come immaginano il destino — fisico ed economico — di una qualsiasi città dove non succede nulla e non ci va nessuno.

Boh…
La parentesi di cronaca mondana chiusa.