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L’autocritica di Orbán

Solo ieri sera ho appreso che sabato mattina Viktor Orbán ha cambiato il nome in «nazione ungherese» e ha avanzato ben 12 pretese all’UE:

Alcune delle pretese non mi sono del tutto chiare: probabilmente costituiscono l’effetto di una serata del venerdì andata particolarmente bene.
Allo stesso tempo, capisco benissimo che senza avere subito (o è meglio dire ricevuto?) in prima persona il problema indicato nel punto 8 (dalla Russia), lo stesso Orbán non avrebbe mai scritto il punto 12. E allora facciamo i migliori complimenti a questo personaggio che chiede di essere cacciato dall’UE!


Sì, precisiamo il giorno

Un po’ mi dispiace che pure Keith Kellogg – la persona apparentemente più seria di tutta la squadra alla quale ora appartiene – è costretto a fare le battute in stile Trump:

Ma capisco che senza l’uso del genere in pubblico della propria lingua con Trump non si lavora.
Ehm, ma è proprio necessario lavorare con Trump?
P.S.: e io prometto di lanciare un social network nuovo in 24 ore.


I colloqui segreti con i candidati

Politico scrive che quattro collaboratori di alto livello di Donald Trump (i loro nomi non sono stati resi noti) hanno avuto dei colloqui segreti con alcuni dei principali avversari politici di Vladimir Zelensky: la leader del partito «Batkovshina» Yuliya Tymoshenko, e il leader di «Solidarietà Europea» Petro Poroshenko. Lo scopo dei colloqui è quello di discutere se sia possibile indire e condurre rapidamente le elezioni presidenziali in Ucraina.
È chiaro che Poroshenko nutre, parlando in termini molto diplomatici, un «forte rancore» nei confronti di Zelensky (ed è reciproco, per quanto capisco la politica interna ucraina), anche se non tanto quanto Trump. Ma non è ancora chiaro cosa si possa discutere esattamente della legalità e della possibilità tecnica di tenere le elezioni presidenziali in Ucraina nell’attuale momento di incertezza, nemmeno con i leader dei partiti di opposizione più rappresentati nella Rada (non penso che sia stata discussa l’opzione di un colpo di Stato seguito da elezioni).
Se si discutesse con i certi Medvedchuk e Yanukovych che ora si nascondono nelle dacie statali russe, sarebbe stata una notizia. Ma con i politici seri, al massimo, si può parlare di cosa faranno in caso di una ipotetica vittoria alle elezioni che si faranno non si bene quando e come. Per ora mi sembra che le cose stiano così…


Cosa ha Trump al posto del cervello

Donald Trump ha trovato un novo modo – ancora più convincente di prima, anche se sembrava impossibile – di avere la testa piena di merda (non riesco a trovare un termine neutro e non ho voglia di cercarlo). Ecco il suo post di ieri:

Think of it, a modestly successful comedian, Volodymyr Zelenskyy, talked the United States of America into spending $350 Billion Dollars, to go into a War that couldn’t be won, that never had to start, but a War that he, without the U.S. and «TRUMP,» will never be able to settle. The United States has spent $200 Billion Dollars more than Europe, and Europe’s money is guaranteed, while the United States will get nothing back. Why didn’t Sleepy Joe Biden demand Equalization, in that this War is far more important to Europe than it is to us – We have a big, beautiful Ocean as separation. On top of this, Zelenskyy admits that half of the money we sent him is «MISSING.» He refuses to have Elections, is very low in Ukrainian Polls, and the only thing he was good at was playing Biden «like a fiddle.» A Dictator without Elections, Zelenskyy better move fast or he is not going to have a Country left. In the meantime, we are successfully negotiating an end to the War with Russia, something all admit only «TRUMP,» and the Trump Administration, can do. Biden never tried, Europe has failed to bring Peace, and Zelenskyy probably wants to keep the «gravy train» going. I love Ukraine, but Zelenskyy has done a terrible job, his Country is shattered, and MILLIONS have unnecessarily died – And so it continues…..

Zelensky ha iniziato la guerra? Per prendere 350 miliardi agli USA e non ridarli subito? Non è andato contro la Costituzione, contro la logica e contro le possibilità pratiche organizzative per fare le elezioni? Non ha consentito a Putin di imporre (proprio ora) alla Ucraina un Presidente filo-russo? Che cattivo dittatore questo Zelensky…
Ah, vediamo un po’ come è il grado di fiducia dei cittadini ucraini nei confronti di Zelensky. Il 19 febbraio 2025 l’Istituito Internazionale di Sociologia di Kiev ha pubblicato i seguenti dati (le colonne blu corrispondono a «mi fido», le colonne rosse a «non mi fido» e le colonne grigie a «non so rispondere»).

Visto che ci siamo, vediamo anche i dati Trump (da poco eletto con tanto entusiasmo):

Ops, ha il grado di approvazione più basso di Zelensky…
E con gli aiuti stanziati come siamo messi? Sono arrivati 138 miliardi di dollari dall’Europa e 119 miliardi dagli USA.
Insomma, Trump ha lo stesso rapporto con la verità (o con la realtà?) del suo amico Putin. Non è una sorpresa. E, purtroppo, in questo momento sono entrambi presidenti.

Ho solo una soluzione in mente, ma per ora non la scrivo.


I commenti di McFaul

Proprio in questi giorni della conferenza di Monaco vi ricordo che l’ex ambasciatore statunitense in Russia Michael McFaul è uno dei personaggi da seguire:

Ovviamente, da seguire nei limiti del tempo disponibile…


Orban è stato “convinto”

Fortunatamente, i ministri degli Esteri dell’UE hanno deciso di prolungare per altri sei mesi le sanzioni contro lo Stato russo dopo che l’Ungheria ha accettato di non impedirle in cambio di garanzie sulla sicurezza energetica. Il voto avrebbe potuto deragliare a causa della posizione proprio dell’Ungheria che si opponeva all’interruzione del transito del gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina. Ma nel corso una riunione dei rappresentanti dell’UE, la Commissione europea si è impegnata in una dichiarazione a proseguire i colloqui con Kiev sulle forniture di gas all’Europa attraverso il sistema di gasdotti dell’Ucraina. La dichiarazione afferma inoltre che la Commissione è pronta a coinvolgere Ungheria e Slovacchia nel processo.
A questo punto sarebbe curioso scoprire in quale modo, esattamente, hanno fatto la pressione su Viktor Orban: sono sicuro al 99,99% che non si sarebbe mai accontentato delle promesse molto vaghe sulle trattative o sul suo coinvolgimento in esse (anche se quest’ultima cosa gli fa sentire un personaggio importante).
Ma anche il solo risultato intermedio raggiunto – è difficile che tra sei mesi il regime di Putin venga sostituito con qualcosa di pacifico – è già una gran bella cosa.


Pare che alle elezioni di Lukashenko della Bielorussia abbia vinto, a grande sorpresa, Alexander Lukashenko. Sconfiggendo, in una dura battaglia, Alexander Lukashenko, Alexander Lukashenko ha preso l’86,86% dei voti di Alexander Lukashenko. Al secondo posto è arrivata l’opzione «contro tutti» (3,6%), e solo dopo altre quattro combinazioni di caratteri messi sulle schede elettorali solo perché, a differenza del presente post, per qualche strano motivo tecnico non si riusciva a scrivere «Alexander Lukashenko» troppe volte (ma per la prossima vota sicuramente si organizzeranno).
Il fatto è che nessuno, nemmeno una qualsiasi combinazione di caratteri scelta da Alexander Lukashenko, può violare la distanza di sicurezza e avvicinarsi al suo primo posto, quindi il «contro tutti» arriva logicamente secondo.
Alexander Lukashenko, intanto, il giorno delle proprie elezioni ha fatto, dopo avere votato Alexander Lukashenko già di mattina, una bella conferenza stampa di 4 ore e 33 minuti. No, non ha violato nessun principio democratico di Alexander Lukashenko perché aveva fretta: inconsciamente si rende conto che nessuna percentuale regalatagli da Alexander Lukashenko garantisce una lunga permanenza al potere.


La lettura del sabato

Ho appena scoperto un metodo sicuro per diventare miliardario e ve lo mostro subito.
Sono pronto di fare una scommessa da 10 miliardi con chiunque… Scommettiamo che non lo sapevate: domani in Bielorussia ci saranno le «elezioni» presidenziali. Se, per qualche strano motivo, ho perso, recupero subito: scommettiamo che conosco già il nome del vincitore?
Se anche voi volete approfittare della occasione e diventare miliardari, leggete almeno la breve descrizione dello spettacolo politico di domani per capire come e perché è stato organizzato. In breve: il presidente belorusso Alexander Lukashenko si ricorda ancora bene quanto si era spaventato nel 2020 a causa delle proteste popolari pacifiche dopo la sua «vittoria» elettorale di allora. Non ha annullato le elezioni di se stesso, ma le ha trasformate in una sceneggiata ancora più ridicola di prima.


Uno che blocca tutti

Citare le pubblicazioni della agenzia Bloomberg è una cattivissima abitudine (perché i suoi autori inventano troppe cose con il solo obiettivo di attirare le visite), ma alcuni argomenti trattati sono comunque meritevoli di attenzione (possibilmente con l’approfondimento su altre fonti).
Ieri, per esempio, la Bloomberg ha scritto che l’UE rischia di non prorogare le sanzioni contro la Federazione russa perché il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán si rifiuta di firmare la loro estensione. Diversi diplomatici avrebbero dichiarato che al momento non esiste un «piano B» per prolungare la validità delle restrizioni se Orban continuasse a bloccarle.
Se fosse vero, si tratterrebbe di una situazione abbastanza brutta: prima di tutto perché se le sanzioni non saranno prorogate anche per un breve periodo di tempo, la Federazione Russa potrà ritirare dall’Europa i fondi sequestrati. Più o meno il 100% degli economisti di cui opinione mi fido dice che lo Stato russo ha abbastanza risorse economiche per continuare il tipo di guerra che osserviamo ora per altri anni, ma farlo, in sostanza, a spese della popolazione interna che avrà sempre più tasse, più inflazione e meno servizi. La domanda, dunque, non cambia: perché aiutare un regime internazionalmente pericoloso a evitare i problemi economici e rinviare le tensioni interne?
E, ovviamente, possiamo esprimere, per l’ennesima volta, la gioia per il fatto che l’UE è organizzata in modo da poter essere bloccata e messa a rischio da parte di un solo cretino comprato da Putin.


Anche io a volte vedo i meme

Questa donna deve realmente avere qualche superpotere speciale innato o qualche antico artefatto magico che le permetta di sopportare tutti i giorni il ruolo eroico di moglie di Donald Trump… Io, personalmente, scommetto che Melania avvicina qualcosa alla faccia (non la mano ahahaha) ogni mattina.

E ora passiamo ora alle cose più serie. Continuare la lettura di questo post »