Mi sono accorto – non senza un aiuto esterno – di non avere mai postato alcuna canzone di Barry White. In effetti, cantava nei generi che mi capita di ascoltare molto raramente. Però era stato uno degli esponenti più notevoli di quei generi, dunque merita di essere conosciuto e ricordato.
In questo post inserisco due dei suoi brani più famosi.
La prima canzone di Barry White selezionata per oggi è la «You’re the First, the Last, My Everything» (dall’album «Can’t Get Enough» del 1974):
La seconda canzone scelta per oggi è la «Can’t Get Enough of Your Love, Babe» (sempre dall’album «Can’t Get Enough» del 1974):
Bene, un altro debito storico in meno.
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Franz Joseph Haydn compose e diresse per la prima volta la propria Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore nel 1772, mentre si trovò assieme alla orchestra di corte nella residenza estiva del mecenate principe Nikolaus Esterházy. Tale sinfonia si chiama la «Sinfonia degli addii» perché nel corso della esecuzione del finale i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala: in tal modo i musicisti e il compositore protestarono pacificamente contro un soggiorno forzato prolungatosi eccessivamente in lontananza dalle famiglie. La storia narra che il messaggio sia stato colto.
L’interpretazione scelta per il post odierno è stata registrata – il 9 marzo 2018 – dal vivo dalla orchestra Sinfonia Rotterdam, diretta da Conrad van Alphen. La finale è suonata e recitata proprio come ideato da Haydn.
Ora tocca anche a noi a pensare alla fine delle vacanze.
Nella edizione odierna della rubrica musicale ho pensato di ricordare uno dei dischi più noti di Quincy Jones: il «Back on the Block» del 1989. Alla creazione dell’album parteciparono tanti musicisti e cantanti bravi e famosi, ma io – da tradizione che ho creato da solo – seleziono solo due brani.
Il primo brano di oggi è il «The Secret Garden (Sweet Seduction Suite)», al quale parteciparono Al B. Sure!, James Ingram, El DeBarge e Barry White:
E il secondo brano di oggi, sempre dallo stesso album, è il «Birdland»:
Oggi mi andava così.
Per qualche motivo sconosciuto mi è venuta in mente la ipnotica «Boléro» Maurice Ravel (composta nel 1928). Dunque, la inserisco subito nella mia rubrica musicale del sabato!
L’interpretazione in questione è quella della orchestra Wiener Philharmoniker diretta da Gustavo Dudamel.
Non sono un grande fan di Sinéad O’Connor, ma capisco l’importanza che aveva avuto, almeno nei primi anni della sua carriera musicale, per la vita culturale irlandese e, in qualche misura, mondiale. Dunque, ho deciso di ricordarla nella mia rubrica musicale.
Lo faccio postando due brani tratti dall’album con il quale era diventata realmente famosa: il «I Do Not Want What I Haven’t Got» del 1990.
La prima canzone di oggi è la «Nothing Compares 2 U»:
Mentre la seconda canzone è la «I Do Not Want What I Haven’t Got»:
Molto probabilmente avete già letto che Sinéad O’Connor è morta il mercoledì 26 luglio per cause che la polizia londinese definisce «sospette».
La Sinfonia n. 2 «The Age of Anxiety» di Leonard Bernstein (composta tra il 1948 e il 1949) ha un titolo che potrebbe essere interpretato in un modo un po’ improprio, ma non importa: la buona musica ci permette di immaginare una grande varietà di cose.
Dunque, oggi posto proprio questa sinfonia, nella interpretazione della Israel Philharmonic Orchestra diretta dal direttore d’orchestra francese Frédéric Chaslin:
Per il momento corrente è anche abbastanza facile da ascoltare.
Ho pensato che è da un po’ che non metto qualche canzone di Chris Rea… E allora riprovo di farlo.
Inizio con la canzone «I Can Hear Your Heart Beat» (dall’album «Water Sign» del 1983):
E poi aggiungo la «From Love to Love» che accompagnava la prima pubblicata come singolo:
Oggi mi andava così…
Oggi ho deciso, senza alcun motivo particolarmente originale, di pubblicizzare tra i miei lettori «Les nuits d’été» (op. 7) di Louis-Hector Berlioz. Anche se so benissimo che le opere del genere non hanno bisogno della mia pubblicità.
La suddetta versione è della Orchestra Sinfonica della Frankfurt Radio diretta da Lionel Bringuier. Canta Véronique Gens.
Ieri ho sentito, quasi per caso, una nuova (per me) versione live del brano «Cause We’ve Ended As Lovers» di Jeff Beck (eseguita nel 2007). Si tratta di un evento interessante anche per il fatto che ho finalmente saputo della esistenza della bassista australiana Tal Wilkenfeld. Interessante.
E dato che ci sono, aggiungo – da tradizione – un secondo brano. Facciamo che sia la «Rice Pudding» (dall’album «Beck-Ola» del 1969).
Nella rubrica musicale seguiranno altri approfondimenti su entrambi musicisti menzionati oggi.
Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Fa minore (Op. 21) fu completato da Fryderyk Chopin nel 1830 ma pubblicato solo nel 1836: è per questo motivo che viene numerato come secondo nonostante sia stato composto prima del «primo».
Ma a noi, ovviamente, può e deve interessare solo per motivi puramente musicali.
Non avevo dei motivi particolari per pubblicare proprio questo Concerto, quindi lo faccio solo perché mi è venuta la voglia di farlo…