L’archivio del tag «deepfake»

Il deepfake cinematografico

L’azienda britannica Flawless ha prodotto il software TrueSync, il quale sincronizza la mimica degli attori con il doppiaggio. Proprio così: i doppiatori pronunciano il testo, mentre il programma «adegua» i movimenti dei volti degli attori alla lingua diversa da quella originale. In sostanza, l’uso del machine learning (per l’analisi della mimica degli attori) ora permette di portare il famoso deepfake anche a questo livello. Questo video mostra come funziona il sistema:

Boh, non so ancora come reagire a questa manifestazione del progresso. I doppiatori diventeranno degli attori a «pieno titolo» non dovendo più cercare di adattarsi alla mimica degli attori? Gli spettatori avranno una giustificazione in più per non approfondire la conoscenza delle lingue straniere? Le persone residenti negli Stati diversi avranno la sensazione di avere visto dei film diversi con lo stesso nome? Gli attori verranno apprezzati diversamente nelle zone linguistiche diverse del pianeta? O, semplicemente, sarà un po’ più comodo vedere i film stranieri?
Vedremo…


Sylvester Chaplin

La tecnologia Deepfake ha finalmente «colpito» anche Charlie Chaplin: in un frammento del film «Modern Times» sono stati inseriti i volti di Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger:

Non è male il risultato… Fa anche venire la voglia di rivedere il film originale.


Gli scherzi del Deep Fake

Gli sviluppatori della tecnologia Deep Fake continuano a raggiungere dei risultati sempre più spettacolari.
E i video creati con il Deep Fake fanno sempre più paura: non solo per le infinite possibilità di manipolazione dell’informazione, ma anche per il solo loro aspetto estetico. Ecco un recente esempio:

Spero che non lo abbiate visto prima di andare a dormire.


Prepararsi al falso

Il video di Elon Musk da piccolo di oggi è una buona occasione di scoprire, qualora non lo avreste ancora fatto, in cosa consiste il genere «deepfake»:

Consiste nel sostituire i volti delle persone riprese con quelli degli altri. Questo genere, attualmente diffuso solo in qualità di divertimento, potrebbe in futuro diventare l’assassino delle notizie affidabili (quelle documentate con delle riprese video). Quindi cadrà l’ultima barriera, quella chiamata «l’ho visto con i miei occhi».