La canzone di Mariah Carey «All I Want for Christmas is You», pubblicata per la prima volta il 1° novembre 1994, è una di quelle canzoni che è impossibile non conoscere anche per le persone totalmente indifferenti – come me – alla cantante che l’aveva interpretata per prima. È una di quelle canzoni con le quali ci torturano per almeno un mese ogni inverno (assieme a «Last Christmas» e «Jingle Bells» è uno degli strumenti di tortura sonora più utilizzati) in quasi tutti i luoghi pubblici. In trent’anni di storia la canzone ha prodotto circa cento milioni di dollari di guadagni derivanti dai diritti d’autore, ha venduto decine di milioni di copie… Insomma, per riuscire a condurre una vita economicamente decente – e, magari, rimanere pure famosa – a Mariah Carey sarebbe molto probabilmente stato sufficiente pubblicare solo questa canzone e non fare più un tubo per il resto dei suoi giorni.
Nel 2022 l’autore delle canzoni Andy Stone si è svegliato – 28 anni dopo l’uscita della canzone cantata da Mariah Carey – e ha intentato una causa per violazione dei diritti d’autore presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto orientale della Louisiana. Secondo la posizione di Stone, nel 1989 il suo gruppo Vince Vance and the Valiants aveva registrato una canzone con lo stesso titolo, che era stata trasmessa alla radio nel 1993; nello stesso periodo per quella canzone era stato realizzato un video musicale. Eccolo:
Sebbene le due canzoni suonino in modo diverso, Stone aveva chiesto 20 milioni di dollari di danni per l’utilizzo, senza il suo consenso, del nome della canzone da lui inventato. Poco dopo Stone aveva ritirato la causa… Ma il 1° novembre 2023 ha fatto nuovamente causa.
Io ho dei dubbi circa la ragionevolezza giuridica della battaglia di Andy Stone, ma umanamente lo capisco facilmente (il che non significa che mi sarei comportato allo stesso suo modo).
Il 2024 sta per finire, dunque è giunto il momento di aggiornare alcune statistiche.
Per esempio: nel corso di quest’anno è raddoppiato il numero dei processi ai militari russi che si sono rifiutati di prestare il servizio. È logico presumere che l’aumento dei processi sia dovuto anche all’aumento dei «delitti»…
L’articolo che vi segnalo sull’argomento è talmente breve che non ha alcun senso tentare di riassumerlo: semplicemente, va letto.
La maggioranza schiacciante dei miei lettori italiani non ha dei motivi di saperlo, ma il fatto è che l’Apple rimuove costantemente le app dei media anti-putiniani russi e i servizi VPN dall’App Store su richiesta delle autorità russe. Lo fa e spiega tale comportamento con la necessità di rispettare le leggi locali e con il desiderio di continuare a fornire i propri servizi nel Paese. Il 24 dicembre, in una risposta ufficiale a una richiesta di «Reporter senza frontiere» i rappresentanti della Apple hanno dichiarato che le loro azioni sono dovute sia a restrizioni legali sia all’obiettivo di «sostenere i principi democratici».
«Il mancato rispetto della legge potrebbe comportare l’impossibilità per Apple di supportare l’App Store o di distribuire contenuti in questo Paese. Il Governo statunitense incoraggia le aziende a sostenere la disponibilità di servizi di comunicazione per la popolazione russa, ritenendo che la disponibilità di questi servizi sia necessaria per sostenere i principi democratici».
Inoltre, hanno anche respinto le accuse di rimozione costante delle applicazioni VPN.
Perché vi racconto di questa storia apparentemente locale? Lo faccio prevalentemente per due motivi.
In primo luogo, grazie alla Apple ho scoperto una nuova espressione con la quale tutti possono mascherare la frase «voglio più soldi». Da oggi, chiunque può andare dal proprio cliente, dal proprio capo o dalla propria banca e dire: «voglio sostenere maggiormente i principi democratici». La controparte, se aggiornata, dovrebbe capire correttamente.
In secondo luogo, ho scoperto che i principi democratici possono essere sostenuti ostacolando la diffusione della informazione sgradita al regime di un dittatore (che pure un pazzo criminale).
Potrebbero sembrare – a prima vista – due scoperte molto ingenue, ma mica ho scritto che le grosse aziende dovrebbero imparare a pensare non solo ai soldi!
Boh…
P.S.: tutto questo non significa che non mi piacciono i prodotti tecnologici della Apple e/o che voglio spaccare il mio iPhone.
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita al villaggio San Giorgio (in Val Codera) del 14 agosto 2024.
Nell’articolo si parla brevemente anche del sentiero che permette di raggiungere più velocemente il villaggio, ma la porzione principale delle foto e dei testi si riferisce proprio a San Giorgio: la località che mi è sembrata la più bella di tutta la Val Codera. Se si trovasse a una quota più elevata, avrei addirittura pensato di inserirla nella mia lista dei luoghi ideali per vivere.
Buon Natale a tutti coloro che ci credono.
Tanti regali a tutti coloro che non ci credono ma approfittano comunque delle utili tradizioni.
Ma, comunque sia la vostra categoria di appartenenza, siate buoni e lasciate dei pasti natalizi anche ai più buoni ma meno fortunati: per esempio, a chi ha passato tutta la notte in compagnia di sole renne…
Le renne, i vestiti rossi e il sacco possono avere le forme diverse, innumerevoli.
Nel proprio tradizionale discorso serale alla nazione il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha dichiarato che più di tremila soldati della Corea del Nord – che combattono al fianco dell’esercito russo – sono già stati uccisi o feriti nel corso delle operazioni militari nella regione di Kursk:
La Russia si sta semplicemente sbarazzando di loro durante gli assalti. Perché i coreani dovrebbero combattere per Putin, nessuna persona normale sulla terra risponderebbe. E, purtroppo, il mondo non sta facendo quasi nulla per contrastare la collaborazione criminale tra Russia e Corea del Nord. Anche se è una minaccia per ogni Stato: accanto alla penisola coreana, alla Cina, ad altri Stati della nostra regione e in qualsiasi altra parte del mondo.
Ci sono solo due considerazioni da aggiungere a queste parole. In primo luogo, nessun nordcoreano chiederebbe il perché. In secondo luogo, nessuno dei due sovrani – quello russo e quello nordcoreano – si sentirebbe tenuto a rispondere. Di conseguenza, i politici occidentali che pensano di poter risolvere il problema della guerra in 24 ore o in qualsiasi altro periodo di tempo più o meno ristretto, devono ricordarsi che sono solo loro a poter esercitare la pressione sul nemico.
Lo dico perché ho la sensazione che, stranamente, non tutti lo hanno ancora capito…
Ieri, il 22 dicembre, il primo ministro slovacco Robert Fitzo è arrivato a Mosca per incontrarsi, nella serata, con Vladimir Putin. In questo modo Fitzo è diventato il terzo leader di uno Stato-membro dell’UE a visitare Mosca dopo l’inizio della grande guerra russo-ucraina: prima di lui lo hanno fatto i primi ministri dell’Ungheria Viktor Orban e dell’Austria Karl Nehammer.
A differenza degli ultimi due menzionati, però, Fitzo non ci è andato per convinzione personale politica o per parlare di qualche problema potenzialmente risolvibile – magari a costi un po’ più alti rispetto al normale – anche senza una continuazione di rapporti con Putin. Ci è andato perché la Slovacchia è uno dei pochi Stati che continua ad acquistare gas russo fisicamente, tecnicamente non avendo altri fonti di fornitura. Il transito del gas destinato alla Slovacchia passa attraverso il territorio ucraino (via un gasdotto che ha continuato a funzionare, senza essere mai danneggiato, anche durante questi anni di guerra) e Kiev ha già detto che sarà interrotto il 31 dicembre, quando scadrà l’attuale contratto con la Russia.
A questo punto provate a ricordarvi: avete letto o sentito dei tentativi (in generale, non solo quelli seri) della Unione Europea di risolvere questo problema della Slovacchia (uno Stato-membro come tutti gli altri) e non costringere un qualsiasi suo Governo ai contatti con Putin?
Poi c’è chi si lamenta (o si stupisce) dell’antieuropeismo di certe persone e dell’opportunismo di certi Governi. Boh…
Con un solo video posso comunicare due concetti:
1) Putin è sempre più pazzo (e non penso che sia una grande notizia per le persone che non hanno dormito per tutti questi 25 anni);
2) Steve Rosenberg non solo è uno dei pochi giornalisti che si salvano alla strana BBC di oggi, ma pure in generale mi piace sempre più come giornalista.
Scusate per le immagini oscene mostrate…
Bene, è giunto – da tutti i punti di vista – il momento di tornare alle «Quattro stagioni di Buenos Aires» del compositore argentino Ástor Piazzolla. Infatti, questa volta nella mia rubrica musicale è il «turno» dell’«Invierno Porteño» («Inverno a Buenos Aires») composto nel 1969.
Inizierei dalla versione live dell’autore stesso:
E poi aggiungo una sorprendente interpretazione sinfonica: quella della Nederlands Philharmonisch Orkest.
Qualsiasi musica può essere suonata bene con qualsiasi strumento (o insieme di strumenti). Non sono gli strumenti che dobbiamo ascoltare.
Solo ieri sera me ne sono accorto, e già oggi vi informo: il media Mediazona ha prontamente preparato e pubblicato, già il giorno dell’assassinio (il 17 dicembre), una raccolta di tutte le teorie cospirative del tenente generale russo Igor Kirillov (il quale, tra l’altro, era il capo delle Forze di Difesa dalle Radiazioni, Chimica e Biologica). Io, personalmente, mi ricordavo di quelle sue teorie, ma non in tutti i dettagli.
In ogni caso, condivido con voi questa lettura affascinante.
P.S.: è possibile che il tenente generale Igor Kirillov sia stato fatto saltare in aria (vi sarà capitato di leggere di questo evento?) banalmente nel corso di una normale lotta di concorrenza interna all’esercito russo, ma vorrei tanto tifare per la versione di una operazione punitiva speciale da parte dell’esercito ucraino: hanno tutte le ragioni per farlo e, sono sicuro, il desiderio e, spero, le capacità.