La censura al contrario

The Financial Times scrive che la Commissione europea, reagendo alle lamentele di alcuni giornalisti bielorussi di opposizione, ha invitato Google, Meta e altre grandi aziende tecnologiche ad aiutare i media indipendenti di Bielorussia e Russia promuovendo le loro storie nei feed di notizie e negli aggregatori più in alto rispetto alle pubblicazioni filogovernative.
L’idea potrebbe anche sembrare (almeno a me) utile e interessante, ma non so quanto sia realizzabile dal punto di vista pratico. Conosco molte persone, soprattutto tra gli oppositori russi fuggiti all’estero per motivi politici, capaci di stilare una lista molto ampia e rappresentativa dei media «giusti»: quelli indipendenti dallo Stato dal punto di vista formale e non-filogovernativi nei contenuti. Ma non so se ci sarà la possibilità di tenere aggiornata quella lista. Infatti, sul mercato dei media di lingua russa a volte nascono dei progetti nuovi oppure, al contrario, quelli esistenti vengono a volte banditi dallo Stato con delle accuse del tutto inventate e private dei marchi a favore dei media vicini allo Stato.
I miei dubbi, poi, vengono rafforzai dal fatto che, per esempio, su Facebook (appartenente alla Meta) i moderatori dei contenuti in lingua russa si sono sempre comportati in modo strano: usano bannare, senza entrare nei dettagli, i singoli utenti per i contenuti contrari alla politica statale russa reagendo alle segnalazioni infondate degli agenti filogovernativi. Il fenomeno potrà verificarsi anche a danni dei media non governativi?
L’idea, comunque, è giusta: bisogna iniziare a promuoverla e realizzarla in qualche modo.


La scelta del momento

Da anni, da quando osservo l’Italia in un modo abbastanza attento, noto una tradizione costante e abbastanza curiosa: quella di creare un alto numero di singole strutture (che possono essere delle aziende private appartenenti alla stessa persona oppure degli organi pubblici della stessa entità territoriale) per risolvere delle singole situazioni. Quelle strutture coesistono, rubano un sacco di tempo e risorse al proprio creatore e, spesso e inevitabilmente, dopo un po’ di tempo iniziano a svolgere, almeno in parte, le funzioni identiche. Spesso sarebbe logico unire quelle strutture in una grande e efficiente o, meglio ancora, non iniziare nemmeno a crearne tante separate, ma sono poche le persone che riescono ad arrivare a tale idea. Non dico che negli altri Stati del mondo questo modo di fare sia totalmente sconosciuto, ma in Italia mi sembra di osservarlo con una frequenza maggiore.
Nella suddetta tradizione si inquadra perfettamente anche l’idea del ministro degli Esteri italiano di creare (finalmente) un esercito europeo. Dato che mi sembra di ricordare che esistano già l’esercito italiano e la NATO, mi chiedo: perché creare proprio ora pure quell’esercito europeo del quale si parla da circa vent’anni? Perché destinarne le risorse materiali o organizzative proprio ora, in un momento vicino allo stato di emergenza? Per difendersi dai personaggi come Putin? Potrebbe essere, ma l’UE non sta riuscendo di farlo nemmeno con le mani degli ucraini. Non sta riuscendo perché certi membri dell’Unione stanno ostacolando il processo con tutti i mezzi disponibili e per dei motivi comprensibilissimi. L’ostacolo verrà superato con la creazione di un esercito europeo? Triplo ahahaha!
Oggi si potrebbe anche creare un esercito europeo, ma solo per dare il via al gioco preferito dei burocrati: fare qualcosa di inutile solo per far vedere che si fa qualcosa. E non per raggiungere un risultato sensato e/o sperato.
P.S.: ovviamente tutto questo non significa che l’esercito europeo non serva.


Gli auguri presidenziali per il 2024

Secondo la tradizione da me stesso creata anni fa, il primo video domenicale dell’anno è quello del discorso presidenziale con gli auguri di Capodanno…
Anche quest’anno inizio con il discorso del Presidente ucraino Vladimir Zelensky (i sottotitoli in inglese sono visibili in automatico):

Le persone con lo stomaco forte e la testa particolarmente resistente possono provare a sentire pure il discorso di Putin (pure in questo caso i sottotitoli in inglese sono visibili in automatico): Continuare la lettura di questo post »


Buon Natale

Buon Natale a tutti coloro che lo festeggiano oggi. Speriamo che Egli eviti di mandare i propri rappresentanti terrestri ortodossi pure a casa vostra (e che li ritiri da dove si sono già intromessi).


La musica del sabato

In questi giorni ho visto, per puro caso, un video rimasterizzato di Michael Jackson dove compaiono diversi personaggi noti degli anni ’80 (tanti di loro sono noti anche ora). Per i miei gusti musicali, la canzone («Liberia Girl») non sembra qualcosa di particolare, mentre il video è oggi un po’ nostalgico.

E allora in qualità del secondo video aggiungo il «duetto» di Michael Jackson con Freddie Mercury: la canzone «There Must Be More to Life Than This».

Così, per fare un post completamente nostalgico…


La lettura del sabato

È accaduta una cosa stranissima. Ho alzato lo sguardo e ho visto il soffitto: sono rimasto molto sorpreso e quasi scioccato da questo fatto…
Anzi, non è quello che volvo scrivere. Volvo scrivere che questo sabato vi propongo una lettura che può essere interpretata come la testimonianza di una forma di pazzia oppure come un testo in un certo divertente. Vi segnalo l’articolo nel quale sono raccolte alcune reazioni degli abitanti della città russa di Belgorod (si trova a 40 km dal confine ufficiale della Ucraina) al fatto che la guerra abbia iniziato a piovere pure sulle loro teste.
Capisco che l’esercito ucraino non ha la voglia e/o le munizioni per attaccare a caso o colpire gli obiettivi civili. Immagino anche che gli attacchi del territorio russo siano iniziati su autorizzazione della parte statunitense (che prima era esplicitamente contraria). Ma tutto questo verrà analizzato più avanti. Ora mi «diverto» a osservare le reazioni delle persone.


Incrociare le notizie

A volte avrei preferito di leggere due notizie negative combinate, in qualche modo, in una. Per esempio…
1) L’ISIS sostiene di essere l’«autore» dell’attentato in Iran.
2) The Wall Street Journal sostiene che la Russia intende acquistare missili balistici a corto raggio dall’Iran (per utilizzarli sapete dove).
Io avrei preferito leggere: «l’ISIS sostiene di avere fato un attentato alla fabbrica di missili / droni / qualsiasi altro mezzo militare in Iran».
Così, almeno, i problemi di questo mondo avrebbero iniziato a eliminarsi a vicenda…


Il 17 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della pizza: è stata istituita nel 1984 da un gruppo di pizzaioli napoletani. In vista di tale data, ho pensato di dedicare il mio sondaggio del mese proprio a uno degli aspetti importanti della pizza. Io, personalmente, ho una preferenza, ma non ve la dico per non offendere gli amanti della pizza particolarmente sensibili.

Come deve essere la pizza?

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In qualità della immagine illustrativa allego un pezzo del menu di una pizzeria di Domodossola:

Ovviamente, spero di avere l’opinione collettiva delle persone che dovrebbero essere molto più esperte di me nelle tradizioni italiane.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.


Un bel regalo natalizio

La grande scienziata Claudine Gay è l’autrice di ben 11 pubblicazioni scientifiche (prevalentemente sugli argomenti di razza e genere). Tutte quelle pubblicazioni sono in varia misura caratterizzate dalle copiature di vario genere, ma ora non importa più…

Perché la signora Gay si è finalmente decisa di dimettersi dalla Presidenza della Università di Harvard dopo appena sei mesi e due giorni di permanenza. Si è finalmente adeguata al contesto e io ne sono contento: come ogni qualvolta vedo un po’ di giustizia in questo mondo imperfetto.


L’intervista di Capodanno

Chi ha la possibilità tecnica e – in questo periodo un po’ meno impegnativo per alcuni – il tempo necessario, può leggere la «intervista di Capodanno» del presidente ucraino Zelensky alla rivista The Economist.
In generale, non mi è sembrata una intervista radicalmente diversa da quella recente del comandante in capo dell’esercito ucraino Valerij Zaluzhny. O, almeno, non vedo delle contraddizioni tra i due personaggi che secondo alcuni voci sarebbero in brutti rapporti. La differenza sta nel fatto che ognuno dei due fa il proprio lavoro: Zaluzhny combatte, mentre Zelensky chiede gli aiuti all’Occidente. E, nella intervista segnalata, avverte:

Putin sente la debolezza come una bestia, perché è una bestia. Sente il sangue, sente il suo potere. E vi mangerà per cena con tutta la vostra UE, la NATO, la libertà e la democrazia.

Mentre io aggiungo: per Putin il rispetto di molte procedure che osserviamo in Europa è uno dei principali indicatori di debolezza. Perché per lui la forza (ma anche la sovranità della quale parla così spesso) sta nella possibilità di fare quel che si vuole e quando si vuole.