Nel corso del 2025 AI Day (5 novembre 2025) l’azienda cinese Xpeng aveva presentato il proprio robot umanoide Iron di nuova. Il robot aveva un aspetto e movimenti così realistici che molti si sono chiesti se l’azienda non avesse nascosto una persona reale all’interno del prototipo dimostrativo, tanto che l’assistente del direttore generale dell’azienda, He Xiaopeng, ha dovuto mostrare al pubblico cosa si nascondeva sotto il rivestimento del robot:
Ebbene, una settimana dopo a Mosca è stato presentato un robot antropomorfo russo Idol. La presentazione ha riscosso un successo senza precedenti!
Almeno si vede che il robot russo è realmente russo: sembra un uomo che ha bevuto un letro di vodka un mezz’ora…
Il compositore austriaco Karl Michael Ziehrer (1843–1922) fu, per la propria epoca, quasi un artista pop: componeva prevalentemente le operette e i balli di vari tipi. Però si potrebbe dire che la sua musica fu il «pop di fascia alta», di qualità superiore alla media delle composizioni del genere. E, infatti, Ziehrer e la sua musica non sono stati dimenticati con il passare del tempo.
Io, personalmente, ricordo Karl Michael Ziehrer nella edizione odierna della mia rubrica musicale con due suoi valzer. Il primo è «Regentropfen» («Gocce di pioggia» composto nel 1901, op. 514):
Il secondo valzer di Karl Michael Ziehrer che ho selezionato per oggi è il «Seculo nuovo, vita nuova» (composto nel 1900, op. 498):
Ma sconsiglio di ballarli sotto la pioggia.
L’articolo segnalato questo sabato è dedicato a una grande innovazione tecnica che lo Stato russo ha deciso di adottare per lottare contro i droni militari ucraini.
L’uso efficace di tali droni è uno dei pochi ambiti nei quali l’esercito ucraino prevale nettamente ormai da anni sull’esercito russo: in particolare, i droni ucraini entrano nel territorio russo e provocano dei danni sensibili alla infrastruttura militare (complicando la logistica russa) e alle raffinerei petrolifere (creando dei danni economici).
La recente invenzione russa, invece, consiste nel bloccare per un giorno il funzionamento di tutte le SIM che entrano sul territorio russo o «si svegliano» dopo un certo periodo di inattività. Perché le SIM? Perché potrebbero essere utilizzate, per esempio, per garantire l’orientamento del singolo drone con i dati presi dall’interne mobile…
Ma questo punto vi lascio alla lettura dell’articolo.
Il Ministero degli Esteri russo sostiene che il quotidiano italiano Corriere della Sera abbia rifiutato di pubblicare l’intervista al ministro Sergey Lavrov. Il ministero ha definito questo gesto un atto di «censura scandalosa» e ha pubblicato sia la versione «integrale» che quella «modificata» dal quotidiano. Nell’intervista originale Lavrov parla del nazismo che «sta rialzando la testa in Europa» e del «regime terroristico» a Kiev. Secondo la versione del ministero degli Esteri russo, i rappresentanti del dicastero hanno proposto al quotidiano di realizzare un’intervista esclusiva al ministro «per fermare in qualche modo il flusso di menzogne» diffuse dai giornali italiani e dai loro articoli sulla Russia. Secondo il ministero, la redazione del quotidiano «ha accettato con entusiasmo» e ha inviato le domande a Lavrov, ma poi ha rifiutato di pubblicarle.
Che la redazione del Corriere della Sera abbia rifiutato di pubblicare le farneticazioni propagandistiche di Lavrov è positivo e comprensibile. Non è particolarmente interessante parlarne.
È interessante invece come il ministero degli Esteri russo si orienti nella stampa italiana. Il Corriere della Sera è uno dei quotidiani italiani più seri e la pubblicazione di un’intervista a Lavrov sarebbe stata un grande successo per il regime di Putin. Ma il ministero degli Esteri non ha tenuto conto di due cose…
In primo luogo, anche se pagate generosamente, le stronzate propagandistiche sono molto difficili da pubblicare sulle testate europee più autorevoli, proprio perché sono testate autorevoli. Bisognava puntare su testate marginali di destra e di sinistra, che hanno bisogno di soldi e pubblicano regolarmente ogni sorta di stronzate. Non citerò i nomi delle testate, non voglio aiutare nessuno.
In secondo luogo, sembra che al Ministero degli Esteri russo non sappiano quanto sia scadente il sito web del serio quotidiano Corriere della Sera. È incredibilmente lento e continua a coprire le proprie pagine con la richiesta di disattivare il blocco degli annunci pubblicitari, anche quando questo non è nemmeno installato sul computer (io non utilizzo blocchi pubblicitari perché non mi piace privare gli autori dei siti web dei loro guadagni). Di conseguenza, il loro sito è praticamente inutilizzabile e la sua audience è molto più ridotta di quanto potrebbe essere.
Ma al Ministero degli Esteri russo, a quanto pare, conoscono la stampa straniera solo in modo molto approssimativo. E questo non mi sorprende affatto: per esempio, so per certo che ai funzionari consolari è vietato comunicare con gli aborigeni fuori dall’orario di lavoro. Di conseguenza, conoscono a malapena la lingua del Paese in cui lavorano e parlano come se avessero semplicemente imparato alcune parole di base dal dizionario. È chiaro che in tali condizioni non hanno la possibilità di studiare le peculiarità della stampa locale. Si può logicamente supporre che i funzionari dell’ambasciata non siano molto diversi da quelli consolari in questo senso e quindi non siano nemmeno in grado di fornire consulenza al proprio ministero.
Uno studio condotto dal quotidiano The Washington Post, basato sulla analisi di 47.000 dialoghi pubblici, ha rivelato un’importante caratteristica del comportamento di ChatGPT: il chatbot inizia le sue risposte con «sì» o «giusto» in quasi 17.500 casi, ovvero 10 volte più spesso che con obiezioni o negazioni. Come sottolineano gli autori dello studio, tale comportamento crea per gli utenti una «camera dell’eco» personalizzata, in cui l’intelligenza artificiale sostiene qualsiasi punto di vista del proprietario, comprese le teorie complottistiche, e riconosce come reale le informazioni false.
In generale, secondo le mie osservazioni, qualsiasi AI è un perfetto psicologo classico: tutti i modelli di AI che conosco sono addestrati in modo tale da fornire risposte il più possibile politicamente corrette e censurate. Da un lato, non violano alcuna regola scritta o non scritta, dall’altro cercano di non offendere l’utente. Per questo motivo, con l’aiuto di qualsiasi AI è molto difficile creare qualcosa di veramente originale, divertente e nuovo: bisogna cercare continuamente di superarla in astuzia e in qualche modo costringerla a violare almeno una regola interna. Inoltre, è molto difficile cambiare radicalmente la propria visione del mondo con l’aiuto dell’AI: sempre per gli stessi motivi.
Ma il vero problema è che la maggior parte delle persone non ha alcuna intenzione di cambiare la propria visione del mondo. Queste persone non sospettano nemmeno che la loro visione del mondo abbia bisogno di cambiamenti. Ecco perché quasi tutte le loro domande sono formulate in modo tale che sia più facile rispondere «sì, e non rompermi più» piuttosto che «no». E l’AI sa che non si può offendere l’utente!
Quando è iniziato il boom dell’uso di Chat-GPT, ho sperato che le persone avrebbero finalmente iniziato a imparare a esprimere chiaramente i propri pensieri, risparmiando il numero di prompt gratuiti. Ora spero anche che le persone imparino a formulare correttamente le domande: in modo che siano mirate all’ottenimento di nuove informazioni e non alla conferma della propria ragione.
Ma qualcosa mi dice che spero invano. E il motivo non è un presunto problema di nessuna delle AI esistenti.
Il centro delle relazioni pubbliche della FSB ha reso noto un tentativo da parte dei servizi segreti ucraini di reclutare piloti russi per dirottare un caccia MiG-31 equipaggiato con un missile ipersonico «Kinzhal». Il comunicato stampa dell’agenzia afferma che i servizi segreti ucraini hanno agito in collaborazione con «curatori britannici». Ai piloti che hanno cercato di coinvolgere nella operazione è stato promesso un compenso di tre milioni di dollari. La FSB sostiene che il caccia dirottato sarebbe stato diretto verso la base aerea NATO di Costanza (in Romania) per poi essere abbattuto dalla difesa aerea; l’obiettivo dell’operazione sarebbe stata una «provocazione su larga scala» contro la Russia.
A cosa serve una «provocazione» del genere non è stato specificato, e almeno in questo momento non ci interessa. Inoltre, diciamo pure che questo comunicato della FSB è una palese invenzione, mirata a diffondere l’idea che la Russia sarebbe circondata da nemici disposti a tutto (e, come obiettivo secondario, comunicare alla propria popolazione che il Billingcat sarebbe una azienda che partecipa alla guerra: mentre in realtà essa smaschera le varie porcate che il «Cremlino» organizza in giro per il mondo).
Mentre io, in realtà, non escludo che i tentativi di indurre i militari russi alla resa assieme alle loro attrezzature siano veramente numerose. Sicuramente (e logicamente) ci sono i tentativi ucraini. Molto probabilmente ci sono anche i tentativi degli altri Stati. Per me sono delle azioni positive e necessarie, ma al quarto anno della guerra ormai quasi inutili: tutti quei militari che volevano scappare o, almeno, evitare di combattere in questa guerra inutile, lo hanno già fatto nei primi mesi o anni. Attualmente ha molto più senso dedicare gli sforzi principali all’aiuto di tutti quei giovani che vogliono scappare dal servizio della leva forzatamente trasformato in contratto con l’esercito russo (di casi ce ne sono tantissimi) o dalla mobilitazione. Per esempio, farli entrare nei propri territori quando fuggono e non negare a loro l’asilo politico: invece di farli tornare in Russia dove li aspettano una condanna penale e il secondo invio al fronte.
Esistono molte varianti di questa vecchia barzelletta, eccone una:
Il giudice chiede a tre indigeni evasi dal carcere e nuovamente catturati:
– Ditemi, perché siete scappati?
– Siamo stati in prigione un giorno, due, tre. Il quarto giorno, Falco Acuto ha notato che mancava una parete.
E ora il motivo per ricordare la suddetta barzelletta…
L’agenzia russa TASS riferisce che la FSB ha interrotto l’attività dei dirigenti di un’impresa commerciale di Yaroslavl che avevano organizzato un canale di «produzione e fornitura illegale» all’estero di prodotti a duplice uso. Secondo i dati del servizio stampa dell’ufficio della FSB nella regione di Yaroslavl, la sezione investigativa ha avviato un procedimento penale ai sensi della norma del Codice penale che prevede una pena per l’esportazione illegale dalla Russia di prodotti soggetti a controllo delle esportazioni.
Il canale era utilizzato per la fornitura di motori a duplice uso nell’interesse del ministero della difesa di uno Stato straniero (non è specificato quale, ma non è importante: continuate a leggere). I prodotti fabbricati sono stati sequestrati e il canale stesso è stato smantellato. L’autore del canale telegram «Hvost Soroki» (Coda della gazza), legato al complesso militare-industriale russo, ipotizza che si tratti di motori D-30 per aerei Il-76.
In altre parole, il motore D-30 non è prodotto per aeroplani giocattolo. Ecco che aspetto ha:

Pesa 1944 kg, è lungo 4734 mm e ha un diametro di 1050 mm. Come potete immaginare, non è fabbricato di carta e colla, ma di materiali abbastanza particolari. Era davvero difficile notare il trasporto illegale di un aggeggio del genere, ma alla fine la FSB ci è riuscita. Complimenti!
Insomma, se qualcuno ha in mente qualche missione particolare ma ha paura della FSB, non si preoccupi. Ha ottime possibilità di riuscirci.
Il direttore generale della BBC Tim Davie e il capo della divisione notizie della BBC News Deborah Turness hanno rassegnato le dimissioni a causa dello scandalo relativo al discorso modificato di Donald Trump: secondo una nota interna della BBC, il programma Panorama ha montato due parti del discorso di Trump in modo da dare l’impressione che egli incoraggiasse apertamente i disordini al Campidoglio nel gennaio 2021.
Io, come uno spettatore occasionale, ma, allo stesso tempo, di lunga data dei notiziari della BBC, posso dire che la questione del discorso di Trump non è l’unico e non è il più grave dei problemi dell’intero «settore notizie» della azienda. Prima di tutto, per oltre due anni — dal 7 ottobre 2023 — i «giornalisti» della BBC si sono impegnati (e stanno ancora continuando a farlo ora) a diffondere intensamente la propaganda di Hamas e ad alimentare i sentimenti peggiori delle grandi masse dei propri spettatori: di quegli spettatori che per mancanza della informazione vera (e del tempo necessario per cercarla) si sono convinti di essere dalla parte del più debole. Ma dovevano essere proprio i giornalisti della BBC (ok, non solo quelli della BBC) a raccontare che è l’aggressore — fanatico religioso e nazista — a spacciarsi per più debole, a fingere di essere una vittima. E invece sono stati dalla sua parte, a diffondere la sua [censored] propaganda.
Già per quello avrebbero dovuto essere cacciati assieme ai loro capi Davie e Turness. Ma è andata come è andata. Ora voglio vedere se la politica redazionale in qualche modo cambia.
Non mi intendo dei concorsi di bellezza (e non voglio intendermene: mi sembrano delle fiere di allevamento), quindi non so bene se «Miss Mundo Chile 2025» sia in realtà l’edizione di quest’anno della «semplice» Miss Chile… Ma non importa. L’importante è che alla semifinale una delle concorrenti ha deciso di esibirsi in un modo non tradizionale:
Ecco, i concorsi di bellezza così avrei provato a vederli. Perché la bellezza fisica dura pochi secondi: fino al momento in cui scopri che la tipa non ha nient’altro (i tipi non mi interessano).
P.S.: si chiama Ignacia Fernández ed è la cantante del gruppo progressive death-metal cileno Decessus; è passata in finale. Comunque vada, spero che faccia in tempo a imparare di cantare normalmente, non solo con la gola.
Perché non ho mai ascoltato Jeff Lynne e il suo gruppo Electric Light Orchestra? Probabilmente perché non vedo qualcosa di realmente originale nella sua musica. Troppo spesso sembra che stia imitando Paul McCartney. Ecco un esempio: la canzone «When I Was A Boy» (dall’album «Alone in the Universe» del 2015):
Ma visto che ci siamo, ecco la seconda canzone dallo stesso album: «When the Night Comes».
Bene, è apparso un altro nome noto nella mia rubrica musicale.



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