La lettura del sabato

In Alaska si sono veramente incontrati  Hitler e Roosevelt  (ma no, questo è un complimento troppo grande per entrambi), un criminale e un narcisista. Di cosa e perché abbiano parlato, io ancora non l’ho capito. Ma capisco, come avevo capito già prima del loro incontro, che entrambi sono rimasti molto soddisfatti del fatto stesso dell’incontro: per ciascuno di loro è stata una mossa pubblicitaria di grandissimo valore.
È stato molto più interessante, per diversi giorni antecedenti l’incontro, leggere e ascoltare come persone intelligenti cercavano di inventare ragioni logiche per definire l’incontro in Alaska un evento che avesse almeno un qualche significato e importanza. Uno dei partecipanti non ha l’intenzione di finire la guerra, il secondo non ha l’intenzione di intraprendere azioni significative e coerenti per costringere il primo alla pace, mentre la seconda parte in guerra non era nemmeno presente all’incontro. Allora perché sprecare energie mentali per costruire concetti astratti quando ci sono argomenti molto più concreti da affrontare? Un mistero!


A volte il cielo è per nulla fotogenico, ma la montagna mi sembra bella sempre. Di conseguenza, ci andrei con qualsiasi tempo.

Anche se in alcune zone della montagna ci andrò molto più facilmente Continuare la lettura di questo post »


Nel corso dei decenni (sì, ormai decenni) mi è capitato di vedere, nelle case di parenti e amici, una varietà abbastanza ampia di modi di lavare i piatti. La maggioranza di quei modi mi è sempre sembrata più o meno strana… Non importa nemmeno se una persona lava bene o male, spesso o raramente: io mi riferisco proprio all’aspetto tecnologico.
Ma visto che, solitamente, le persone trovano strane tutte le abitudini diverse dalle proprie, preferisco fare un sondaggio: per vedere da quanta gente strana sono circondato, ahahaha

In che modo lavate i piatti?

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Per non condizionare il voto, non scrivo come lo faccio io…
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.


Forse è la prima volta che lo vedo

L’idea iniziale era quella di scriverne solo nel relativo racconto fotografico sul centro abitato visitato, ma poi ho pensato che in realtà è anche una „notizia“ – un argomento di attualità – che va comunicata anche nel momento in cui potrebbe essere utile dal punto di vista pratico.
In provincia di Lecco, vicino alla ben nota montagna Resegone, c’è un piccolo paese chiamato Erve: è piccolo e modestamente interessante, ma è soprattutto un comodissimo punto di partenza per tante gite in montagna (non importa se lunghe o corte, difficili o facili). Di conseguenza, suppongo che in questo periodo dell’anno venga visitato quotidianamente da molti turisti.
Ebbene, ai turisti interessati anche alla cultura comunico che il Municipio di Erve sta in questo periodo vendendo i libri usati: a 1 euro per libro. Il ricavato verrà utilizzato per l’acquisto di nuovi libri per la biblioteca locale. Mentre gli acquirenti hanno la possibilità di trovare qualcosa di interessante (e in buone condizioni fisiche) a un prezzo incredibilmente basso:

Al momento del mio passaggio in zona la scelta non era ampissima, ma qualcosa di interessante c’era. Se vi capita di passare in zona in un giorno feriale, provate.

Ma vi avviso che si paga in contanti, mettendo i soldi in una scatola. Controllare di avere le monete o le banconote.


Tempo fa, verso la fine del primo decennio del XXI secolo, ero diventato un felice proprietario di un obiettivo fotografico a me totalmente sconosciuto: un Makinon 135 MC. All’epoca non sapevo proprio nulla del marchio giapponese Makinon e dell’obiettivo concreto appena menzionato (poi avevo trovato delle recensioni sui forum, ma molto più tardi), ma non avevo i soldi per i marchi più noti e, allo stesso tempo, avevo tanta voglia di prendere un obiettivo con una distanza focale simile (135 mm). Insomma, avevo comprato quasi a caso…
Avevo comprato, ma non avevo fatto in tempo a testare bene in tutte le situazioni che mi interessavano. Prima ci avevo messo un po’ a cercare un adattatore dall’attacco M42 all’attacco EF, poi dal corpo dell’obiettivo si era staccata la copertura gommosa (quella che si tocca quando si effettua la messa a fuoco, ha una funzione prevalentemente decorativa ma a volte ha anche una sua utilità pratica), poi mi ero dedicato intensamente a varie missioni in altri ambiti e mi ero quasi dimenticato dell’obiettivo da sistemare e da testare.

Ma quest’anno, finalmente, mi sono deciso di riparare quell’obiettivo (sapevo da tempo come fare) e di iniziare a usarlo regolarmente (all’inizio dell’anno ho inventato come). Il lavoro di riparazione mi sembrava (come pure alla gente interrogata sui forum) banalissimo: Continuare la lettura di questo post »


Sto ridendo da alcune ore…

… mi sta già facendo male tutto, ma non riesco a smettere! Ascoltate questo genio e ricordatevi che il 15 agosto dovrebbe incontrarsi con un suo grande concorrente:

Non riuscite a seguire il modo trumpista di costruire le frasi? Allora, per aiutarvi, faccio un riassunto: «I russi avrebbero potuto raggiungere Kiev in quattro ore se avessero preso l’autostrada. Ma un generale russo „geniale“ ha deciso di attraversare la campagna».
Molto probabilmente Donald intendeva il «highway» M01 che nei primi giorni della guerra si presentava così:

Male, vado a riprendermi un po’…


Cosa e dove hanno firmato

Scrivendo dell’incontro dell’8 agosto (del quale avete probabilmente letto o sentito qualcosa), Trump ha ingannato molti menzionando sul suo Truth Social la «cerimonia ufficiale della firma della pace» tra l’Armenia e l’Azerbaijan («official Peace Signing Ceremony»). Di conseguenza, molti media mondiali, come Associated Press, CNBC, Euronews, hanno utilizzato proprio questa formulazione. In realtà, le parti hanno firmato solo una dichiarazione dal contenuto abbastanza semplice e banale, composta da sette punti.
Il primo di questi punti recita:

Noi e il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump abbiamo assistito alla firma del testo concordato dell’"Accordo per l’instaurazione della pace e delle relazioni interstatali tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica di Armenia" da parte dei ministri degli Affari esteri delle Parti. A questo proposito, abbiamo riconosciuto la necessità di proseguire le azioni volte alla firma e alla ratifica definitiva dell’Accordo e abbiamo sottolineato l’importanza di mantenere e rafforzare la pace tra i nostri due Paesi.

Insomma, potete immaginare la cosiddetta importanza dell’incontro.
Anzi, la sua importanza più grande consiste nel fatto che i due Presidenti caucasici sono andati non da Putin (che non ha più la possibilità fisica di apparire il «capo» della zona ex-sovietica) e non da Erdogan (il quale ha la reale influenza sui rapporti nella regione dove si trovano i due Stati menzionati), ma da Trump (il quale, come al solito, non ha fatto alcunché, ma vuole apparire un grande pacificatore). Non riesco proprio a immaginare degli esiti positivi…


C’è stata una visita

Oggi vediamo un piccolo video che illustra il funzionamento dei droni ucraini AN-196 «Liutyi» a oltre 1300 km dalla patria: nella regione russa del Tatarstan, al deposito dei droni iraniani «Shahed».

Così i droni iraniani non dovranno più fare la lunga strada verso l’Ucraina. Spero che lo stesso favore venga fatto anche a tanti altri strumenti dell’esercito russo.


La musica del sabato

Per puro caso ho sentito, per la prima volta nella mia vita, un brano del chitarrista argentino Luis Salinas. E ho pensato che si potrebbe anche inserirlo nella mia rubrica musicale.
Eccolo: «Funky Tango».

Da tradizione, ci vorrebbe anche un secondo brano. Uno a caso: «La Pesada».

Bene, a volte di sera si può.


La lettura del sabato

Segnalo a tutte le persone potenzialmente interessate: il quotidiano The Wall Street Journal ha pubblicato la prima delle due parti di un’ampia inchiesta su come, nel 2023, i sostenitori di Alexey Navalny abbiano cercato di organizzare il suo scambio con il presunto ufficiale dell’FSB Vadim Krasikov, che stava scontando l’ergastolo in Germania. L’inchiesta conferma nel complesso quanto raccontato dal team di Navalny, ma contiene nuovi dettagli.
È una lettura in un certo senso interessante, ma rimarrà per sempre molto «teorica»: non solo per gli ovvi motivi, ma anche perché tutta la logica del comportamento di Navalny suggeriva la sua contrarietà a un qualsiasi scambio. Ma, comunque, nessuno avrebbe chiesto il suo assenso.