I soldi per il Chelsea aspettano ancora

La Reuters scrive che il governo britannico è pronto a fare causa a Roman Abramovich se quest’ultimo non accetterà di destinare 2,5 miliardi di sterline, ricavati della vendita della squadra di calcio londinese Chelsea, alla Ucraina. Non a «tutte le vittime della guerra in Ucraina» (comprese quelle in Russia), come si dice nella versione ufficiale dello stesso Abramovich, ma solo alla Ucraina: anche per la ricostruzione di quanto distrutto dall’esercito russo.
Non importa tanto se il governo britannico si renda conto o meno che Abramovich non può finanziare la ricostruzione dell’Ucraina nell’attuale momento politico – badando alla propria sicurezza – anche se lo volesse fare (ma potrebbe farlo in parte e per una tangente a «tutte le vittime della guerra» in Russia).
Sarà interessante osservare – se ci ricordiamo di osservarlo trovandoci nel flusso di altre notizie – se Abramovich «dimenticherà» di cercare di vincere la relativa causa giudiziaria, o se si accetterà la tesi del governo britannico e pagherà la tangente a chi si deve con altri soldi propri.
In qualche modo, delle due ipotesi di cui sopra, la seconda mi sembra un po’ più probabile.


Qualcosa di inedito

Ahahaha, ho scoperto che il 30 maggio, due giorni prima dei droni partiti dai camion, una delle fonti della propaganda Z russa è stato pubblicato il seguente testo:

Nelle ultime due settimane, la Russia ha dislocato circa 40 bombardieri a lungo raggio Tu-22M3 all’aeroporto di Olenya, oltre a circa il 20% dei Tu-95MS del Paese. Si tratta del più grande dispiegamento di aviazione strategica dall’inizio del conflitto.
La fonte ha detto che i preparativi sono stati fatti come parte di un’operazione su larga scala progettata per infliggere all’Ucraina un duro colpo alle strutture chiave — energia, trasporti, logistica, centri di comando — se Zelensky rifiuta il memorandum proposto, che dovrebbe essere la base per un futuro accordo di pace con l’Ucraina.
Nell’eventualità di un’altra rottura dei colloqui di pace, Mosca non ha più intenzione di protrarre l’azione militare per anni. Secondo un insider, il Cremlino ha deciso di porre fine alla fase attiva con la massima fermezza e rapidità, utilizzando tutti i mezzi disponibili — tranne quelli nucleari.
Il campo d’aviazione di Olenya, uno dei più protetti e remoti, è stato scelto per concentrare le forze dell’aviazione strategica e le munizioni.
Secondo le fonti, Putin intende dimostrare all’Occidente come sarà la guerra se la Russia «smetterà di trattenersi». Si tratta anche di un segnale ai falchi europei, soprattutto nel momento in cui si discute di nuove forniture di armi all’Ucraina.
Cosa e quando inizierà esattamente non è stato reso noto. Ma i preparativi suggeriscono che ci aspetta qualcosa di inedito.

[Stilisticamente il testo non è un capolavoro, quindi non mi sono sforzato tanto per la traduzione: leggete pure l’originale se potete / volete]
Effettivamente, è stato fatto qualcosa di inedito. Ma si sono dimenticati di precisare da chi è stato progettato e fatto.
Anzi, non hanno svelato il segreto militare.


Questa è stata geniale

L’operazione speciale ucraina «Ragnatela» di ieri – la conoscete già tutti – è stata preparata dalla Ucraina per più di un anno e mezzo. Ha portato alla distruzione di 41 aerei strategici russi.

L’operazione è stata estremamente complicata dal punto di vista logistico: Continuare la lettura di questo post »


In effetti, sarebbe interessante preparare un video simile su ogni tipica dichiarazione di Trump:

E poi aggiornare quei video periodicamente. Poi, nel 2028, produrre una vera serie: con un tipo di dichiarazione per episodio.


La musica del sabato

A volte in questa rubrica musicale posto non le cose scelte per l’occasione (in base ai criteri più o meno validi), ma qualcosa che da giorni gira nella mia testa apparentemente senza alcun motivo. Oggi è andata proprio così: nella mia testa «girava» la Sinfonia n. 45 «degli addii» di Franz Joseph Haydn.
Eccola, eseguita dalla orchestra della Sinfonia Rotterdam, diretta da Conrad van Alphen:

Solo dopo aver selezionato il video, mi sono accorto che il 31 maggio 1809 (sì, esattamente 216 anni fa) era morto Franz Joseph Haydn. Uno dei miei compositori preferiti mi manda le idee musicali dall’aldilà ahahahahaha!!!!


Non posso non consigliare un testo uscito questa settimana che racconta un fatto interessante: i giornalisti del gruppo danese Danwatch hanno ottenuto dal database pubblico delle gare d’appalto russe più di due milioni di documenti relativi agli appalti militari russi per l’ammodernamento su larga scala dei silo sotterranei di missili con testate nucleari strategiche. Questi documenti forniscono alcune informazioni sulla progettazione, le condizioni e l’ubicazione di questi silos. In breve, ci dicono qualcosa sulle armi nucleari russe.
Queste letture non sono solo interessanti. Sono anche una fonte di gioia: ora qualcuno dovrà ridisegnare, mascherare, rimodellare, ricollocare, etc. un gran numero di strutture legate alle armi nucleari russe. Questo significa pensare a molte cose, ma non all’uso delle suddette armi (se, ovviamente, qualcuno ci pensava).


Scopriremo se

Ieri Maria Zakharova, la rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, nel corso della trasmissione «60 Minuti» del canale televisivo statale Rossiya 1 ha dichiarato: la composizione della delegazione russa al secondo round di negoziati con l’Ucraina a Istanbul sarà la stessa dei colloqui del 16 maggio.
Il giorno prima, il 28 maggio, Donald Trump ha dichiarato: nel corso delle prossime due settimane scopriremo se Putin vuole la pace… Eh? Putin vuole cosa? Riusciremo a scoprire qualcosa? Ok, non importa. L’importante è che Trump aveva fatto la stessa dichiarazione il 19 maggio, il 27 aprile… In pratica, fa la stessa dichiarazione ogni due o tre settimane e ogni volta conta di scoprire qualcosa. La prossima volta dovrebbe capitare il 12 giugno: conoscendo Trump, non mi sorprenderò.
Mentre voi non dovreste sorprendervi per il fatto che Putin manda a Istanbul gli stessi buffoni di prima. Perché voi non siete Trump che spera di scoprire qualcosa.


Spino d’Adda, 18 aprile 2025

Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Spino d’Adda del 18 aprile 2025.
Anticipo subito che sono andato a vedere questo piccolo comune per due motivi:
1) ho sentito più volte il suo nome, ma non ho mai capito se quest’ultimo corrisponde a un posto bello o brutto,
2) il comune si trova vicino ad altre località potenzialmente interessanti.
Voi, invece, avete la fortuna di poter scoprire tutto senza nemmeno alzarvi da quel mobile sul quale siete seduti, ahahaha


Un vero miracolo…

Dagli USA arriva una notizia incredibile: Trump non cambiato idea in 24 ore! (Sì: come sappiamo, l’unica cosa che è capace di fare in 24 ore è dire o fare l’esatto contrario rispetto a prima.) Sul proprio social ha continuato a criticare Putin, dicendo che quest’ultimo «sta giocando con il fuco»:

What Vladimir Putin doesn’t realize is that if it weren’t for me, lots of really bad things would have already happened to Russia, and I mean REALLY BAD. He’s playing with fire!

Boh, speriamo che finalmente si tratti di un contatto con la realtà stabilito!


Ha iniziato a sospettare qualcosa

Ieri Trump ha dichiarato che Putin è impazzito e ha iniziato a uccidere molte persone, non solo i militari:

I’ve always had a very good relationship with Vladimir Putin of Russia, but something has happened to him. He has gone absolutely CRAZY! He is needlessly killing a lot of people, and I’m not just talking about soldiers. Missiles and drones are being shot into Cities in Ukraine, for no reason whatsoever. I’ve always said that he wants ALL of Ukraine, not just a piece of it, and maybe that’s proving to be right, but if he does, it will lead to the downfall of Russia! Likewise, President Zelenskyy is doing his Country no favors by talking the way he does. Everything out of his mouth causes problems, I don’t like it, and it better stop. This is a War that would never have started if I were President. This is Zelenskyy’s, Putin’s, and Biden’s War, not «Trump’s,» I am only helping to put out the big and ugly fires, that have been started through Gross Incompetence and Hatred.

Il Cremlino, invece di chiedersi dove sia stato Trump per undici anni, ha detto che il post di Trump era dovuto a un «sovraccarico emotivo».
Il sovraccarico emotivo dovuto all’osservazione quotidiana di questa guerra non è un fenomeno impossibile, nemmeno per un non-Trump (ma anche in presenza dell’effetto di assuefazione). Ma questo non annulla la domanda non posta dal Cremlino: dove è stato Trump in tutti questi anni?
Io ho una variante della risposta: è il momento di sospettare che mentalmente fosse stato – e si trovi ancora – più o meno tra le stesse nuvole di quell’ex presidente «sonnolento» che ama tanto criticare. Ricorda alcune cose buone del lontano passato, ma è completamente ignaro di tutto ciò che è accaduto più di recente (come i recenti negoziati tra Ucraina e Federazione Russa che Trump ha ordinato di iniziare dopo la loro conclusione). Vi ricorda già qualche peculiarità da vecchio?
Trump non è molto più giovane di Biden. È (era) importante non perdere il momento in cui non basta più dargli dello stupido.