L’archivio del 15 ottobre 2022

La musica del sabato

Una delle canzoni più famose del gruppo Mountain è la «Mississippi Queen», nata dall’unione delle musiche e dei testi scritti in un primo momento – precedente alla creazione del gruppo – separatamente dal batterista Corky Laing e dal chitarrista Leslie West. La canzone era arrivata alla posizione 21 della Billboard Hot 100; fa parte dell’album «Climbing!» (del 1970) dei Mountain.

Successivamente, tantissimi gruppi e cantanti hanno pubblicato le proprie interpretazioni di questa canzone. Alcuni di loro sono riusciti a produrre delle versioni interessanti. Per esempio, Ozzy Osbourne ha incluso la propria versione della «Mississippi Queen» nell’album delle reinterpretazioni delle famose canzoni dei vari gruppi degli anni ’60 e ’70 del XX secolo «Under Cover» (uscito nel 2005). Direi che è venuta una canzone di Osbourne stilisticamente riconoscibile.

Un’altra versione della «Mississippi Queen» che potrei proporre è quella del gruppo rock statunitense Ministry: nel 2008 avevano incluso la propria interpretazione nell’album «Cover Up» (anche esso composto interamente dalle cover). In particolare, questa sembra una versione classificabile come «rock modernizzato»: non saprei inventare una definizione che renda meglio la mia idea…

E poi esistono tante altre versioni che non pubblico solo perché non voglio farvi stancare. I melomani più resistenti e/o interessati possono fare delle ricerche in proprio.


Da non mi ricordo più quanti anni (ma, secondo me, da più di quindici) in Russia circolano le voci sui presunti rapporti stretti di Vladimir Putin con la ex sportiva Alina Kabaeva. A me non piace commentare le voci, soprattutto quando si tratta delle voci di questo tipo.
Ma a partire dal 2014 sulla base di queste voci – definisco in questo modo tutte le informazioni non verificabili – alcuni Stati e organizzazioni occidentali adottano le sanzioni anche contro Alina Kabaeva. Di conseguenza, ho dovuto fare lo sforzo di non evitare almeno quegli articoli dedicati a Kabaeva che sono pubblicati dalle redazioni e/o autori notoriamente attendibili. Ed ecco che oggi è arrivato il momento di condividere con i lettori italiani una di quelle pubblicazioni. Lo faccio perché essa riassume le indagini e le osservazioni su alcune «strane coincidenze» che non rientrano, secondo me, nella categoria peggiore delle voci.