L’archivio del 2020 год

Il passato non è una costante

Nel corso di quasi tutto il 2020 hanno dominato, purtroppo, le notizie su un solo argomento e quindi ci siamo un po’ dimenticati di una delle nuove tendenze mondiali: fare la guerra al passato tramite l’abbattimento dei monumenti dedicati ai personaggi storici. Proprio nell’ottica di questa tendenza potrebbe sembrare interessante il progetto del fotografo parigino Benoit Lapray, il quale ha sostituito (graficamente) i vari monumenti di Parigi con delle figure dei supereroi di fantascienza.

Ma io devo constatare che pure quei personaggi rischiano fortemente di cadere in disgrazia in un futuro non particolarmente lontano. Perché, col passare del tempo, nelle teste di molte persone (oppure è meglio dire generazioni?) cambiano gli standard del livello di violenza accettabile nelle opere culturali. Così, per esempio, potrei pensare ai romanzi di Henry Rider Haggard che mi piacevano tanto nella prima età adolescenziale: chissà come mi guarderebbero molti genitori di oggi, se avessi consigliato ai loro figli dei libri dove si va regolarmente a caccia di animali selvatici più o meno rari o si usa affidare i lavori più pesanti e pericolosi agli aborigeni «privati di diritti». Anche se, obiettivamene, i libri di Haggard sono belli e interessanti (ai consigli letterari più concreti dedicherei uno spazio a parte).
Insomma, sostituire gli eroi del passato con degli eroi immaginari – che prima o poi risulteranno immaginati dalle persone del passato – non è una soluzione. O, almeno, è una soluzione temporanea.
Ma, intanto, vediamo cosa si è inventato Benoit Lapray (solo alcuni esempi): Continuare la lettura di questo post »


Il progresso alimentare

Mentre il mondo occidentale è concentrato sulle questioni ben diverse, il Singapore è diventato il primo Stato che ha autorizzato il commercio della carne artificiale. Quel tipo di carne viene prodotto nei bioreattori e costa molto più della carne naturale se non prodotta nelle grandi quantità (per ora non raggiungibili a causa della domanda ridotta).
Io non sono particolarmente interessato alla carne di pollo (del quale si parla specificatamente nell’articolo) e, comunque, avrei comprato un prodotto artificiale solo se, alla pari della qualità percepibile, costasse meno di quello naturale. Mi interessa, invece, la possibile reazione popolare alla inevitabile diffusione mondiale del cibo artificiale.
Per esempio: i vegetariani e i vegani inizieranno finalmente a mangiare la carne e altri prodotti che prima evitavano? Per la loro salute fisica, spero di sì. Mentre la loro salute psichica potrebbe risultare ulteriormente alterata.
Oppure: inizieranno le battaglie tra i vegetariani e i sostenitori del cibo naturale? Entrambi gli schieramenti (sì, anche i primi!) si metteranno a proporre delle argomentazioni a favore del consumo del «proprio» tipo di carne? Sarà uno spettacolo abbastanza curioso.
Io, intanto, aspetto la creazione della carne artificiale del pipistrello, ahahaha


L’importanza della fantasia

Come probabilmente sapete (o, almeno, immaginate) in queste ore il Governo sta freneticamente elaborando delle idee sui divieti da imporci a partire da domani, il 4 dicembre. Perché, formalmente, il «sistema dei colori» delle Regioni che impone una gradazione delle limitazioni finisce oggi: se non viene approvata qualche nuova norma, tutte le Regioni dal punto di vista epidemiologico diventeranno automaticamente «verdi». Non voglio moltiplicare le voci infondate e/o alimentare la depressione da detenuti, quindi scrivo delle poche certezze che abbiamo già.
Per esempio, sappiamo già quali limitazioni ci aspettano per il periodo tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021. Si tratta delle limitazioni minime che saranno le uniche sensibili solo nelle Regioni «gialle» o quelle «verdi» (teoricamente possibili fino alla emanazione di una nuova disposizione). Ebbene, non prestate troppa attenzione agli articoli pieni di pessimismo che vengono scritti da certi «giornalisti» ignoranti. Leggete sempre le fonti primarie, quindi i testi delle norme. Queste ultime, purtroppo, sono spesso scritte con delle frasi difficilmente digeribili da una persona comune, ma, comunque, possono essere comprese più o meno da tutti.
Il mio estremo riassunto del Decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158 è: dal 21/XII al 6/I si potrà viaggiare liberamente entro i confini della propria Regione. I giorni 25/XII, 26/XII e 1/I si potrà fare il rientro a casa.
Insomma, ci poteva andare molto peggio.
Ma, qualora anche queste restrizioni vi dovessero sembrare eccessivamente pesanti, ho una proposta: ci organizziamo e, tutti in massa, adottiamo il calendario giuliano. In questo modo riusciamo a festeggiare liberamente tutto quello che vogliamo, ma due settimane più tardi rispetto al consueto calendario gregoriano.
La sana fantasia salva il giovane, il vecchio e tutti quelli in mezzo dallo stress per la legislazione covidica…


Gli acquirenti anonimi

Il Black Friday è ormai passato, ma il periodo degli acquisti pre-natalizi no. Io, nella speranza che la maggioranza dei miei lettori comprenda la convenienza (soprattutto quella economica) degli acquisti fatti online, mi permetterei di dare un consiglio prezioso.
Come ben sapete, ogni bene o servizio che cercate in internet continua a perseguitarvi per giorni, settimane o mei attraverso i banner pubblicitari e le mail dei vostri negozi digitali preferiti…
Parentesi aperta. Por… caz…! Se ho comprato l’oggetto x, perché continuate a propormelo?! Proponetemi ora qualcosa di diverso. Oppure qualcosa di legato al suo migliore utilizzo. Parentesi chiusa.
Insomma, la pubblicità legata ai vostri acquisti (o semplici ricerche) produce almeno due effetti negativi. In primo luogo, vi  rompe  rovina l’umore. In secondo luogo, fornisce delle informazioni «compromettenti» alle persone che, eventualmente, utilizzano lo stesso computer o, in alcuni casi, la stessa rete. Quindi siate intelligenti e previdenti: quando cercate i regali (o, in ogni caso, le cose da comprare), utilizzate la finestra anonima del browser. In tal modo sul computer non vengono salvati i dati sulla navigazione e ricerca effettuati. Di conseguenza, avrete qualche speranza in più di continuare a vivere serenamente.
Nel browser Firefox alla finestra anonima si accede dal menu nascoso sotto le tre linee orizzontali (in alto a sinistra):

Nel browser Chrome è altrettanto semplice: alla finestra anonima si accede dal menu nascosto sotto i tre punti (in alto a sinistra):

Sicuramente molti di voi lo sapevano già, ma ricordare le cose utili non è mai un peccato.


Un esempio dell’autolesionismo

Io – come, immagino, anche la maggioranza di voi – ho rischiato di perdere una notizia curiosa. In vista delle elezioni politiche del 6 dicembre, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha dettato in diretta televisiva il proprio numero di telefono e ha invitato tutti di aggiungerlo nei gruppi su WhatsApp e Telegram. Non importa che una delle app sia di produzione statunitense: l’obiettivo di Maduro sarebbe quello di «lottare per la verità» sulle vicine elezioni.
Non voglio ora ipotizzare quante migliaia di messaggi sarebbe costretto a scrivere ogni giorno se gestisse in persona la missione annunciata.
Sarei invece molto curioso di vedere quali messaggi arrivano a lui da quei gruppi. Perché dire che sotto la sua guida la Venezuela sia arrivata in una situazione difficilissima è come non dire niente.
Ma, ovviamente, non vi invito a divertirvi inviando delle espressioni troppo pesanti al numero di Maduro +5804262168871
Siete tutti delle persone adulte e responsabili, quindi capaci di prendere le decisioni con la testa propria.


Io vorrei avere qualche altro numero, ma so che non esiste…


Sempre la stessa sorpresa

In tanti si lamentano delle folle di persone uscite per strada nelle regioni che «hanno cambiato il colore» verso quello meno ristrettivo (secondo la logica prevista dal DPCM del 3 novembre). In teoria potremmo chiederci, per l’ennesima volta, cos’altro si aspettavano. Ma evitiamo: se qualcuno insiste a ripetere sempre lo stesso errore, noi non siamo obbligati a reagire sempre allo stesso modo. Perché rischiamo di annoiarci.
Quindi limitiamoci a esprimere un desiderio. Speriamo che un giorno, finalmente, qualcuno capisca che la creazione artificiale di un effetto cumulativo (per esempio, l’accumularsi della necessità e/o voglia di uscire di casa nelle teste di molte persone) è molto più pericolosa dello scorrimento regolare della vita quotidiana. Finché ci saranno i lockdown (dichiarati o di fatto), ci saranno anche le ondate delle epidemie.
Il fatto di avere sbagliato più o meno tutto sarà difficile da riconoscere. Ma prima o poi va riconosciuto.


Una bella ricostruzione

Molto probabilmente alcuni dei miei lettori si ricordano la colossale esplosione in un deposito portuale di Beirut che il 4 di agosto aveva quasi distrutto una notevole parte della città. Erano morte 190 persone, più di trecento mila persone avevano perso le proprie abitazioni. I danni economici si stimano tra tre e cinque miliardi di dollari, in seguito alla tragedia il Governo si era dimesso. Ma non è proprio di tutto questo che volevo scrivere oggi.
Il momento della esplosione è finito su numerosi video ripresi in vari punti della città. Quindi l’agenzia investigativa britannica Forensic Architecture ha utilizzato quei materiali per elaborare una ricostruzione della esplosione e dei crolli:

Forensic Architecture è una struttura della Università di Londra, si specializza nella creazione di modelli architettonici e multimediali che poi vengono utilizzati dai gruppi di investigazioni internazionali e relatori speciali delle Nazioni Unite.


La musica del sabato

Ho saputo che il 22 novembre è uscito il film «Belushi»: come potete facilmente immaginare, è dedicato a quel pazzo – nel senso positivo – di John Belushi. Non ho ancora visto il film e non so quando lo farò, ma intanto…
Non sono particolarmente interessato alla televisione, quindi per me John Belushi rimane un interessante fenomeno musicale e cinematografico. Quindi il post musicale di oggi è dedicato a The Blues Brothers, il gruppo creato da John Belushi e Dan Aykroyd nel 1978. Di quel poco (relativamente) che hanno fatto in tempo a comporre prima della morte di Belushi nel 1982, per il post di oggi ho selezionato le seguenti due canzoni.
La prima è la «Hey Bartender» (dall’album «Briefcase Full of Blues» del 1978):

E la seconda è «Riot In Cell Block Number Nine» (dall’album «Made in America» del 1980):


Uno dei supporti fisici preferiti dell’artista moscovita Nikita Golubev sono i camion sporchi. Le opere realizzate sono, secondo me, interessanti:
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Il cashback più assurdo al mondo

Purtroppo, pure quest’anno il Black Friday non ha portato degli sconti sensibili e/o realmente interessanti per gli oggetti che mi sarebbero realmente utili. Non è una grandissima novità rispetto agli anni passati, quindi ha più senso scrivere di quei sconti che rispecchiano tutta l’assurdità dei tempi che stiamo vivendo.
Prendiamo, per esempio, il famoso «cashback di Natale» del 10% che dovrebbe applicarsi a ogni acquisto pagato con una carta bancaria. Il punto interessantissimo è che da quel cashback sarebbero esclusi gli acquisti fatti online. Quindi si tratta di uno stimolo economico in più per fare uscire le persone dalle loro abitazioni e farle andare nei luoghi pubblici chiusi più o meno affollati. Nel solo fatto non ci sarebbe una grossa tragedia, ma, considerata nel contesto di tutte le misure ristrettive anti-Covid, mi sembra cazza assurdità enorme.
Oltre ai difetti logici della suddetta scelta di politica economica, avrei potuto sottolineare anche il fatto che nel 2020 le persone sono state ridotte in una strana forma di schiavitù: possono uscire di casa solo per produrre o per spendere il guadagnato per i beni di prima necessità. Ma la presa di coscienza collettiva di tale fenomeno deve ancora arrivare, quindi aspetto di scriverne.
Nel frattempo, ricordo che il famoso 10% di cashback promesso è la soglia minima di convenienza degli acquisti straordinari online rispetto a quelli offline. Con la differenza che gli oggetti comprati su internet si trovano con più facilità e mi arrivano direttamente a casa.