L’archivio della rubrica «Video»

Il complesso di inferiorità

Ho scoperto che non solo le persone o i popoli possono manifestare il complesso di inferiorità. Lo possono manifestare pure le chiese. Sottolineo: non le Chiese ma le chiese.
Sull’account Facebook della Sagrada Familia di Barcellona, per esempio, a dicembre era stato pubblicato un video di auguri di buon Natale e Anno Nuovo.
Le parole di auguri vengono cantate e pronunciate in lingua catalana, in inglese, tedesco, arabo e coreano (le ultime due sono particolarmente attuali per gli auguri natalizi). A essere facilmente notata è l’assenza della lingua ufficiale spagnola.

Come sostengono i miei conoscenti che vivono in Catalogna, si tratta di un comportamento molto diffuso nella regione. Alcuni aborigeni, addirittura, perdono ogni percezione del ridicolo e fanno finta di non sapere proprio lo spagnolo. Pensano che in tal modo si mettano in evidenza la loro importanza e il loro spirito di indipendenza.
Mah…


Gli auguri di Putin per il 2020

Come da tradizione, il primo video domenicale dell’anno è quello del messaggio del presidente russo Vladimir Putin per l’anno nuovo (con i sottotitoli italiani). Non perché voglio sembrare un fan di questo funzionario – non lo sono! –, ma perché il contenuto di un discorso del genere è un importantissimo elemento di analisi politica.
Come negli anni precedenti (si veda, per esempio, il messaggio dell’anno scorso), si tratta di un messaggio privo di alcun contenuto concreto. Un messaggio composto prevalentemente dalle parole che avremmo potuto sentire da un conoscente che incontriamo casualmente per strada una o due volte all’anno.
Solamente due passaggi meriterebbero di essere commentati brevemente. Il primo, detto da Putin, a prima vista sembra una battuta: «i nostri piani personali e i sogni sono inseparabili dalla Russia». Ma in realtà non so se si tratti di una battuta sadica («non sognatevi nemmeno di sbarazzarmi di me, pianifico di restare dove sono»), di una confessione sincera da medesimo contenuto o di una semplice frase di rito. Vabbè, lasciamo perdere.
Il secondo passaggio da evidenziare è l’ennesimo richiamo del culto della Seconda guerra mondiale. Un culto nato alla fine degli anni ’60 per volere di Leonid Brežnev, un po’ affievolito negli anni ’90 e ripreso con la forza sempre crescente a partire dai primi 2000. L’importanza di tale culto per la propaganda interna, come pure la sua popolarità alimentata dall’alto, è un argomento serio che merita un testo a parte. Ora mi limiterei a precisare che in assenza dei miglioramenti significativi nella vita della maggioranza dei russi negli ultimi 15–20 anni (soprattutto fuori dalle città principali) e in presenza della politica isolazionista-vittimista, si continua a sfruttare le conquiste del lontano passato. Il popolarissimo slogan ignorante «1941–1945: possiamo ripeterlo» non è mai stato pronunciato dagli esponenti delle Istituzioni, ma a volte mi sembra che ci manchi poco. Il punto è che il passato viene spacciato per il presente nel tentativo di sostituire il misero con il «glorioso». Quindi non stupitevi per quel passaggio di Putin: rispecchia la quotidianità della politica interna russa.


Konstantin Batygin

Trovandomi ancora nel periodo delle semi-vacanze forzate (come, presumo, anche una parte dei miei lettori), dedico il post di oggi a una bellissima video-intervista. Il protagonista del video, l’astrofisico Konstantin Batygin, farà almeno due cose importantissime:
1) risponderà alle domande sullo spazio che molti hanno paura di fare,
2) dimostrerà che le interviste con gli scienziati possono essere divertenti.
Cliccate sul simbolo dei sottotitoli per vedere quelli in inglese:


Una ottima cover

Almeno questa volta l’ultimo video domenicale dell’anno è quello capace di caricaci di emozioni positive: sia per la sua qualità (da vedere tutto!), sia per la semplice idea (o, almeno, una illusione festiva) che Donald Trump sia realmente bravo almeno nel canto.
Insomma, oggi sentiamo la «Bohemian Rhapsody» cantata dal Presidente Donald Trump e i suoi migliori amici:

I miei lettori, certamente, conoscono il video originale, ma per sicurezza lo aggiungo comunque: Continuare la lettura di questo post »


Natale in 4K

Oggi potrebbe essere l’occasione giusta per dare spazio a una edizione straordinaria del post video-musicale.
A dicembre del 1984 il duetto Wham! – composto da George Michael e Andrew Ridgeley – pubblicò la canzone «Last Christmas». Pure quelle persone che non sono mai state dei grandi fan del gruppo (come me, per esempio) reagiscono prontamente al titolo della canzone: «I gave you my heart».
Ebbene, 35 anni dopo la Sony Music Entertainment ha pubblicato la versione restaurata (oppure è meglio dire rinnovata?) del relativo video: ora è possibile vederlo in qualità 4K. Considerato il risultato, si potrebbe addirittura pensare che la Sony avesse ingaggiato degli attori e dei bravi stilisti per girare di nuovo il video:

Se qualcuno si fosse dimenticato di come era prima quel video: Continuare la lettura di questo post »


Mancato

Come molto probabilmente vi ricordate, il 30 marzo 1981 il Presidente Ronald Reagan rimase ferito in un attentato.
Non so se vi è mai capitato di vedere anche la reazione di Reagan al suono di un palloncino scoppiato durante un suo discorso a Berlino (tenuto nel 1987):


Giochi intellettuali

Cominciamo con un video. Si dice che esisterebbe una spiegazione del perché gli uomini e le donne hanno la fortuna diversa in questo nuovo gioco:

La spiegazione «scientifica» consiste nella lunghezza diversa dei piedi maschili e femminili… Vabbè, a questo punto propongo un altro gioco da filmare: affidate l’estrazione della pistola della benzina (o del diesel) dalla macchina e la sua successiva rimessa alla colonnina prima alle donne e poi agli uomini. Il divertimento per la differenza nei movimenti (evidente!) sarà dello stesso livello…


Come e perché

È arrivato il momento di sollevare due domande importantissime nella rubrica domenicale:
1. Perché i video più psichedelici saltano fuori solo durante le ricerche notturne (come se fossero dei vampiri)?
2. Quali sostanze bisogna assumere per creare dei video come quello che segue?


I pericoli professionali

Fare il giornalista è sempre pericoloso, indipendentemente dagli argomenti di cui ti occupi, dalla zona in cui vieni inviato e dalla testata per la quale lavori. Lo dimostra la recente esperienza del giornalista greco Lazos Mantikos (canale ANT 1).

Meno male che hanno fatto anche i sottotitoli in inglese.


Lo sponsor scoperto

È palese che la prova del pit stop in assenza di gravità è stata finanziata da Elon Musk: la sua Tesla Roadster avrà già consumato le gomme a fare i giri attorno al Sole!