Il Financial Times scrive che gli USA, l’Israele e l’Ucraina stanno negoziando il trasferimento a Kyiv di un massimo di otto sistemi di difesa aerea Patriot: si tratta del numero di sistemi che Israele aveva previsto di dismettere perché avevano superato i 30 anni di vita utile. Era prevista la sostituzione dei sistemi dismessi con altri nuovi, ma sulla pratica non sono ancora stati dismessi. Il giornale attribuisce questo fatto al timore di Israele che le tensioni con Hezbollah in Libano possano degenerare in una guerra attiva.
A questo punto, mi sono ricordato le domande di molte persone che mi era capitato di sentire all’inizio della invasione russa della Ucraina: perché l’Israele non aiuti l’Ucraina con la costruzione di un analogo locale della «Cupola di Ferro». Gli esperti militari avevano spiegato tale fatto con tre motivi (o forse erano di più? io me ne ricordo tre…):
1) per costruire un sistema del genere ci vuole del tempo;
2) è stato progettato per respingere gli attacchi con i missili primitivi costruiti «in casa»;
3) si ha paura che il segreto del sistema venga spiato dalla Russia e passato a immaginiamo chi.
Già questi tre motivi mi sembrano logici e sufficienti.
Allo stesso tempo, mi sembra logico che pure l’Israele ha molte armi «quasi scadute» da regalare. Purtroppo, è arrivato il momento in cui lo si può organizzare anche dal punto di vista pratico: sia per effetti diplomatici, sia per la crescente necessità di rinnovare le armi utilizzate.
L’alternativa alla cupola
(28 giugno 2024)
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