La maggioranza degli italiani minimamente interessati all’automobilismo si ricordano della esistenza della auto sovietica/russa VAZ-2101. Nel linguaggio popolare si usa chiamarla «una copia della Fiat 124». Ieri quel modello aveva compiuto cinquant’anni: il suo primo esemplare era infatti stato prodotto il 19 aprile 1970.
In realtà, per adattare la Fiat 124 (più precisamente, la sua versione del 1966) alle condizioni stradali e climatiche russe, al progetto furono apportate circa ottocento modifiche. Tra quelle più importanti possiamo ricordare l’aumento della altezza dal suolo, il tipo e il posizionamento delle valvole del motore, l’adozione dei freni a tamburo sulle ruote posteriori, il cambio a quattro marce, un meccanismo più resistente delle maniglie, l’introduzione (!!!) degli specchietti laterali…
Il risultato finale non è stato fenomenale dal punto di vista qualitativo: per «merito» del progetto e dell’assemblaggio ogni proprietario di una VAZ-2101 era necessariamente un esperto di meccanica «applicata», ma in una certa misura lo stesso si può dire anche di tutte le altre automobili sovietiche.
La fabbrica VAZ – nota in Europa con il nome da esportazione Lada – fu costruita a Togliattigrad in collaborazione con la Fiat proprio per produrre il primo modello 2101. L’intenzione fu quella di creare un nuovo produttore sovietico di livello europeo, ma il risultato finale è stato un po’ deludente. Per più decenni, anche dopo la caduta dell’URSS, la VAZ ha attirato la maggioranza delle risorse materiali e umane – a scapito di altri produttori interessanti – senza però produrre dei modelli realmente belli. Sì, le VAZ erano molto diffuse nell’URSS, ma solo perché mancavano delle alternative.
La «copia della Fiat 124», intanto, è stata prodotta fino al 1982. In totale ne sono stati fabbricati più di 2,7 milioni di esemplari. E se contiamo anche tutte le modifiche, 4,85 milioni.
La “copia della 124”
(20 aprile 2020)
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