Prima dell’incontro di ieri tra Donald Trump e Vladimir Zelensky a Mar-a-Lago, c’era stata una conversazione telefonica tra Trump e Putin (di durata 1 ora e 15 minuti, sarebbe avvenuta per iniziativa statunitense). In base alla dichiarazione dell’assistente di Putin Yury Ushakov, Trump e Putin concordano sul «fatto» che il cessate il fuoco temporaneo in Ucraina «porta a un protrarsi del conflitto».
Non ho ancora visto delle smentite da parte dei due personaggi che si erano telefonati, di conseguenza suppongo che questa interessantissima tesi sia stata discussa realmente.
Sarebbe troppo banale ricordare, per milionesima volta, che noi conosciamo la persona fa tutto il possibile poché la guerra (non un non ben definito «conflitto») si protragga. È la stessa persona che ha iniziato la guerra. Ed è la stessa persona che tecnicamente può finirla in qualsiasi momento.
È più interessante supporre che Trump ha molta più paura di Putin vivo che di Epstein morto. Nemmeno questa tesi è nuova (da mesi vediamo Trump ripetere tutto ciò che gli Dice Putin), ma sarebbe interessante studiarla più in dettaglio.
Nel frattempo, vi faccio notare: la nuova strategia di Putin è quella di rifiutare tutte le proposte sulle quali Zelensky insiste di più. Appena Zelensky se ne accorge (oppure se n’è già accorto?), riesce ad adottare una strategia diplomatica più efficace.
La tesi principale della telefonata
(29 Dicembre 2025)
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