È curioso notare che gli incidenti di ieri delle due petroliere russe al largo della Crimea sono una delle conseguenze indirette delle sanzioni occidentali: il petrolio e i prodotti derivati vengono attualmente trasportate, tra l’altro, con una flotta obsoleta acquistata e/o recuperata non si capisce bene dove e non si sa bene in quali condizioni fisiche.
Ovviamente gli incidenti come quelli di ieri non significano che il petrolio russo non debba essere trasportato verso gli acquirenti: anche se gli autori delle sanzioni fanno finta di non saperlo, il mercato del petrolio è globale e non può dunque essere privato di una delle proprie fonti importanti.
Però nel lungo termine gli incidenti simili potrebbero significare che per lo Stato russo aumentano le spese di trasporto e, in qualche misura, si riducono i profitti. Ma questa è già una piccola notizia positiva, quindi, paradossalmente, si potrebbe sperare in altri incidenti. Possibilmente senza il carico trasportato, però…
Quelle petroliere russe
(16 Dicembre 2024)
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