L’archivio del tag «trump»

Le tazze dei presidenti

Le persone attente hanno avvistato in alcune librerie vicino al Cremlino di Mosca dei set come quello della foto (ovviamente in vendita):

Avete pensato che siano degli adesivi per l’adattamento dei piccoli crocefissi ai trend moderni? Ebbene, avete sbagliato. Sono le bustine di tè.
Non so bene a chi sia venuta in mente l’idea di immergere gli organi presidenziali più sensibili nell’acqua bollente. Nemmeno i politici più antipatici andrebbero torturati in tal modo. I presidenti sgraditi vanno messi nella tazza in questo modo:


Billie Jean by Donald Trump

Mi hanno sempre incuriosito le persone che producono i video come quello di oggi. Immagino che spendano un sacco di tempo per vedere una infinità di video con il protagonista, trovare e ritagliare le parole pronunciate con una giusta intonazione, montare il risultato finale… Anche se esistesse un modo di automatizzare almeno una parte del lavoro, si tratta comunque di un lavoro molto lungo e minuzioso.


La probabile foto dell’anno

Sono in molti a dire che questa foto è la più probabile vincitrice del «World Press Photo 2018» (sebbene siamo ancora a metà giugno).

Sicuramente è una bellissima foto. Ma ha una concorrente fortissima che ha tutte le possibilità di batterla:

Si tratta di un ambito nel quale indovino quasi sempre (nel nostro mondo pseudo corretto a volte ci vuole poco). Purtroppo, però, non sono in grado di convertire questa mia capacità in soldi. Di conseguenza, propongo di ricordare questo post e di offrirsi alle scommesse a scopo di lucro.


Il pulcino Trump

Il regista Taran Singh Brar ha installato vicino alla Casa Bianca, per protesta, un pulcino gonfiabile somigliante a Donald Trump.

A giudicare dallo stile nel quale è stato realizzato il «pupazzo», il designer-autore si chiama Donald Trump.

Non so aggiungere altro.


Le politiche occupazionali

Dico sempre che si può e si deve imparare qualcosa da tutte le situazioni provate o osservate.
Cosa possiamo imparare dalle numerose nomine e sostituzioni effettuate da Donald Trump in generale e dalla notevole permanenza di Anthony Scaramucci alla Casa Bianca (durata ben dieci giorni) in particolare? Possiamo apprendere che anche in Italia serve un Donald Trump.
Perché? Perché in questo modo almeno la metà degli italiani farebbe in tempo ad avere una esperienza di lavoro presso una Istituzione importante e, di conseguenza, avere più facilità nella ricerca di un lavoro normale.
Quindi rifletteteci bene prima di votare la prossima volta.


Il trasporto presidenziale

Oggi vediamo due video brevissimi ma belli.

L’auto-corteo di Donald Trump:

L’aereo di Donald Trump:

Il canale su YouTube dei tipi che hanno realizzato i video appena mostrati: https://www.youtube.com/user/OatsStudios/videos


100 giorni di Trump

Tutti si chiedono: per cosa saranno ricordati i primi 100 giorni della presidenza di Donald Trump?

Io penso di conoscere la risposta, anche se, allo stesso tempo, devo ammettere di essere d’accordo con una delle affermazioni dello stesso Trump sulla presunta importanza simbolica di quei giorni: tale importanza è veramente bassa.

E ora la mia risposta.

I primi 100 giorni della presidenza di Trum saranno ricordati per il fatto che gli USA sono stati governati da Donald Trump.

Non vi sembra che sia già un evento eccezionale?


Realtà istituzionalizzata

La gente è talmente impegnata a detestare Donald Trump, che si dimentica un principio vitale importantissimo: si può imparare da tutti. Anche un coglione fenomenale la persona più antipatica ha delle conoscenze pratiche o teoriche prezioыe o, almeno, è capace di inventare qualche trucco utile per la vita quotidiana.

Torniamo alla figura di Trump. Come sapete, è un imprenditore (probabilmente non sapete che nei Paese realmente sviluppati la bancarotta è uno strumento economico e non un indicatore di sfiga, ma non importa), un imprenditore che deve per la sua natura essere sempre al passo coi tempi. Allo stesso tempo, sapete (o almeno immaginate) che i familiari di un qualsiasi politico sono informati sugli affari di Stato molto più dei cittadini comuni. Lo sono semplicemente perche in famiglia se ne parla con una fonte diretta. Non solo si parla, ma anche si discute, si fa uno scambio di opinioni.

In questa ottica le lamentele sul fatto che Ivanka Trump non avrebbe alcun incarico ufficiale sono prive di senso. Il suo status è quello della familiare del presidente. Donald Trump ha semplicemente riconosciuto un dato di fatto portandolo a un nuovo livello politico. E vuole pure dare a Ivanka un ufficio alla Casa Bianca.

Quindi abbiamo da imparare anche da Trump. Impariamo a riconoscere pubblicamente lo stato reale delle cose.


Presidentegrafia comparata

Tra i vari sociologi e politologi statunitensi è molto popolare l’indice Presidential Job Approval, calcolato quotidianamente a partire dal secondo dopoguerra da Gallup. Su questa pagina del progetto, per esempio, è possibile trovare i valori di due variabili: l’"approvazione del lavoro presidenziale" e la «disapprovazione del lavoro presidenziale». Per tutti i presidenti a partire da Eisenhower: http://www.gallup.com/interactives/185273/presidential-job-approval-center.aspx

Dall’andamento dei due valori si vede che ogni presidente all’inizio del proprio mandato gode di un buon sostegno popolare, ma col passare del tempo il grado della disapprovazione cresce. Naturalmente, varia nel tempo, ma mediamente cresce rispetto al periodo iniziale. A un certo punto il grado della disapprovazione può superare il 50% Questo significa che la maggioranza della popolazione non approva il lavoro del Presidente.

Osservando i dati storici, possiamo constatare che il grado di disapprovazione non superò mai il 50% per Eisenhower, Kennedy e Gerald Ford (quest’ultimo, però, ricoprì l’incarico per soli due anni e mezzo circa).

Gli altri Presidenti hanno superato la soglia del 50% della disapprovazione nei seguenti momenti:

Lyndon Johnson — al giorno di lavoro numero 900
Richard Nixon — al giorno di lavoro numero 1659
Jimmy Carter — al giorno di lavoro numero 851
Ronald Reagan — al giorno di lavoro numero 727
George H. W. Bush — al giorno di lavoro numero 1136
Bill Clinton — al giorno di lavoro numero 537
George W. Bush — al giorno di lavoro numero 1205
Barack Obama — al giorno di lavoro numero 936
Donald Trump — al giorno di lavoro numero 8

Non so cosa aggiungere…

Probabilmente, potrei aggiungere che anche il populismo è un mestiere che non va fatto proprio con il ventunesimo dito.


La firma di Trump

Ieri sera, guardando il servizio di Euronews sul blocco dei migranti negli aeroporti statunitensi, mi ero chiesto sul perché Trump ci mettesse tanto a mettere la propria firma sulle ordinanze. Non intendo il processo preparatorio, ma esattamente l’esecuzione fisica della firma.
Ora ho capito il perché:

Gli esperti ti psicologia, psichiatria e calligrafia possono iniziare a divertirsi.