L’archivio del tag «milano»

Il miracolo economico milanese

La sera del mercoledì 7 giugno, passando in piazza Duomo a Milano, avevo notato una fila delle vecchie Fiat 500 davanti alla Rinascente.

In un primo momento avevo pensato che si trattasse di un evento legato, in qualche modo, ai 100 anni del negozio. Grazie a una breve ricerca su internet avevo invece scoperto che le auto servivano per girare uno spot televisivo dedicato ai 60 anni della Fiat 500 (anche se la Fiat 500 C «Topolino» della foto precedente è del 1949; il primo «Topolino» fu prodotto nel 1936).

Ma la domanda che mi sono posto non cambia in relazione al motivo per il quale le belle Fiat d’epoca si trovavano in quel luogo e in quel momento. La Fiat è già stata multata per aver fatto circolare delle auto «Euro 0» in piena Area C? A me risulta che non siano previste delle deroghe per le auto storiche (e questa è per me una enorme stronzata). Inoltre, non mi risulta che le multe si applichino solo ai cittadini privati (sarebbe una notevole stronzata).

Di conseguenza, mi sembra di capire che la situazione a Milano sia la seguente:

1) i milanesi sono obbligati a comprarsi una auto nuova ogni volta che vengono aggiornati gli standard ecologici;

2) i milanesi appassionati delle auto storiche sono pochi e viaggiano in auto troppo raramente, quindi il Comune guadagna più multandoli che facendoli pagare i «ticket» della Area C;

3) certe aziende, anche quelle extramilanesi, non vengono multate perché già pagano bene.

Insomma, meno male che la Milano è governata dalla sinistra.

P.S. Lo stesso discorso vale per gli autobus.


Ora anche a Milano

Due mesi e mezzo fa avevo scritto brevemente (per parlare di un fenomeno simile) del progetto «Le Pietre d’Inciampo». Ebbene, ho scoperto che il 19 gennaio verranno poste le prime «Pietre d’Inciampo» a Milano. Quindi anche i milanesi che viaggiano poco per il mondo avranno ora la possibilità di vedere di persona una delle famose Pietre.

Il primo indirizzo previsto a Milano: corso Magenta 55.


Designer falliti (parte 2)

Ogni designer deve avere la capacità di immaginare il futuro della propria opera nella vita reale.

Alcune opere fragili, per esempio, non sono compatibili con i luoghi pubblici frequentati dalle persone mentalmente immature.

Sbagliando si impara. Ma gli effetti degli sbagli dei designer rimangono tra noi, i consumatori finali.


Le fontane San Francesco

Nel 2011 avevo fatto un viaggio a Vigevano (una bellissima cittadina lombarda, consiglio a tutti di visitarla) dove avevo visto, tra le altre cose, una fontana con la statua di San Francesco che predica ai piccioni mutanti.

Nel 2016 ho visitato una zona di Milano a me poco conosciuta, dove ho visto, tra le altre cose, una statua di San Francesco che predica ai piccioni rimpiccioliti (via Moscova, davanti alla chiesa di Sant’Angelo).

I due monumenti sono per fortuna abbastanza diversi… La ricerca tra le immagini su Google ha rilevato l’esistenza di altri monumenti simili in giro per l’Italia. E vabbè, non avevo scoperto una cosa originale nel 2011, ma posso iniziare a fare una collezione fotografica originale a partire dal 2016.


McDonald’s è tornato

Ieri mattina, dopo oltre un anno dalla chiusura improvvisa, in piazza San Babila di Milano ha riaperto lo storico McDonald’s. Quando mi trovo in Europa, la famosa catena mi interessa ben poco: il continente è talmente pieno di ristoranti migliori, che andare dal McDonald’s mi sembra una stronzata colossale.

La situazione cambia quando si tratta di dover fare un lungo viaggio in auto in Russia: in tante province disagiate è l’unico locale in cui una persona di passaggio può avere la certezza di trovare esattamente quella qualità dei prodotti che si aspetta di trovare (e alcuni altri servizi di qualità sufficiente).

Quindi la riapertura del locale di San Babila è, per me, solo un pretesto per farmi un po’ di autopubblicità: ecco un mio vecchio reportage sulla chiusura del McDonald’s in galleria Vittoria Emanuele II.


Cin cin

Mi è capitato diverse volte di sentire, in Italia, la domanda del tipo «Ma è vero che i cinesi si offendono quando si dice „cin cin“?»

Non ho mai saputo come rispondere. Ma ecco che un giorno, passando in via Paolo Sarpi a Milano (il cuore della Chinatown milanese), ho notato questo bar:

Scusate la qualità della immagine: il mio cellulare d’epoca non è capace di fare di meglio.


Nuovi milanesi

A Pasqua mi ero accorto che la fauna milanese ha ora un nuovo membro: Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus).

Non le avevo mai viste a Milano, ora ce ne sono diverse nel Parco Sempione.

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Io e l’EXPO

Dal sito ufficiale dell’EXPO possiamo apprendere che a maggio (il primo dei 6 mesi di svolgimento) la manifestazione ha avuto 2,7 milioni di visite, mentre la quantità di biglietti venduti è di circa 15 milioni. E ricordiamo che il periodo delle grandi masse di turisti stranieri deve ancora iniziare.

L’ultimo fenomeno mi sorprende: circa 15 milioni di persone hanno speso dei soldi per andare all’EXPO 2015. Per andare all’EXPO dedicato al cibo…

Diverse persone mi hanno già chiesto se ho l’intenzione di andarci anche io. Dopo aver sentito la mia risposta si sono scandalizzati quasi tutti.

Ebbene, non ho l’intenzione di andarci perché il grado del mio interesse verso l’argomento centrale dell’EXPO 2015 tende a zero. Il mangiare è solo uno dei bisogni fisiologici di un essere vivente. Per un essere vivente dotato della ragione, una volta soddisfatto, tale bisogno dovrebbe spostarsi in secondo piano. In più, mentre gli italiani si disperano se non trovano un ristorante italiano all’estero e poi vanno all’EXPO milanese, io agisco in modo opposto.


La guerra del NO EXPO

Sui disordini milanesi del 1° maggio posso dirvi solo una cosa, semplice ma pesante.

Ogni qualvolta che la polizia usa le armi (o semplicemente la forza fisica) contro i delinquenti, siete voi stessi a gridare allo scandalo. Ora pigliatevi le conseguenze.

Ogni nuova devastazione sarà più pesante della precedente perché certe persone hanno un mix esplosivo nelle teste. Riescono a sentirsi delle vittime dello Stato, degli impunibili e dei lottatori per un mondo migliore allo stesso tempo. Forse è arrivato il momento di intervenire con la vera forza.
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Il parcheggio cinese

Possiamo prendere in giro all’infinito i cinesi per il fatto che copiano tutto (o quasi) dagli occidentali. Ma a volte capitano delle situazioni in cui bisognerebbe copiare da loro. Nella sede milanese del Bank of China (un palazzo d’epoca in pieno centro: via Santa Margherita 14/16) hanno trovato una bellissima soluzione al problema dei parcheggi.

In pratica, hanno trasformato in parcheggio un semplicissimo piano sotterraneo, dove le macchine vengono calate con una banale piattaforma elevatrice.

Il successore dell’attuale assessore comunale alla mobilità farebbe bene a presentare un piano per la conversione di tutti i piani sotterranei milanesi. In questo modo si riuscirà a rendere le strade della città molto più libere e quindi più facilmente percorribili.