L’archivio del tag «idiozie»

Sessismo da fumetto

Ho appena appreso una fantastica notizia che evidenzia, meglio di tante altre, l’importanza e l’utilità dell’ONU nel mondo contemporaneo. La Wonder Woman ha perso l’incarico della ambasciatrice onoraria in seguito a una petizione, il cui testo, tra l’altro, dice:

Although the original creators may have intended Wonder Woman to represent a strong and independent „warrior“ woman with a feminist message, the reality is that the character’s current iteration is that of a large breasted, white woman of impossible proportions, scantily clad in a shimmery, thigh-baring body suit with an American flag motif and knee high boots –the epitome of a „pin-up“ girl.

Se l’ONU prima «nomina» un personaggio del genere e poi lo «licenzia» per dei motivi di tale livello intellettuale, noi possiamo tranquillamente autorizzare i Governi a sbattersene di tutte le decisioni dell’ONU.


Grazie per il GULAG

Si è scoperto oggi che il 16 agosto 2016 a Mikun’ (una cittadina nella Repubblica Komi, Russia) è stato aperto un monumento particolare. E’ posizionato accanto alla entrata del carcere IK-31 e porta una scritta di gratitudine ai creatori del lager N19 «Vodorzdellar-Mun’skaja», l’ultimo dei lager per i detenuti politici aperti ai tempi di Stalin (chiuso nel 1954, poco dopo la morte di Stalin). Assieme alla apertura del monumento, si erano tenuti dei festeggiamenti della Giornata del carcere, per i quali era anche stata organizzata la partecipazione dei detenuti attuali.

Foto pubblicata su Facebook da Ernest Mezak, il legale di una associazione locale.

Oppure è più corretto dire che è una targa commemorativa? Indipendentemente dal nome, però, il peso dalla notizia non cambia. Questo fenomeno è più forte della creazione dei monumenti a Stalin e Ivan il Terribile.


Una risposta

Riprendiamo a studiare le merci più trash di questo mondo.

Cari pantofolai! Se non sapete cosa rispondere alla domanda «Che m…a vuoi?», ora potete indicare questi oggetti…

Tutti gli interessati possono comprarle si AliExpress: ecco il link.


Un gadget utile

Cari ciclisti! Se non le avete, ora potete comprarle…

Per tutti gli interessati aggiungo il relativo link.


La rabbia degli ignoranti

OK, Charlie Hebdo ha pubblicato una vignetta sul terremoto italiano e tanti italiani si sono incazzati. Sapete cosa dimostra questa combinazione di fenomeni? Dimostra che gli italiani arrabbiati hanno visto solo due di tante vignette di Charlie Hebdo: quella sull’Islam e quella sul terremoto italiano. Tutte le altre no.

Ma Charlie Hebdo reagisce in questo modo a tutti gli avvenimenti rilevanti nel mondo. Avreste dovuto saperlo. E pur sapendolo, avreste dovuto dire «Je suis Charlie» nel gennaio 2015. Perché il senso di quello flash mob non consisteva nel difendere una testata del cazzo (per scoprire che è sempre stata del cazzo, leggete almeno il mio post dell’8 gennaio 2015). Il senso del flash mob era quello di difendere il diritto di ognuno a manifestare la propria intelligenza o stupidità, il buono o cattivo gusto. Uno scemo non deve essere punito con un atto terroristico. Uno scemo deve essere punito con le vendite basse, rifiuto di eventuali contratti pubblicitari. Può e forse deve essere deriso. Ma non sparato da un terrorista.

Avevate fatto benissimo a scrivere #jesuischarlie. Ora fareste bene a non curarvi del Charlie, ma guardare e passare.

Concludo il post con la vignetta sull’aereo russo esploso il 31 ottobre 2015 in Egitto (224 persone morte, cioè tutti i presenti sull’aereo).


E’ un pianeta difficile

Se un marziano, di passaggio sulla Terra in questi giorni, avesse letto certi testi pubblicati su internet, sarebbe giunto a delle conclusioni piuttosto curiose. Per esempio, avrebbe pensato che con il termine omofobo sulla Terra si intenda un gay che ha sparato 103 altri gay.

Nelle occasioni delle visite precedenti il nostro amico extraterrestre ha già appreso che per una parte considerevole degli abitanti della Terra l’omosessualità sarebbe una caratteristica sufficiente per descrivere un essere umano (non importa se in modo negativo o positivo).

P.S.: ovviamente quella sulla sparatoria di Orlando non è tra le notizie che mi riempiono di gioia.


Giornata dell’Ambiente

Per puro caso ho scoperto che il 5 giugno di ogni anni si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente (procalamata dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1972). Non ho ancora scoperto l’utilità reale di questa «festa».

Tre giorni fa, invece, ho scoperto sempre per caso una opera artistica in materia:

Il presente quadro tondo è esposto a Calolziocorte. Il reportage sul relativo viaggio sarà pubblicato a breve.


Cretini creativi

Come ho scritto la settimana scorsa, in Russia il 12 aprile si festeggia il Giorno dei cosmonauti: è il giorno del volo orbitale di Yuri Gagarin. In occasione del cinquantacinquesimo anniversario i festeggiamenti hanno avuto delle forme molto varie…

A Penza, per esempio, hanno avuto questa forma:


I modi di leggere

Bisogna constatare, per l’ennesima volta, un fatto semplice e triste: la vasta quantità di materiali pubblicati quotidianamente sull’internet ha insegnato alla maggioranza delle persone di leggere solo i titoli degli articoli. E’ un comportamenti ridicolo, altrettanto ridicole sono le conseguenze.

Chi, per esempio, legge un titolo contenente le parole «sciopero dei mezzi» si convince subito che si fermi tutto e per tutto il giorno, quindi si mette a prendere d’assalto il primo mezzo di trasporto che incontra per strada.

I pochi geni capaci di leggere (e comprendere) pure il testo del relativo articolo, invece, possono accorgersi che a scioperare è un sindacato con tre iscritti oppure che l’inizio dello sciopero è previsto 9 (nove!!!) ore più tardi rispetto allo scattare del panico generale. Però passano per quelli che «non sanno niente».

Beh, a volte mi piace sentirmi un genio. Non mi è mai piaciuto, però, vivere in mezzo agli idioti.


La pazzia in versione Adobe

Da tempo dico che la fede indiscutibile nel marketing è una delle più grandi malattie mentali dei nostri tempi. Ogni persona che si autodefinisce un addetto marketing e vive nella condizione di poter influire sulle scelte dei comuni mortali, produce dei gravi danni al proprio datore di lavoro. Nel migliore dei casi si tratta di danni d’immagine.

Gli addetti marketing della Adobe, per esempio, si sono appena dimostrati particolarmente scemi. Come la stragrande maggioranza del loro colleghi in tutto il mondo, sono convinti che i nomi dei prodotti e marchi debbano essere rappresentati sempre in uno stato immutato (compresi i colori, le dimensioni dei caratteri, l’ordine delle lettere maiuscole e minuscole).

Facciamo un esempio pratico sulla applicazione di questa logica perversa. Se io scrivo la parola Fiat, i miei lettori (scemi che sono) non capiranno mai che in realtà si tratta delle auto di marca FIAT.

Ma cosa hanno combinato quelli della Adobe? Hanno detto che la parola Photoshop non può assolutamente essere trasformata in un verbo.

La frase scorretta, secondo loro, sarebbe: The image was photoshopped.

La frase corretta, invece, sarebbe: The image was enhanced using Adobe® Photoshop® software.

Ma io sono il capo, quindi vi autorizzo a parlare come vi pare.

Ora vado a photoshoppare un po’.