Ho scoperto una grave epidemia diffusa sui social networks. Ne sono contagiati i genitori che prima di pubblicare una foto dei/con i propri figli coprono in modo grafico i volti di questi ultimi. Ho riflettuto a lungo su questa devianza mentale cercando di comprendere le motivazioni che spingono quei genitori ad agire in un modo tanto strano. Alla fine ho elaborato quattro versioni, ma non so quale di esse sia la più vicina alla realtà:
– i figli sono bruttissimi, quindi i genitori si vergognano di mostrarli al mondo;
– i figli sono stati comprati sul mercato nero o rubati agli zingari;
– i figli si sono infiltrati senza permesso in una foto di importanza planetaria;
– i figli vengono in tal modo protetti dal dover apparire sulle foto compromettenti con i genitori deficienti/delinquenti/mostri.
Certo, in ognuno dei quattro casi elencati la soluzione più semplice sarebbe quella di non pubblicare le foto dei/con i figli, ma in tal caso si dovrebbe fare lo sforzo di inventare un altro modo di esibire la propria scarsa salute mentale.

L’archivio del tag «idiozie»
Ahahaha, un genio che si nasconde dietro allo pseudonimo D. Marble ha deciso di dimostrare che la Terra è piatta. Ha dunque portato una livella sull’aereo…
This guy brought a level onto a plane to prove the earth is flat pic.twitter.com/nBGckW9Fmc
— CRSD Samurai Cowboy (@Tom_On_Line) 2 maggio 2017
Ecco il video:
«Pronto, parlo con Atreruote Noleggi S.r.l.?»
«Sì, buongiono. Sono Lella, mi dica».
«Avete una limousine bianca grande e con l’aria condizionata?»
«Certamente. Resterà soddisfatto!»
Il condizionatore viene alimentato da un generatore a benzina posizionato sotto (quell’oggetto rosso).
Quando il condizionatore non serve, il generatore viene smontato.
Complimenti all’ingegnere…
Ho appena appreso una fantastica notizia che evidenzia, meglio di tante altre, l’importanza e l’utilità dell’ONU nel mondo contemporaneo. La Wonder Woman ha perso l’incarico della ambasciatrice onoraria in seguito a una petizione, il cui testo, tra l’altro, dice:
Although the original creators may have intended Wonder Woman to represent a strong and independent „warrior“ woman with a feminist message, the reality is that the character’s current iteration is that of a large breasted, white woman of impossible proportions, scantily clad in a shimmery, thigh-baring body suit with an American flag motif and knee high boots –the epitome of a „pin-up“ girl.
Se l’ONU prima «nomina» un personaggio del genere e poi lo «licenzia» per dei motivi di tale livello intellettuale, noi possiamo tranquillamente autorizzare i Governi a sbattersene di tutte le decisioni dell’ONU.
Si è scoperto oggi che il 16 agosto 2016 a Mikun’ (una cittadina nella Repubblica Komi, Russia) è stato aperto un monumento particolare. E’ posizionato accanto alla entrata del carcere IK-31 e porta una scritta di gratitudine ai creatori del lager N19 «Vodorzdellar-Mun’skaja», l’ultimo dei lager per i detenuti politici aperti ai tempi di Stalin (chiuso nel 1954, poco dopo la morte di Stalin). Assieme alla apertura del monumento, si erano tenuti dei festeggiamenti della Giornata del carcere, per i quali era anche stata organizzata la partecipazione dei detenuti attuali.

Foto pubblicata su Facebook da Ernest Mezak, il legale di una associazione locale.
Oppure è più corretto dire che è una targa commemorativa? Indipendentemente dal nome, però, il peso dalla notizia non cambia. Questo fenomeno è più forte della creazione dei monumenti a Stalin e Ivan il Terribile.
Riprendiamo a studiare le merci più trash di questo mondo.
Cari pantofolai! Se non sapete cosa rispondere alla domanda «Che m…a vuoi?», ora potete indicare questi oggetti…
Tutti gli interessati possono comprarle si AliExpress: ecco il link.
Cari ciclisti! Se non le avete, ora potete comprarle…
Per tutti gli interessati aggiungo il relativo link.
OK, Charlie Hebdo ha pubblicato una vignetta sul terremoto italiano e tanti italiani si sono incazzati. Sapete cosa dimostra questa combinazione di fenomeni? Dimostra che gli italiani arrabbiati hanno visto solo due di tante vignette di Charlie Hebdo: quella sull’Islam e quella sul terremoto italiano. Tutte le altre no.
Ma Charlie Hebdo reagisce in questo modo a tutti gli avvenimenti rilevanti nel mondo. Avreste dovuto saperlo. E pur sapendolo, avreste dovuto dire «Je suis Charlie» nel gennaio 2015. Perché il senso di quello flash mob non consisteva nel difendere una testata del cazzo (per scoprire che è sempre stata del cazzo, leggete almeno il mio post dell’8 gennaio 2015). Il senso del flash mob era quello di difendere il diritto di ognuno a manifestare la propria intelligenza o stupidità, il buono o cattivo gusto. Uno scemo non deve essere punito con un atto terroristico. Uno scemo deve essere punito con le vendite basse, rifiuto di eventuali contratti pubblicitari. Può e forse deve essere deriso. Ma non sparato da un terrorista.
Avevate fatto benissimo a scrivere #jesuischarlie. Ora fareste bene a non curarvi del Charlie, ma guardare e passare.
Concludo il post con la vignetta sull’aereo russo esploso il 31 ottobre 2015 in Egitto (224 persone morte, cioè tutti i presenti sull’aereo).
Se un marziano, di passaggio sulla Terra in questi giorni, avesse letto certi testi pubblicati su internet, sarebbe giunto a delle conclusioni piuttosto curiose. Per esempio, avrebbe pensato che con il termine omofobo sulla Terra si intenda un gay che ha sparato 103 altri gay.
Nelle occasioni delle visite precedenti il nostro amico extraterrestre ha già appreso che per una parte considerevole degli abitanti della Terra l’omosessualità sarebbe una caratteristica sufficiente per descrivere un essere umano (non importa se in modo negativo o positivo).
P.S.: ovviamente quella sulla sparatoria di Orlando non è tra le notizie che mi riempiono di gioia.
Per puro caso ho scoperto che il 5 giugno di ogni anni si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente (procalamata dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1972). Non ho ancora scoperto l’utilità reale di questa «festa».
Tre giorni fa, invece, ho scoperto sempre per caso una opera artistica in materia:
Il presente quadro tondo è esposto a Calolziocorte. Il reportage sul relativo viaggio sarà pubblicato a breve.



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