L’archivio del tag «idiozie»

Una risposta

Riprendiamo a studiare le merci più trash di questo mondo.

Cari pantofolai! Se non sapete cosa rispondere alla domanda «Che m…a vuoi?», ora potete indicare questi oggetti…

Tutti gli interessati possono comprarle si AliExpress: ecco il link.


Un gadget utile

Cari ciclisti! Se non le avete, ora potete comprarle…

Per tutti gli interessati aggiungo il relativo link.


La rabbia degli ignoranti

OK, Charlie Hebdo ha pubblicato una vignetta sul terremoto italiano e tanti italiani si sono incazzati. Sapete cosa dimostra questa combinazione di fenomeni? Dimostra che gli italiani arrabbiati hanno visto solo due di tante vignette di Charlie Hebdo: quella sull’Islam e quella sul terremoto italiano. Tutte le altre no.

Ma Charlie Hebdo reagisce in questo modo a tutti gli avvenimenti rilevanti nel mondo. Avreste dovuto saperlo. E pur sapendolo, avreste dovuto dire «Je suis Charlie» nel gennaio 2015. Perché il senso di quello flash mob non consisteva nel difendere una testata del cazzo (per scoprire che è sempre stata del cazzo, leggete almeno il mio post dell’8 gennaio 2015). Il senso del flash mob era quello di difendere il diritto di ognuno a manifestare la propria intelligenza o stupidità, il buono o cattivo gusto. Uno scemo non deve essere punito con un atto terroristico. Uno scemo deve essere punito con le vendite basse, rifiuto di eventuali contratti pubblicitari. Può e forse deve essere deriso. Ma non sparato da un terrorista.

Avevate fatto benissimo a scrivere #jesuischarlie. Ora fareste bene a non curarvi del Charlie, ma guardare e passare.

Concludo il post con la vignetta sull’aereo russo esploso il 31 ottobre 2015 in Egitto (224 persone morte, cioè tutti i presenti sull’aereo).


E’ un pianeta difficile

Se un marziano, di passaggio sulla Terra in questi giorni, avesse letto certi testi pubblicati su internet, sarebbe giunto a delle conclusioni piuttosto curiose. Per esempio, avrebbe pensato che con il termine omofobo sulla Terra si intenda un gay che ha sparato 103 altri gay.

Nelle occasioni delle visite precedenti il nostro amico extraterrestre ha già appreso che per una parte considerevole degli abitanti della Terra l’omosessualità sarebbe una caratteristica sufficiente per descrivere un essere umano (non importa se in modo negativo o positivo).

P.S.: ovviamente quella sulla sparatoria di Orlando non è tra le notizie che mi riempiono di gioia.


Giornata dell’Ambiente

Per puro caso ho scoperto che il 5 giugno di ogni anni si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente (procalamata dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1972). Non ho ancora scoperto l’utilità reale di questa «festa».

Tre giorni fa, invece, ho scoperto sempre per caso una opera artistica in materia:

Il presente quadro tondo è esposto a Calolziocorte. Il reportage sul relativo viaggio sarà pubblicato a breve.


Cretini creativi

Come ho scritto la settimana scorsa, in Russia il 12 aprile si festeggia il Giorno dei cosmonauti: è il giorno del volo orbitale di Yuri Gagarin. In occasione del cinquantacinquesimo anniversario i festeggiamenti hanno avuto delle forme molto varie…

A Penza, per esempio, hanno avuto questa forma:


I modi di leggere

Bisogna constatare, per l’ennesima volta, un fatto semplice e triste: la vasta quantità di materiali pubblicati quotidianamente sull’internet ha insegnato alla maggioranza delle persone di leggere solo i titoli degli articoli. E’ un comportamenti ridicolo, altrettanto ridicole sono le conseguenze.

Chi, per esempio, legge un titolo contenente le parole «sciopero dei mezzi» si convince subito che si fermi tutto e per tutto il giorno, quindi si mette a prendere d’assalto il primo mezzo di trasporto che incontra per strada.

I pochi geni capaci di leggere (e comprendere) pure il testo del relativo articolo, invece, possono accorgersi che a scioperare è un sindacato con tre iscritti oppure che l’inizio dello sciopero è previsto 9 (nove!!!) ore più tardi rispetto allo scattare del panico generale. Però passano per quelli che «non sanno niente».

Beh, a volte mi piace sentirmi un genio. Non mi è mai piaciuto, però, vivere in mezzo agli idioti.


La pazzia in versione Adobe

Da tempo dico che la fede indiscutibile nel marketing è una delle più grandi malattie mentali dei nostri tempi. Ogni persona che si autodefinisce un addetto marketing e vive nella condizione di poter influire sulle scelte dei comuni mortali, produce dei gravi danni al proprio datore di lavoro. Nel migliore dei casi si tratta di danni d’immagine.

Gli addetti marketing della Adobe, per esempio, si sono appena dimostrati particolarmente scemi. Come la stragrande maggioranza del loro colleghi in tutto il mondo, sono convinti che i nomi dei prodotti e marchi debbano essere rappresentati sempre in uno stato immutato (compresi i colori, le dimensioni dei caratteri, l’ordine delle lettere maiuscole e minuscole).

Facciamo un esempio pratico sulla applicazione di questa logica perversa. Se io scrivo la parola Fiat, i miei lettori (scemi che sono) non capiranno mai che in realtà si tratta delle auto di marca FIAT.

Ma cosa hanno combinato quelli della Adobe? Hanno detto che la parola Photoshop non può assolutamente essere trasformata in un verbo.

La frase scorretta, secondo loro, sarebbe: The image was photoshopped.

La frase corretta, invece, sarebbe: The image was enhanced using Adobe® Photoshop® software.

Ma io sono il capo, quindi vi autorizzo a parlare come vi pare.

Ora vado a photoshoppare un po’.


Merce per adulti

Tenete i bambini lontani da Amazon: su quel sito vendono dei prodotti sospetti


Il non-cambiamento

Già alcuni anni fa ho fatto una scoperta terribile: le capacità matematiche di una persona possono essere valutate da come usa l’espressione «svolta a 360 gradi». Infatti, i più ignoranti la utilizzano nel senso opposto a quello reale, ammettendo dunque di non aver compreso nemmeno il programma scolastico di matematica (ideato per le persone mediamente capaci).

Ebbene, mi assumo il compito di illuminare tutti coloro che si sono scostati dalla retta via del sapere. 360 gradi corrispondono ad un angolo giro (in pratica, la circonferenza), quindi l’espressione «svolta a 360 gradi» significa il ritorno al punto di partenza. [Un esempio: le lancette di un orologio che iniziano il giro dal numero 12 ci tornano svoltandosi a 360 gradi.]

Se, invece, volete dire che una persona (o una cosa) è cambiata fino a diventare l’esatto contrario di quello che era prima, l’espressione corretta sarebbe «svolta a 180 gradi». [Un esempio: un interlocutore che improvvisamente decide di darvi le spalle si gira a 180 gradi.]