L’archivio del tag «humor»

La storia è ciclica

Tutti (o quasi) conoscono lo stemma russo, quello con una aquila a due teste che tiene nelle zampe uno scettro e un globo crucigero (alla fine di novembre avevo scritto della sua storia).

Ora che tutti si sono ricordati dello stemma, passiamo al vero argomento di questo post. Non tutti (o quasi) sanno che in Russia l’anno scolastico inizia l’1 settembre. Tale data fu stabilita per legge come l’unica per tutto lo Stato solo nel 1935, ma di fatto si affermò in molte zone della Russia attuale nel corso dei duecento anni precedenti.
Inoltre, non tutti sanno che il «diario» di ogni scolaro russo è un documento, per di più importantissimo: serve non solo per scriverci gli orari delle lezioni o i compiti da fare (in teoria) a casa. Il «diario» svolge pure la funzione del libretto per la trascrizione dei voti presi tutti i giorni dall’alunno e per le comunicazioni scritte tra gli insegnanti ed i genitori. Di conseguenza, il «diario» è un oggetto standardizzato, uguale per tutti gli alunni non solo della scuola, ma pure della città o addirittura regione.
Ebbene, quest’anno a Surgut agli alunni del primo anno di scuola è stato fornito il diario con uno stemma della Russia un po’ particolare:

Vediamolo in un formato più grande:

Ora i dipendenti del Municipio dicono che si sarebbe trattato di un errore del designer… Ma secondo me è troppo difficile creare «per errore» una cosa del genere. Direi che l’autore della immagine ha un ottimo senso di humor.


Lo sport inglese

Il video domenicale di oggi illustra come i non-inglesi vedono (e quindi comprendono) lo sport inglese.

Mi risulta che molto spesso è proprio vero.


Le barzellette politiche

Aggiornandomi sulla situazione politica in Armenia (ne ho già scritto due post: il primo e il secondo), ho per puro caso scoperto una curiosa dichiarazione che il deputato (e figlio di Vladimir Žirinovskij) Igor Lebedev fece alla televisione di Stato russa il 23 aprile. Prima di riportare la citazione, devo però specificare il contesto: il padre di Lebedev Žirinovskij ha fondato il partito LDPR il 13 dicembre 1989 (anche se fino al 18 aprile 1992 esso aveva un altro nome) e lo dirige interrottamente da quel momento ad oggi. Essendo il LDPR un partito costantemente presente alla Duma, tutti i deputati ad esso appartenenti appoggiano attivamente ogni iniziativa del Cremlino e del partito Russia Unita. Igor Lebedev è, naturalmente, uno dei deputati proprio del LPDR: attualmente è al quarto mandato, è stato eletto per la prima volta nel 2003.
Insomma, in relazione alle dimissioni del premier armeno Serž Sargsyan il deputato russo Lebedev disse:

«Il popolo armeno ha saputo insistere fino alla fine, bravi! Nessuno vuole tollerare la stessa persona al capo dello Stato per decenni. È necessario il ricambio dei governanti e dei partiti». [traduzione mia]

Il Ministero degli Esteri russo si è già dimostrato il campione dei doppi standard in innumerevoli occasioni, ma i deputati dovrebbero essere un po’ attenti nel fare le battute sugli argomenti politici…


Se gli aerei viaggiassero via terra

Chi ha preso l’aereo almeno una volta nella vita, capirà:


Un patto con la giustizia

Il 26 ottobre 2012 il Governo russo aveva emanato un decreto (il № 1101), in base al quale l’ente Roskomnadzor (cioè il Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa) acquisisce la competenza di bloccare, sul territorio della Federazione russa, l’accesso ai singoli siti-web anche prima che un giudice si pronunci su ogni caso specifico.

In generale, i motivi del blocco possono essere di vari tipi: la diffusione delle immagini pedopornografiche, terrorismo, commercio o informazioni sulla preparazione delle droghe etc… In alcuni casi (ma per fortuna ancora pochi) nel Registro dei siti-web da bloccare sono stati inseriti anche dei siti in qualche modo legati alla opposizione politica interna. Ma non era di questo che volevo scrivere.

Uno dei dettagli curiosi consiste nella particolarità che ho già menzionato: un qualsiasi giudice (per esempio un giudice di Blagoveščensk) può con la propria sentenza di bloccare un qualsiasi sito sull’intero territorio russo. E una buona parte dei giudici russi, da ormai quasi 16 anni, non si distingue per la propria imparzialità.

Per fortuna, la gente se ne sbatte [immaginate cosa] di tutti i blocchi perché sa usare i VPN.

E gli amministratori dei siti bloccati molto spesso hanno un buon senso di humor:

UPD: Roskomnadzor ha deciso di fare una figura di merda di una portata internazionale:


Guiderete come…

Non so se tratti di un sottile humor norditaliano o di qualcos’altro… Quanti (e quali) motivi riuscireste a inventare per chiamare una autoscuola «Napoli»?

L’attività in questione è stata scoperta a Magenta. Il reportage sulla città verrà pubblicato settimana prossima.