Non potete non saperlo: il martedì 22 luglio è morto Ozzy Osbourne, uno dei padri del heavy metal. Non potevate non conoscerlo, nemmeno se non eravate dei grandi fan del suo genere musicale…
Mentre io non posso non ricordare questo importantissimo esponente della musica del XX secolo nella mia rubrica musicale. Mi dispiace solo per il fatto di doverlo fare in una occasione così triste.
Penso che per questa volta sia logico selezionare delle canzoni più famose di Ozzy Osbourne: una del gruppo Black Sabbath (con il quale era diventato meritatamente famoso) e uno della sua carriera da solista (degli anni ’70 o ’80, dopo il primo scioglimento dei Black Sabbath). Proviamo…
Il primo brano famoso che ho selezionato per oggi è «Symptom of the Universe» (dall’album dei Black Sabbath «Sabotage», del 1975):
Il secondo brano di oggi è «Crazy Train» (dall’album «Blizzard of Ozz» di Ozzy Osbourne, del 1980):
P.S.: durante un concerto del 20 gennaio 1982 Ozzy Osbourne aveva realmente morso la testa di un pipistrello vivo. Ma lo aveva fatto essendo convinto che si trattasse di un giocattolo di gomma (assieme ai vari animali morti, il pubblico lanciava sul palcoscenico anche i giocattoli: sapete dove leggere di questa particolare tradizione). Poi, dopo il morso, si era accorto di un liquido caldo nella bocca e, naturalmente, si era sottoposto alle cure necessarie. Ma pensate se lo avesse fatto 37 o 38 anni più tardi, ahahahaha
No, una idea così malefica non sarebbe venuta in mente nemmeno a lui!
R.I.P. Ozzy
Nonostante tre anni e mezzo di lettura quasi ininterrotta di notizie sulla guerra e sulla Ucraina, a quanto pare non comprendo ancora abbastanza bene alcuni dettagli della politica ucraina. Perché già da alcuni giorni mi chiedo: perché Zelensky si è sparato a un piede ha attaccato attaccando due Enti anticorruzione, e per di più in un momento così inopportuno?
Continuo ad approfondire la questione, e auguro a voi di fare lo stesso.
E mentre lo faccio, mi rallegro di due cose. In primo luogo, il fatto che in Ucraina ci siano cittadini che, anche in condizioni di guerra e con tutti i pericoli che questa comporta, sono pronti a partecipare attivamente alla vita politica. In secondo luogo, mi rallegro del fatto che Zelensky abbia reagito prontamente alle proteste e abbia iniziato a correggere la situazione che lui stesso ha creato (alcuni Capi di Stato delle zone geografiche confinanti con l’Ucraina non sono in grado di farlo).
L’Ucraina è viva, e che rimanga tale.
Due catene di supermercati russi di fascia bassa hanno comunicato ieri di avere sospeso l’acquisto delle barrette di cioccolato Mars, Snickers e Twix, nonché delle caramelle M&Ms e Skittles e delle gomme Orbit. La decisione sarebbe stata presa a causa della non conformità delle «condizioni proposte dal fornitore ai principi di equità dei prezzi». Serve una traduzione in linguaggio umano? Non penso…
Potrebbe sembrare strano che la Mars non abbia mai aderito alle «sanzioni aziendali» contro la Russia: come hanno fatto tante altre aziende occidentali che hanno lasciato il mercato russo con l’inizio della guerra in Ucraina. Ma è stata una scelta della azienda concreta, ipotizzare il probabile motivo non è tanto interessante.
È molto più interessante puntare qualche milione di euro sulla futura reazione dei consumatori abituali russi. Saranno convinti che anche in questo caso si tratti di una sanzione dei «cattivi capitalisti occidentali». Un po’ come sono stati convinti della stessa cosa nel 2014, quando era addirittura stata la Russia a vietare l’import di molti prodotti alimentari.
Ancora più interessante provare a dedurre quanta valuta estera hanno ora le aziende private russe che si occupano del commercio al dettaglio. E, ancora più importante, a quali conclusioni giungono analizzando le capacità finanziarie delle fasce ampie della popolazione russa: essendo, appunto, della fascia bassa, servono le masse più ampie di consumatori…
Il comandante in capo delle forze armate ucraine Alexander Syrsky, in una intervista rilasciata ieri a The Washington Post, ha invitato gli USA e l’Europa a fornire all’esercito ucraino missili a lungo raggio e a consentirne l’uso contro la Russia. L’obiettivo è quello di rallentare la produzione di armi russe, attaccando gli stabilimenti russi che producono missili e droni.
Non so cosa ne pensino gli esperti militari, ma dal punto di vista puramente logico la richiesta di Syrsky è perfettamente in linea con l’obiettivo globale di costringere Putin a negoziare a condizioni non tanto vantaggiose per lui. Per esclusione: se per vincere con mezzi militari sono necessari sforzi e investimenti finanziari troppo grandi e, allo stesso tempo, non è possibile privare completamente Putin dei soldi per la guerra (a breve termine è sicuramente impossibile, pure l’economia sovietica non era crollata in un solo anno), allora non resta che creargli problemi reali con le armi. Problemi tali che diverse persone gridino – come lo aveva fatto il capo di un gruppo militare da nome musicale – davanti alle telecamere: «Vladimir, dove sono i proiettili, ***** ***?»
Spero che si riesca a spiegarlo ai politici americani e europei.
L’aeroporto Sheremetyevo di Mosca (uno dei principali della città) ha allestito un’area di riposo per i passeggeri i cui voli sono in ritardo di molte ore o cancellati a causa del pericolo droni (ucraini). La grande particolarità di quella area sono i materassi che vengono messi a disposizione soprattutto delle famiglie con bambini.
No, non lo faccio vedere per parlare di una forma di scomodità: la guerra di Putin ha portato delle «scomodità» enormemente più gravi a milioni di persone da entrambe le parti del confine.
Lo faccio vedere per dire che non si mai quale degli effetti della guerra può far ragionare almeno una persona in più. almeno una di quelle persone che fino ieri facevano finta che non stesse succedendo nulla.
Non mi stupisce proprio il fatto che la Direzione della Reggia di Caserta ha deciso l’annullamento del concerto sinfonico diretto da Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio. Non so quale sia stato il motivo principale…
1) l’approvazione di fatto da parte di Gergiev (già sempre putiniano) della guerra in Ucraina,
2) le voci in base alle quali i pochissimi biglietti venduti erano stati comprati principalmente dalla diaspora ucraina che voleva protestare rumorosamente durante il concerto.
Non lo so e non mi sembra fondamentale. Per me l’importante è il risultato.
Quello che mi incuriosisce maggiormente è: perché a qualcuno è venuto in mente di invitare un personaggio del genere al quarto anno della guerra in corso? Perché proprio lui e non qualcuno di quegli russi (se proprio vogliamo scegliere anche in base alla nazionalità) che si sono dimostrati umani, oltre a professionalmente bravi? Avrei una ipotesi, ma potrebbe sembrare troppo banale…
P.S.: in realtà avrei anche altre domande, ma ormai le classifico come impossibili. Per esempio: perché un grande direttore d’orchestra che avrebbe potuto essere richiesto e applaudito meritatamente in tutto il mondo, ha preferito essere un servo e un compagno di cella del criminale chiamato Putin? (perché il territorio russo è già la loro cella anche se per ora spaziosa) E se ha pensato di testare la possibilità di scappare in Occidente solo ora, come ha fatto di non capire che la fuga deve iniziare da una giusta dichiarazione? Per ora non so ipotizzare delle risposte a queste domande.
La polizia armena si è rifiutata di estradare in Russia l’ex ufficiale russo Semyon Subbotin, che si è rifiutato di partecipare alla guerra russo-ucraina. Subbotin, 25 anni, ha prestato servizio come radio-telefonista nelle Forze missilistiche strategiche nella città di Teikovo, nella regione di Ivanovo. Ha lasciato la Russia nel settembre 2024 con l’aiuto dei volontari di un progetto che fornisce l’assistenza di vari tipi ai cittadini russi che vogliono sottrarsi all’obbligo formale di andare in guerra contro l’Ucraina.
Subbotin non è assolutamente il primo a scappare: solo il progetto di assistenza di cui sopra ha già aiutato, a partire dall’ottobre 2022, alcune decine di migliaia di persone (seguite il link se volete essere più informati).
Quello che mi piace particolarmente nella notizia citata è il fatto che l’Armenia continua dimostrare con una certa costanza l’allontanamento dalla Russia e, di conseguenza, l’avvicinamento al mondo sviluppato. È una strada difficile e pericolosa, ma bella e giusta. Spero che abbia un grande risultato alla fine. E spero che lo sforzo venga apprezzato (e alleggerito, perché chi si impegna va stimolato) da chi prende le decisioni riguardanti le relazioni tra gli Stati.
Ahahaha, le «due settimane» di Donald Trump sono diventate largamente note nel 2025, ma qualcuno di molto attento se ne era accorto già nel corso del suo primo mandato. Ecco un video pubblicato il 13 luglio 2020:
È proprio vero che Trump è sempre lo stesso, ma ora opera nelle condizioni di maggiore libertà: ci sono meno Istituzioni e personalità importanti che gli oppongono resistenza.
In un certo momento mi sono chiesto: quale musica estiva poco banale posso postare nella mia rubrica musicale? Ho cercato per un bel po’ di tempo e ho trovato la «Sera estiva» del compositore ungherese Zoltan Kodaly (1882–1967). Composta nel 1906 e dedicata ad Arturo Toscanini, è una delle prime composizioni di Kodaly prodotte in seguito alle sue ricerche nell’ambito della etnografia musicale ungherese.
In generale, penso che Kodaly meriterebbe di essere un po’ più noto di come lo è adesso.
Non è assolutamente detto che alla «importante dichiarazione» di Trump fatta il 14 luglio segua qualche atto concreto, ma è comunque importante capire che i dazi del 100% sono in sostanza impossibili contro il commercio russo del petrolio. È vero che è già stato fatto notare molte volte il carattere globale del mercato del petrolio, ma leggere una spiegazione in più non fa mai male.
Insomma, avete già capito qual è l’argomento dell’articolo che segnalo questo sabato. Leggete il testo originale e non i miei tentativi di riassumerlo ahahaha