A passo molto lento

Nella intervista all’ABC News Joe Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno autorizzato l’Ucraina a usare le armi statunitensi per colpire in profondità (oltre 200 miglia, cioè circa 320 chilometri) il territorio russo (e, in particolare, Mosca e il Cremlino).
Ovviamente, come è già successo con la fornitura tardiva dei vari tipi degli armamenti, si tratta solo di un limite che prima o poi verrà superato. Prevedo che il primo, dal punto di vista cronologico, limite superato sarà l’autorizzazione di colpire ogni tipo di obbiettivo militare sul territorio russo (per esempio, per ora non si potrebbe colpire i «parcheggi» degli aerei militari russi, ma prima o poi anche questo sarà autorizzato). Successivamente, quando lo Stato russo sarà costretto a portare le proprie basi – quelle impegnate nella fornitura del materiale bellico alla guerra in Ucraina – sempre più verso i territori interni (per salvarsi dall’uso «vicino» delle armi occidentali da parte della Ucraina), verrà aumentata la profondità massima autorizzata dell’utilizzo delle armi occidentali. Non so se si arriverà ad autorizzare i colpi su Mosca, ma per il resto la tendenza mi sembra ovvia.
La grande domanda numero uno: Putin se ne rende conto? (Non escludo la grande risposta negativa.)
La grande domanda numero due: qualcuno avrà il coraggio di dirlo a Putin? (Anche in questo caso non escludo la grande risposta negativa.)


Come accade ormai da parecchi anni, anche alla fine del mese di maggio 2024 mi sono ricordato che il 31 maggio è la «Giornata mondiale senza tabacco» (promossa dalla tristemente nota Organizzazione mondiale della sanità). Io, da fumatore responsabile, in quella data mi ero impegnato a fumare più del solito: per fare in modo che agli altri abitanti del nostro pianeta rimanga meno tabacco possibile. Per ora non dispongo ancora i dati statistici sui risultati del mio impegno, ma posso testimoniare già ora che la quantità straordinaria della nicotina assunta mi ha fatto venire dei dubbi strani… Vediamo se riuscite ad aiutarmi a risolverli:

Ho un vuoto di memoria, non mi ricordo più quale di queste cose sia vietata sui mezzi pubblici e nella maggioranza di luoghi pubblici chiusi:

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Mi sono dimenticato di qualche altro divieto? Boh…
P.S.: in realtà, fumare fa male. Se non siete ancora dei fumatori, non iniziate.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.


Impasse

Ieri, il 5 giugno a San Pietroburgo è partita l’edizione 2024 del Forum economico internazionale. Nel 2024 il tema dell’evento è «Le basi della multipolarità: la formazione di nuovi centri di crescita». Un tempo lo SPIEF era considerato una prestigiosa (almeno secondo i criteri russi) piattaforma internazionale, alla quale partecipavano Capi di Stato e dirigenti di grandi aziende straniere. Al terzo anno di grande guerra in Ucraina, Vladimir Putin interverrà al Forum di San Pietroburgo in compagnia dei presidenti di Bolivia e Zimbabwe e di una delegazione del movimento terroristico talebano.
Non so ancora se ci saranno degli eventi meritevoli di vostra attenzione nel corso di questo Forum, quindi oggi vi comunico solo una piccola curiosità. Una delle prime cose che vedono i visitatori del Forum è l’albero genealogico di Vladimir Putin che la società genealogica «La casa delle tradizioni familiari „Kristina“» ha esposto sul proprio stand. L’albero genealogico in questione inizia con un uomo di nome Nikita (senza cognome), vissuto all’inizio del ’600. Allo stesso tempo, l’albero non contiene alcuna menzione dei parenti di Putin nati dalla metà degli anni ’50 in poi. Così, né l’ex moglie di Putin Liudmila (nata nel 1958), né le sue figlie (che Putin per qualche motivo chiama in pubblico con l’espressione «quelle donne») sono elencate nell’albero genealogico… Per non parlare di altri parenti.
Come reagiscono i russi? Hanno già definito quell’albero come «l’impasse di evoluzione».

[se siete interessati, ecco l’immagine più grande]
Voi avete in mente un nome più adatto per questa opera d’arte?


L’uso delle armi sul territorio russo

È spesso bello leggere delle notizie complementari. Per esempio…
La notizia № 1. I caccia F-16 che le autorità olandesi stanno per trasferire in qualità dell’aiuto militare all’Ucraina, potranno essere utilizzati per colpire obiettivi sul territorio della Russia. Il ministro della Difesa olandese Kajsa Ollongren lo ha dichiarato in una intervista a «Politico» durante il vertice del «Dialogo di Shangri-La» a Singapore.
La notizia № 2. Il Ministero degli Esteri russo ha esortato gli Stati Uniti a non commettere «errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali»: in questo modo Sergey Ryabkov, il vicecapo del Ministero degli Esteri russo, ha commentato la decisione degli Stati Uniti di revocare il divieto per l’Ucraina di utilizzare le armi statunitensi per colpire il territorio russo.
Ovviamente, in entrambi i casi si tratta degli obbiettivi (sul territorio russo) di rilevanza bellica: anche o almeno perché l’Ucraina non ha (e non ha mai avuto) delle risorse da sprecare. Il Ministero degli Esteri russo, invece, ha da sprecare almeno una risorsa: le dichiarazioni pubbliche. Infatti, se l’esercito russo dovesse realmente avere la possibilità tecnica di rispondere in un modo particolare, più forte, all’uso delle armi esteri sul territorio russo, perché non l’ha mai utilizzata «in anticipo»: per condurre una guerra di conquista ancora più efficace?
Però si vede che, con una certa ragionevolezza, hanno paura di questa riduzione dei limiti nell’uso delle armi…
Io non posso invitare a compiere passo nella evoluzione della guerra, ma capisco benissimo la sua utilità e la sua logica.


Buon compleanno…

Un semplice dato di cronaca: oggi Alexey Navalny avrebbe compiuto 48 anni. Ed è il primo compleanno nella sua totale assenza.

Meno di quattro mesi fa è stato ucciso in carcere: mi sono accorto ora che non riesco a capire se sia passato poco o molto tempo. Come non riesco ancora a capire se vorrei più vedere comparire altre persone della sua portata o, al contrario, una veloce instaurazione di un mondo che non necessiti eroi.
Nel frattempo, faccio – mentalmente – gli auguri ad Alexey e a tutta la sua famiglia.


Un suicidio in vista

Ieri, il 2 giugno, il 93-enne editore statunitense Rupert Murdoch si è sposato per la quinta volta: con la 67-enne Elena Zhukova, l’ex suocera del noto a tanti di voi Roman Abramovich.

No, non mi sono dato alla cronaca mondana. No, non voglio scendere a quei livelli dove si commenta la quasi certa fortuna matrimoniale di un tipo determinato di qualcun*.
Volevo solo sottolineare quanto mi fa ridere il solo pensiero su come sta sbattendo ora la testa contro il muro Abramovich. E su quante bestemmie infuocate riecheggiano ora nei corridoi del Cremlino di Mosca.
Anche se io, da persona razionale, capisco che una suocera «in funzione» di Abramovich non avrebbe potuto diventare, in questo periodo storico, la moglie di Murdoch: i giuristi gli avrebbero spiegato tutti gli argomenti contro un evento del genere. Proprio quegli argomenti che nel Cremlino, molto probabilmente, non capiscono…


Preparare i bambini alla vita adulta

Ieri, il 1° giugno, era una delle versioni della Giornata internazionale dei bambini (quella proclamata nel 1925 a Ginevra). A Mosca, quest’anno, quella Giornata è stata festeggiata particolarmente bene… No, non si è deciso di non bombardare più le zone di uno Stato vicino dove vivono pure i bambini. Ma, per esempio, nel parco Vorontsovsky della città la polizia russa ha esposto al pubblico l’attrezzatura utilizzata per disperdere i manifestanti: i camion per il trasporto delle persone fermate e le altre cose simili. I bambini hanno così potuto familiarizzare con ciò che li aspetta tra qualche anno.

L’istruzione viene prima di tutto!


La musica del sabato

Oggi è il 220-esimo anniversario dalla nascita del compositore russo Mikhail Glinka, il quale in varia misura influenzò con il proprio lavoro artistico – nonostante una vita relativamente breve, appena 52 anni – lo stile dei principali compositori russi della seconda metà del XIX secolo e dell’inizio del XX. In sostanza, dal punto di vista cronologico fu il primo dei grandi compositori russi attualmente riconosciuti come tali. Diversamente di quanto succede a molti pionieri, Glinka stesso non è però artisticamente a tanti suoi eredi famosi. Non potevo dunque non dedicargli la puntata odierna della mia rubrica musicale.
Mi era già capitato di postare due esempi delle composizioni sinfoniche di Glinka, dunque per oggi ho provato a selezionare due sue composizioni da camera.
La prima composizione scelta è il «Trio Patetico» per clarinetto, fagotto e pianoforte, composto nel 1832 a Milano (durante il viaggio di Glinka in Italia):

La seconda composizione di Mikhail Glinka scelta per oggi è il «Gran Sestetto per pianoforte e archi», composto sempre nel 1832:

Direi che per questo compleanno possa andare bene.


La lettura del sabato

Come probabilmente sapete, all’inizio di maggio l’esercito russo ha iniziato una nuova offensiva contro la regione di Kharkiv, i bombardamenti sulla regione si sono notevolmente intensificati. Nello stesso periodo, in due o tre occasioni, Vladimir Putin ha dichiarato di «non essere interessato» a conquistare la città di Kharkiv. Ma anche se supponiamo che per qualche strano motivo abbia detto la verità, non possiamo escludere che voglia semplicemente distruggere anche quella (questa volta grande e importante) città ucraina.
Ed ecco che, nell’ambito della mia ormai tradizionale rubrica «la lettura del sabato», vi segnalo l’articolo composto dalle testimonianze dirette di tre abitanti di Kharkiv che raccontano come si vive ora in quella città. Le testimonianze delle persone comuni spesso sono più interessanti e dettagliate delle notizie prodotte dai giornalisti vaganti…


L’altro ieri, il mercoledì 29 maggio, è stato installato nel cimitero Porokhovsky a San Pietroburgo un monumento commemorativo sulla tomba del fondatore della PMC «Wagner» Evgeny Prigozhin. Il monumento comprende un obelisco di granito con il nome del fondatore della PMC «Wagner», le sue date di nascita e di morte e i simboli della «compagnia militare privata». Davanti alla pietra c’è una scultura in bronzo di Prigozhin a figura intera con le tre stelle dell’Eroe sul petto (Prigozhin, ancora ne corso della propria vita, è stato insignito delle stelle di Eroe della Russia e delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk).
L’autore del monumento, lo scultore Yaroslav Barkov, ha dichiarato che la madre di Prigozhin «non voleva categoricamente l’immagine di un militare» e ha insistito sull’immagine di un cittadino della Russia: «un uomo patriottico» che «aveva un cuore e un’anima per la Russia». La pietra inclusa nella composizione scultorea, secondo Barkov, simboleggia «il fatto che il personaggio si scolpito da solo».
L’installazione del monumento sulla tomba di Prigozhin è avvenuta in vista del 1° giugno, giorno del compleanno del fondatore della PMC «Wagner».

A questo punto non posso non constatare che Prigozhin sia stato eliminato in un modo abbastanza «umano e amichevole», dato che si è meritato l’autorizzazione di un monumento di quelle proporzioni (il fatto della sua installazione non poteva non essere stato concordato con delle persone «autorevoli»), il non-richiamo delle stelle di Eroe e, in generale, una memoria ufficiosa non particolarmente negativa (come certi oppositori politici). Oppure Putin ha paura delle persone per le quali Prigozhin contava qualcosa?