Supponiamo che tra i protestanti più attivi contro il matrimonio di Bezos e Sanchez a Venezia ci sia anche qualche veneziano (conoscendo alcuni altri tipi delle proteste italiane, ho dei motivi per avere qualche dubbio). Supponiamolo… Sarebbe allora curioso scoprire come immaginano il destino — fisico ed economico — di una qualsiasi città dove non succede nulla e non ci va nessuno.
Boh…
La parentesi di cronaca mondana chiusa.
L’archivio del 2025 год
In alcune occasioni mi è già capitato di postare la musica dei Double Trouble, ma solo ora mi sono accorto di non avere mai postato la musica tratta da un album un po’ anomalo dei loro leader Stevie Ray Vaughan: il «Family Style» registrato con il fratello maggiore Jimmie Lawrence Vaughan nel 1990. Ma è una mancanza facilmente recuperabile!
Il primo brano selezionato dal suddetto album è «D/FW»:
Mentre il secondo brano dallo stesso album è «Telephone Song»:
L’album è stato pubblicato poco più di un mese dopo la morte di Stevie Ray Vaughan.
La «lettura del sabato» di questa volta ha un argomento un po’ diverso dal solito… Non aggiungo la parola «finalmente» perché l’argomento è sempre per niente allegro: un breve riassunto di quanto hanno raccontato i detenuti politici bielorussi liberati il 22 giugno sul modo in cui erano trattati nel carcere.
Segnalo l’articolo non solo perché almeno uno dei personaggi liberati ha una certa notorietà internazionale: lo faccio anche perché le testimonianze pubbliche del genere non sono particolarmente frequenti.
Ho scoperto che Trump ha detto ai giornalisti, al vertice NATO dell’Aia, che agenti israeliani avrebbero visitato l’impianto nucleare iraniano di Fordow dopo il bombardamento:
Sapete che ci sono persone che sono state lì dopo l’attacco e hanno detto che l’impianto è stato completamente distrutto.
La cosa più interessante di questa dichiarazione non è tanto il fatto che Trump sia in qualche modo sicuro che il resto del mondo crederà alle sue parole e/o non si preoccuperà di contraddirle pubblicamente.
La cosa più interessante è: come fa Trump a immaginare una visita a un impianto nucleare presumibilmente bombardato con tutto il suo contenuto? E come immagina una visita del genere fatta in un modo inosservato dalle autorità locali?
O ha completamente dimenticato pure il programma scolastico di fisica (sarà andato a scuola, no?), o ha quasi confermato uno dei principali argomenti di scherzi degli ultimi giorni: che in realtà la parte iraniana era stata avvertita dell’attacco e aveva avuto il tempo di spostare tutto il materiale pericoloso dagli impianti.
Non so nemmeno quale delle due ipotesi sia peggiore.
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Pandino del 18 aprile 2025.
Questa visita turistica in una località per nulla turistica ha portato, stranamente, ai risultati tipicamente turistici. Ora sapete dove osservare un fenomeno del genere, ahahaha
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha risposto alle critiche secondo le quali la Russia non avrebbe fatto abbastanza per sostenere l’Iran:
«La Russia ha effettivamente sostenuto l’Iran con la sua chiara posizione che è stata presa».
Mi chiedo come lo Sato russo avrebbe potuto sostenere l’Iran?
Inviando truppe di cui non dispone nemmeno per una guerra che è in corso già da tempo? E cosa avrebbero fatto lì le truppe contro i missili in arrivo? E come avrebbero fatto a raggiungere l’Iran in modo rapido e inosservato?
Inviando le armi che la Russia stessa acquista dall’Iran? O quelle scarseggianti che non è chiaro dove reperire e come consegnare in modo sicuro?
Oppure avviando una attività diplomatica, che non avrebbe potuto non contenere delle maledizioni contro quel Trump che ha inviato i bombardieri? Questa opzione è ancora più brutta e più pericolosa delle prime due.
Ma Putin è stato ancora una volta molto fortunato: tutto sembra essere temporaneamente finito, e non ha dovuto sostenere o meno uno dei suoi pochi fornitori di armi. Così Peskov può ora pronunciare senza timore qualsiasi tipo di stronzata sull’argomento in questione.
Intanto, ieri il Comitato Investigativo della Russia (un Ente della Procura) ha dichiarato di aver completato le indagini sul caso penale dell’attacco terroristico del 22 marzo 2024 alla sala concerti moscovita Crocus City Hall. Il caso è stato inviato all’ufficio del procuratore per essere sottoposto al tribunale.
Secondo la versione dell’inchiesta, l’atto terroristico «è stato pianificato e commesso nell’interesse della leadership ucraina per destabilizzare la situazione politica» in Russia.
No, non è una barzelletta: anche perché ormai non penso che a qualcuno possano far ridere le infinite stronzate sparate dai rappresentanti ufficiali dello Stato Russo. La notizia è, invece, uno stimolo per tentare di osservare chi, in che modo e in quali sedi tenterà di venderla per veritiera in Occidente. Sarà una delle numerosi informazioni utili su certi personaggi…
Una notizia che rischia – ingiustamente – di perdersi in mezzo a quelle globali: l’altro ieri in Bielorussia sono stati rilasciati 14 prigionieri politici, tra i quali anche l’attivista della opposizione Sergei Tikhanovsky, marito della ex candidata alle presidenziali 2020 Svetlana Tikhanovskaya.
È successo non perché Lukashenko è improvvisamente è diventato più buono, ma solo perché lo ha chiesto Keith Kellogg (l’inviato speciale di Trump) in visita a Minsk.
Certi personaggi non cambiano.
In questo caso non intendevo Trump e la sua squadra.
Per puro caso ho visto il video che ora riporto in questo post. Sul sito dove era stato postato, non era accompagnato da alcun dettaglio sul personaggio… Ma già dai primi secondi mi era sembrato un attore «altamente specializzato».
E poi ho scoperto che effettivamente lo è: Facebook + Instagram.
Quest’anno l’inizio formale dell’estate capita di sabato: potrebbe tale coincidenza per nulla importante o interessante essere sfruttata almeno in un modo sensato? Per esempio, anche questa volta potrebbe essere utilizzata come pretesto formale per postare nella mia rubrica musicale del sabato la parte estiva di qualche ciclo «Quattro stagioni».
Diversi compositori hanno prodotto un proprio ciclo di composizioni con quel nome, ma io devo ancora finire di postare quello di Ástor Piazzolla: mi manca solo una parte, proprio la «Otoño Porteño» (composta nel 1969). Che coincidenza… ehm…
Come nelle occasioni precedenti dei nostri incontri con Piazzolla, inizio con l’interpretazione della composizione scelta registrata dal compositore stesso:
E poi aggiungo l’interpretazione della Royal Concertgebouw Orchestra registrata nel 2014:
L’orchestra del secondo video, in particolare, ci era già capitata per la parte autunnale del ciclo, ma spero che non sia un problema!