L’archivio del 19 Agosto 2025

L’incontro tra Trump e Zelensky

Cosa si potrebbe dire dell’incontro tra Trump e Zelensky di ieri?
The Wall Street Journal, per esempio, scrive che le parole di ringraziamento di Zelensky a Trump sono state pronunciate «circa dieci volte» (evidentemente perché alla fine di febbraio era stato accusato di essere ingrato).
Noi stessi vediamo, sulle varie immagini, che Zelensky ha soddisfatto la richiesta della Casa Bianca sull’abito: si è messo una giacca finta (comunque in stile militare) e una camicia nera (di più non poteva fare perché è sempre il Presidente di uno Stato aggredito).
I vari leader europei (quelli seri) si sono presentati all’incontro per sostenere Zelensky.
Trump a un certo punto ha interrotto l’incontro per telefonare a Putin…
… e poi ha annunciato un incontro tra Zelensky e Putin «entro due settimane».
Insomma, è inutile continuare a elencare i passaggi ormai noti a tutti. L’importante è capire il principio: Zelensky capisce di essere in una situazione ancora difficile. Non può accettare il cosiddetto accordo tra Trump e Putin, ma non può nemmeno mandare Trump all’indirizzo appropriato: a causa della necessità degli aiuti. Di conseguenza, ha fatto la cosa più giusta e logica: ha cercato di essere diplomatico e di apparire disponibile ai compromessi sulle piccole cose formali e, soprattutto, di essere vago: non accettare e non negare apertamente le «proposte» impossibili di Putin.
Continuiamo ad aspettare altri incontri e a sperare in maggiori aiuti militari.
E ricordiamoci la cosa fondamentale: la fine della guerra non tra gli obiettivi di Putin.