Questa settimana (il 29 o il 31 luglio secondo le varie fonti) il compositore e politico greco Mikis Theodorakis avrebbe compiuto 100 anni. Potrebbe essere un valido motivo per ricordarlo, finalmente, anche nella mia rubrica musicale. In entrambe le proprie qualità menzionate poco sopra è stato un personaggio importante per la Grecia, ma almeno oggi vorrei dedicare il post ai risultati della sua professione primaria (pur ricordando che, se tutti i personaggi della cultura fossero politicamente attivi e responsabili come lui, oggi avremmo potuto vivere in un mondo un po’ meno incasinato… forse…).
Dal punto di vista puramente musicale, uno dei periodi di attività più intensa di Theodorakis è stato quello parigino – tra il 1954 e il 1959 – quando egli aveva studiato al Conservatorio (dopo essersi diplomato in quello di Atene) e composto tanta musica classica di vari tipi. Proprio tra le composizioni di quel periodo volevo sceglierne una per il post musicale di oggi.
Ho scelto il concerto per pianoforte e orchestra composto tra il 1957 e il 1958 (AST 108), eccolo:
In alcuni punti l’influenza dei compositori famosi del passato è molto evidente, ma nel complesso è un concerto bello.
L’archivio del 2 Agosto 2025
02/08/2025 alle 18:30
alle 13:25
Si può segnalare due articoli di fila sullo stesso argomento? Penso di sì: non conosco alcuna legge, umana o della natura, che me lo vieti.
E allora il testo segnalato oggi è una intervista sugli avvenimenti – già verificatisi e quelli ipotizzabili – legati alla strana scelta di Zelensky di tentare a mettere sotto il proprio controllo gli organi nazionali anti-corruzione. È vero che la nuova legge sulla indipendenza di quegli organi è stata già approvata il 31 luglio (perché Zelensky ha reagito prontamente alle proteste), ma la sua celta di prima rimane comunque molto strana: sicuramente resterà come una macchia nella sua biografia politica per sempre (o quasi), nonostante tutti i suoi meriti passati e futuri.