Ieri tutti scrivevano dei risultati negativamente impressionanti dei primi cento giorni del secondo mandato presidenziale di Trump, ma lui ha finalmente deciso di fornire beni e dati militari alla Ucraina (non solo nuovi lotti, ma anche quelli già stanziati dal Congresso ai tempi di Biden). Si tratta delle forniture in cambio di denaro, non come aiuti, ma questo è già qualcosa, qualcosa di molto positivo.
Prima di tutto, a me (come, spero, a tutti coloro che tifano per l’Ucraina) non dispiace assolutamente a dire grazie a Trump anche mille volte. L’importante è il risultato.
In secondo luogo, dobbiamo congratularci con l’Ucraina per un ottimo accordo concluso con il «maestro degli accordi» Trump. Perché l’accordo sullo sviluppo di 57 tipi di minerali è un accordo sullo sviluppo di ciò che si trova nel sottosuolo ucraino in quantità sconosciute (non sono state condotte ricerche serie per alcune decenni), in territori non sempre fisicamente accessibili (per motivi ben noti) e in luoghi che spesso sono gravemente danneggiati (in tutti i sensi possibili) a causa di tre anni di guerra. Quindi anche la parte ucraina è stata bravissima.
Ora possiamo solo sperare che tutto vada bene e che l’imprevedibile Trump non faccia nuovi scherzi…
L’archivio del 2 Maggio 2025
02/05/2025 alle 13:25