Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha dichiarato sui propri account sui social che il suo Paese è pronto a firmare un accordo sui minerali con gli USA «in qualsiasi momento e in qualsiasi formato conveniente»:
Consideriamo questo accordo come un passo verso il rafforzamento della sicurezza e di garanzie di sicurezza affidabili, e spero sinceramente che funzionerà in modo efficace.
Secondo Zelensky, il suo incontro di venerdì con Donald Trump a Washington «non è andato come previsto» e ha aggiunto che vorrebbe che «le future cooperazione e comunicazione fossero costruttive».
Tutte le parole appena citate potrebbero sembrare strane e quasi fuori luogo. In parte perché nel corso dell’incontro di venerdì sembrava che Zelensky si stesse trattenendo a fatica per non dare un pugno in faccia a Trump (anche se entrambi avrebbero potuto fare qualche sforzo per far andare quella conversazione in un modo migliore). E in parte perché sembra troppo evidente l’intenzione di Trump di non iniziare i tentativi veri di far avvicinare la fine della guerra (non sa come farlo, quindi scarica tutta la colpa su Zelensky).
Mentre in realtà Zelensky si sta riprendendo e sta tornando a comprendere che senza l’aiuto americano la posizione bellica ucraina difficilmente potrà cambiare in meglio. Gli USA hanno gli armamenti adatti, i soldi e la capacità politico-burocratica di aiutare: a differenza dell’Europa, dove in misura varia mancano tutti questi elementi. Quindi Trump può essere infinitamente antipatico a livello politico e personale, ma senza di lui non si va avanti. Purtroppo, bisogna convivere con questa triste realtà per almeno quattro anni (meno un mese).



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