L’archivio del 2024 год

È spesso bello leggere delle notizie complementari. Per esempio…
La notizia № 1. I caccia F-16 che le autorità olandesi stanno per trasferire in qualità dell’aiuto militare all’Ucraina, potranno essere utilizzati per colpire obiettivi sul territorio della Russia. Il ministro della Difesa olandese Kajsa Ollongren lo ha dichiarato in una intervista a «Politico» durante il vertice del «Dialogo di Shangri-La» a Singapore.
La notizia № 2. Il Ministero degli Esteri russo ha esortato gli Stati Uniti a non commettere «errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali»: in questo modo Sergey Ryabkov, il vicecapo del Ministero degli Esteri russo, ha commentato la decisione degli Stati Uniti di revocare il divieto per l’Ucraina di utilizzare le armi statunitensi per colpire il territorio russo.
Ovviamente, in entrambi i casi si tratta degli obbiettivi (sul territorio russo) di rilevanza bellica: anche o almeno perché l’Ucraina non ha (e non ha mai avuto) delle risorse da sprecare. Il Ministero degli Esteri russo, invece, ha da sprecare almeno una risorsa: le dichiarazioni pubbliche. Infatti, se l’esercito russo dovesse realmente avere la possibilità tecnica di rispondere in un modo particolare, più forte, all’uso delle armi esteri sul territorio russo, perché non l’ha mai utilizzata «in anticipo»: per condurre una guerra di conquista ancora più efficace?
Però si vede che, con una certa ragionevolezza, hanno paura di questa riduzione dei limiti nell’uso delle armi…
Io non posso invitare a compiere passo nella evoluzione della guerra, ma capisco benissimo la sua utilità e la sua logica.


Buon compleanno…

Un semplice dato di cronaca: oggi Alexey Navalny avrebbe compiuto 48 anni. Ed è il primo compleanno nella sua totale assenza.

Meno di quattro mesi fa è stato ucciso in carcere: mi sono accorto ora che non riesco a capire se sia passato poco o molto tempo. Come non riesco ancora a capire se vorrei più vedere comparire altre persone della sua portata o, al contrario, una veloce instaurazione di un mondo che non necessiti eroi.
Nel frattempo, faccio – mentalmente – gli auguri ad Alexey e a tutta la sua famiglia.


Un suicidio in vista

Ieri, il 2 giugno, il 93-enne editore statunitense Rupert Murdoch si è sposato per la quinta volta: con la 67-enne Elena Zhukova, l’ex suocera del noto a tanti di voi Roman Abramovich.

No, non mi sono dato alla cronaca mondana. No, non voglio scendere a quei livelli dove si commenta la quasi certa fortuna matrimoniale di un tipo determinato di qualcun*.
Volevo solo sottolineare quanto mi fa ridere il solo pensiero su come sta sbattendo ora la testa contro il muro Abramovich. E su quante bestemmie infuocate riecheggiano ora nei corridoi del Cremlino di Mosca.
Anche se io, da persona razionale, capisco che una suocera «in funzione» di Abramovich non avrebbe potuto diventare, in questo periodo storico, la moglie di Murdoch: i giuristi gli avrebbero spiegato tutti gli argomenti contro un evento del genere. Proprio quegli argomenti che nel Cremlino, molto probabilmente, non capiscono…


Preparare i bambini alla vita adulta

Ieri, il 1° giugno, era una delle versioni della Giornata internazionale dei bambini (quella proclamata nel 1925 a Ginevra). A Mosca, quest’anno, quella Giornata è stata festeggiata particolarmente bene… No, non si è deciso di non bombardare più le zone di uno Stato vicino dove vivono pure i bambini. Ma, per esempio, nel parco Vorontsovsky della città la polizia russa ha esposto al pubblico l’attrezzatura utilizzata per disperdere i manifestanti: i camion per il trasporto delle persone fermate e le altre cose simili. I bambini hanno così potuto familiarizzare con ciò che li aspetta tra qualche anno.

L’istruzione viene prima di tutto!


La musica del sabato

Oggi è il 220-esimo anniversario dalla nascita del compositore russo Mikhail Glinka, il quale in varia misura influenzò con il proprio lavoro artistico – nonostante una vita relativamente breve, appena 52 anni – lo stile dei principali compositori russi della seconda metà del XIX secolo e dell’inizio del XX. In sostanza, dal punto di vista cronologico fu il primo dei grandi compositori russi attualmente riconosciuti come tali. Diversamente di quanto succede a molti pionieri, Glinka stesso non è però artisticamente a tanti suoi eredi famosi. Non potevo dunque non dedicargli la puntata odierna della mia rubrica musicale.
Mi era già capitato di postare due esempi delle composizioni sinfoniche di Glinka, dunque per oggi ho provato a selezionare due sue composizioni da camera.
La prima composizione scelta è il «Trio Patetico» per clarinetto, fagotto e pianoforte, composto nel 1832 a Milano (durante il viaggio di Glinka in Italia):

La seconda composizione di Mikhail Glinka scelta per oggi è il «Gran Sestetto per pianoforte e archi», composto sempre nel 1832:

Direi che per questo compleanno possa andare bene.


Come probabilmente sapete, all’inizio di maggio l’esercito russo ha iniziato una nuova offensiva contro la regione di Kharkiv, i bombardamenti sulla regione si sono notevolmente intensificati. Nello stesso periodo, in due o tre occasioni, Vladimir Putin ha dichiarato di «non essere interessato» a conquistare la città di Kharkiv. Ma anche se supponiamo che per qualche strano motivo abbia detto la verità, non possiamo escludere che voglia semplicemente distruggere anche quella (questa volta grande e importante) città ucraina.
Ed ecco che, nell’ambito della mia ormai tradizionale rubrica «la lettura del sabato», vi segnalo l’articolo composto dalle testimonianze dirette di tre abitanti di Kharkiv che raccontano come si vive ora in quella città. Le testimonianze delle persone comuni spesso sono più interessanti e dettagliate delle notizie prodotte dai giornalisti vaganti…


L’altro ieri, il mercoledì 29 maggio, è stato installato nel cimitero Porokhovsky a San Pietroburgo un monumento commemorativo sulla tomba del fondatore della PMC «Wagner» Evgeny Prigozhin. Il monumento comprende un obelisco di granito con il nome del fondatore della PMC «Wagner», le sue date di nascita e di morte e i simboli della «compagnia militare privata». Davanti alla pietra c’è una scultura in bronzo di Prigozhin a figura intera con le tre stelle dell’Eroe sul petto (Prigozhin, ancora ne corso della propria vita, è stato insignito delle stelle di Eroe della Russia e delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk).
L’autore del monumento, lo scultore Yaroslav Barkov, ha dichiarato che la madre di Prigozhin «non voleva categoricamente l’immagine di un militare» e ha insistito sull’immagine di un cittadino della Russia: «un uomo patriottico» che «aveva un cuore e un’anima per la Russia». La pietra inclusa nella composizione scultorea, secondo Barkov, simboleggia «il fatto che il personaggio si scolpito da solo».
L’installazione del monumento sulla tomba di Prigozhin è avvenuta in vista del 1° giugno, giorno del compleanno del fondatore della PMC «Wagner».

A questo punto non posso non constatare che Prigozhin sia stato eliminato in un modo abbastanza «umano e amichevole», dato che si è meritato l’autorizzazione di un monumento di quelle proporzioni (il fatto della sua installazione non poteva non essere stato concordato con delle persone «autorevoli»), il non-richiamo delle stelle di Eroe e, in generale, una memoria ufficiosa non particolarmente negativa (come certi oppositori politici). Oppure Putin ha paura delle persone per le quali Prigozhin contava qualcosa?


Esine, 29 marzo 2024

Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Esine del 29 marzo 2024.
È un paese meno bello di quanto mi aspettavo, ma nemmeno brutto (e, sicuramente, molto più bello del vicino Cogno). Direi che non va saltato durante le vostre eventuali gite / escursioni /camminate in quella zona del bresciano. Io sono stato contento di avere visto alcuni suoi particolari.


In realtà, una decisione tipica

Vladimir Zelensky ha definito come «una decisione non tanto forte» il rifiuto di Joe Biden di partecipare al cosiddetto «vertice di pace» («June 2024 Ukraine peace summit», che si terrà il 15–16 giugno in Svizzera). Secondo Zelensky, Putin applaudirà all’assenza di Biden, molto probabilmente anche con una standing ovation.
Il fatto che Putin sarà felicissimo dell’assenza di Biden è, per me, un fatto scontato. Non perché ha paura di Biden (triplo ahahahaha), ma perché riceverà ancora una volta la conferma del fatto che Biden è realmente il presidente americano più conveniente per lui (Putin). Un presidente che non fa nulla di concreto affinché le cose, non si sa mai, non vadano male (e «speriamo che tutto si risolva da solo»). In generale, Putin si accontenta della propria ragionevolezza. Chi può, lo racconti a nonno Joe poiché si rallegri: se non agli elettori, almeno al «partner autorevole» d’oltreoceano il suo comportamento è piaciuto.
Mentre Zelensky ha dimostrato una maestria diplomatica notevole, non avendo ancora detto pubblicamente nulla di quanto scritto sopra. Capisco perché per ora si senta obbligato a fare i miracoli diplomatici del genere. E, allo stesso tempo, mi sembra sempre più evidente che già a novembre (o, al massimo, a dicembre) avrà l’opportunità diplomatica di dire tutto quello che pensa su Biden. Mi dispiace per il motivo di quella opportunità, ma non mi dispiace più per la sorte di Biden.


Istruttori francesi in Ucraina

Oleksandr Syrsky, il comandante in capo dell’esercito ucraino, dopo un incontro online con il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha annunciato che la Francia invierà i suoi istruttori in Ucraina per addestrare i militari ucraini. Per fortuna o purtroppo, questa mi sembra l’unica realizzazione possibile delle parole di Macron di fine febbraio (quando aveva ammesso la possibilità di inviare truppe europee in Ucraina). «Per fortuna» perché è meglio di niente; «purtroppo» perché tale invio non aggiunge molto a quello che l’Ucraina ha già…
A meno che quegli istruttori francesi non accompagnino delle nuove tecnologie fornite, senza alcun comunicato pubblico, alla Ucraina.
Quello che mi sembra ovvio, per ora, è che per schiacciare l’esercito russo con la massa umana (una tattica militare apparentemente non tanto moderna) sul fronte ucraino, servirebbero diverse centinaia di migliaia di militari occidentali. Mi sembra di capire che nemmeno Macron abbia inteso una cosa del genere. Di conseguenza, non so ancora perché ci sia tanta ostilità nei confronti della sua idea di febbraio.