Il gruppo britannico/americano Whitesnake – che negli anni della propria storia ha suonato nei generi hard-rock, blues-rock, glam metal e heavy metal – era stato fondato dal cantante David Coverdale alla fine del 1977, durante la lunga pausa nella attività musicale dei Deep Purple (dei quali Coverdale era stato cantante dal 1973 al 1976). Nel corso dei lunghi anni della propria esistenza – la quale non è ancora ufficialmente terminata – il gruppo ha cambiato tantissime volte anche (e soprattutto) la formazione: le uniche cose fisse sono il nome del gruppo e la presenza del fondatore-cantante: tanto che non si capisce perché si debba chiamare questo collettivo con uno brand inventato e non direttamente con il nome di David Coverdale. Ma il periodo migliore dei Whitesnake è quello durante il quale ne avevano fatto parte due dei componenti migliori dei Deep Purple: dalla seconda metà del 1978 all’inizio del 1983 nel gruppo avevano suonato Jon Lord e Ian Paice.
Durante il suddetto «periodo d’oro» i Whitesnake avevano registrato tre album; per il post musicale di oggi io ho pensato di selezionare due canzoni da uno di quegli album.
La prima canzone di oggi è la «Fool For Your Lovin’» (dall’album «Ready an’ Willing» del 1980) inizialmente scritta per B. B. King:
La seconda canzone del post di oggi è la «Ready an’ Willing» (come potete immaginare, sempre dall’album «Ready an’ Willing» del 1980):
Bene, non saluto i Whitesnake per sempre: ho già in mente altri motivi musicali per dedicare nuovi post al gruppo.
L’archivio del agosto 2024
A partire dal febbraio del 2022 non vi informo dei film russi perché penso (forse sbagliando, non lo so) che deve arrivare un momento migliore per farlo (anche se nella mia testa so che continuano a uscire, a volte, dei film di buona qualità – da tutti i punti di vista – realizzati dalle persone contrarie alla politica putiniana).
Ma oggi faccio una piccola eccezione. La faccio perché voglio informarvi delle condizioni in cui versa la «cultura cinematografica ufficiale», quella vicina allo Stato russo. In sostanza, il canale televisivo russo TNT (di diffusione federale) sta per produrre una opera interessantissima: una miniserie sul Presidente statunitense Joe Biden che decide di visitare di persona la Russia per capire «perché le sue sanzioni non funzionano» e, ovviamente, viene coinvolto in una serie di avventure «particolari».
Leggete pure l’articolo pieno di dettagli interessanti!
P.S.: nei circa dieci anni precedenti alla guerra in Ucraina il canale televisivo russo TNT era diventato famoso, in Russia, per avere imparato a produrre delle miniserie di una qualità realmente alta, paragonabile ai migliori esempi occidentali. La trasformazione attuale è uno dei tantissimi motivi – ovviamente di importanza non primaria – per i quali dico che Putin ha deciso di distruggere la Russia assieme alla Ucraina.
Questo post viene ripubblicato tutti gli anni l’ultimo venerdì di agosto.
Per la maggior parte dei miei lettori le vacanze (o il periodo di lavoro poco intenso) stanno per finire. Chi vuole iniziare la nuova stagione lavorativa senza gli inutili stress deve preparare bene i propri strumenti di lavoro per farli funzionare come si deve. Uno dei miei principali strumenti di lavoro è il computer, quindi oggi vi racconto cosa faccio io per migliorare le sue prestazioni. Si tratta di otto facili operazioni che ogni persona può fare da sé, quindi completamente gratis. Per alcune delle operazioni elencate serve la connessione a internet.
Parentesi aperta. Chi usa una OS di Apple vada pure a dire una preghiera a Steve Jobs. Chi usa Linux non ha bisogno dei miei consigli. Parentesi chiusa.
Per facilitare la comprensione del mio testo, lo divido in passaggi numerati e illustrati. Seguiteli proprio nell’ordine da me assegnato.
1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.
2. Passaggio secondo. Continuare la lettura di questo post »
The Wall Street Journal scrive che nel 2018 il presidente francese Emmanuel Macron e Pavel Durov si sono incontrati a pranzo: Macron ha proposto a Durov di trasferire la sede di Telegram a Parigi (Durov ha rifiutato), inoltre è stata discussa la questione della concessione della cittadinanza francese a Durov (concessa con una procedura speciale e rara). Un anno prima di questo incontro, i servizi di sicurezza francesi avevano condotto un’operazione congiunta con i servizi di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti, durante la quale l’iPhone di Durov era stato hackerato.
Lo stesso The Wall Street Journal specifica che non c’è alcuna indicazione del fatto che l’incontro con Macron o l’hackeraggio del telefono di Durov abbiano avuto un ruolo nel fermo di quest’ultimo a Parigi (ma c’è un collegamento tra i due eventi?), ma che questi dettagli «fanno luce» sui suoi rapporti con la Francia e gli Emirati Arabi Uniti. Ed è proprio questa precisazione che alla fine confonde me, uno che si ostina a cercare la logica in ogni cosa. Perché sembra un’allusione al fatto che Macron si sia vendicato con Durov per qualcosa (altrimenti, cosa c’entra la «luce»?). Ma non è chiaro per cosa.
Il direttore generale dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) Rafael Grossi ha dichiarato, dopo una visita alla centrale nucleare di Kursk – nella città russa di Kurchatov, nella regione di Kursk – che «c’è ora il pericolo di un incidente nucleare qui» e che le ostilità che si stanno svolgendo a pochi chilometri dalla centrale nucleare «sollevano serie preoccupazioni». Secondo Grossi, il reattore della centrale nucleare di Kursk è privo di protezione specifica e quindi vulnerabile.
Non cercherò di raccontare tutto quello che i media hanno scritto sulle «stranezze» di Rafael Grossi per più di due anni. Mi limiterò a notare che tra queste stranezze c’è anche la dimenticanza. Per esempio, nella sua dichiarazione sulla situazione alla centrale nucleare di Kursk, sembra aver dimenticato di specificare: sul suo territorio ci sono le attrezzature militari russe come sono presenti sul territorio della centrale nucleare di Zaporozhye? Solo per attirare, in un momento ritenuto opportuno, l’attenzione su di sé e avere la possibilità di accusare le forze armate ucraine di aver usato la cosiddetta «bomba sporca»?
Sarebbe molto interessante chiarire questo dettaglio.
Quasi tutti tentano di capire perché Pavel Durov sia volato in Francia nonostante sia ricercato da tempo sul suo territorio (e lo sa bene).
Molte persone, compresi i rappresentanti della propaganda russa e i semplici personaggi russi «strani», condannano pubblicamente il suo arresto (in realtà una cosa del genere succede spesso, in molti casi l’unico obiettivo è quello di raccontare che l’Occidente è «cattivo e marcio» e non quello di difendere una persona).
Molti ricordano che Telegram fa più soldi in Russia che nel resto del mondo, mentre le forze dell’ordine russe (a differenza di tutte le altre) spesso mostrano agli indagati/detenuti le stampe delle loro chat segrete di Telegram.
Alcuni si chiedono se Durov abbia incontrato personalmente Putin a Baku (è arrivato in Francia proprio dall’Azerbaigian, lo Stato dove pochissimi giorni prima aveva fatto visita Putin).
Tutte queste persone giungono alla conclusione che Pavel Durov sia effettivamente un agente del Cremlino.
Ma a me sembra che – qualora fosse vero – si tratti di una specie di agente kamikaze: è volato direttamente nelle mani della polizia europea (che lo sta cercando) in un modo che rafforza tutti i possibili sospetti nei suoi confronti. Quindi, per ora, ho solo un’ipotesi alternativa.
Probabilmente, per qualche motivo sconosciuto Pavel Durov ha deciso di nascondersi in un carcere europeo sicuro, sicuro in tutti i sensi. Per ora è impossibile (e forse inutile) indovinare perché e da cosa abbia deciso di nascondersi proprio ora. Dovremo solo continuare a osservare gli eventi.
Lo avete sicuramente letto: la notte tra il 24 e il 25 agosto all’aeroporto di Parigi è stato fermato Pavel Durov, il creatore del Telegram (e, in precedenza, del VK che pure in Italia qualcuno conosceva). È stato fermato in base a un mandato di arresto emesso dai servizi segreti francesi: la giustizia francese accusa Durov (come scritto nel mandato) di essersi rifiutato di collaborare alle indagini su vari reati legati all’uso di Telegram. Gli investigatori dell’ONAF (l’Autorità Nazionale Frodi del Dipartimento delle Dogane) hanno notificato a Durov i suoi diritti; per Durov sono stati disposti gli arresti domiciliari. I suoi supporti digitali saranno sequestrati e i loro contenuti analizzati. Dovrà comparire davanti al giudice istruttore e sarà accusato di diversi reati: terrorismo, partecipazione al narcotraffico, complicità in frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti pedo-criminali, etc..
Per ora non posso ipotizzare quanto sia seria la situazione di Durov, ma ho già alcune domande puramente logiche.
1) Dal 2021 Durov ha la cittadinanza francese (è anche cittadino della Federazione Russa, degli Emirati Arabi Uniti — in genere non concedono la cittadinanza agli stranieri, ma in questo caso hanno fatto un’eccezione — e dell’isola di St Kitts e Nevis nei Caraibi). Ma non ha collaborato in alcun modo con le forze dell’ordine francesi, ben sapendo che, se si rifiuta di collaborare, diventa automaticamente un complice. Non sono del tutto d’accordo con l’attribuzione dello status del complice nelle situazioni come questa (per esempio, degli omicidi eseguiti con i coltelli si devono preoccupare le forze dell’ordine e non i produttori dei coltelli), ma non sempre possiamo influire sulle regole di questo mondo e Durov avrebbe dovuto saperlo (e poi, ha creato uno strumento difficilmente «spiabile» dalle forze dell’ordine). Perché ha ignorato questo dettaglio?
2) Sapendo che in Francia era già stato aperto un procedimento penale nei suoi confronti e che era sulla lista dei ricercati (la stessa polizia francese ha dichiarato che lo sapeva benissimo), Durov è volato in Francia con l’intenzione, come ha scritto il francese Le Figaro, di cenare a Parigi. È improvvisamente invecchiato fino perdere la memoria?
3) È arrivato, con l’aereo privato, dall’Azerbaigian (più precisamente da Baku) dove pochi giorni fa si era recato pure Putin (dal regime del quale Durov sarebbe scappato anni fa). È una coincidenza?
Boh, aspettiamo e osserviamo.
All’inizio di questa settimana Putin ha fatto visita in diverse zone del Caucaso, ovviamente è passato anche a salutare il Governatore ceceno Ramzan Kadyrov. Proprio grazie all’incontro dei due abbiamo scoperto che Adam, il figlio sedicenne di Ramzan, ha qualche strano problema di vista (o di qualche altra parte della testa?!) perché nel corso della propria esibizione ha sempre sparato nella direzione sbagliata.
Non so bene quale sia il senso di una esibizione del genere (ma vedo che sono stati bravissimi il tecnico audio e l’operatore invisibile che faceva cadere i bersagli). Ma ora i lettori sanno come far salutare gli ospiti ai figli (anche quelli futuri, se non ne avete ancora).
Dopo avere pubblicato il post musicale dedicato alla compositrice francese Louise Farrenc, mi sono accorto di non avere mai postato alcunché del compositore tedesco Felix Mendelssohn. Non è assolutamente giusto!
Infatti, nonostante una vita relativamente breve (1809–1847), Mendelssohn ha fatto in tempo a comporre una buona quantità di musica interessante e diventare uno dei maggiori rappresentanti del romanticismo nella musica (sicuramente è successo anche grazie al fatto che i genitori, pur appartenendo al mondo pratico e pragmatico bancario non hanno mai ostacolato – anzi! – lo sviluppo degli interessi artistici del figlio). Anche le tipologie delle composizioni di Mendelssohn sono abbastanza numerose e varie: sinfonie, opere liriche, concerti, oratori, musica per organo, musica da camera…
Però per il primo post dedicatogli vorrei selezionare qualcosa di realmente famoso di Felix Mendelssohn.
Come prima composizione del post metterei la marcia composta nel 1842 per la commedia shakespeariana «Sogno di una notte di mezza estate». Non conosco abbastanza bene le tradizioni italiane in materia (e non ho avuto l’occasione di raccogliere abbastanza osservazioni empiriche), ma in diversi Stati – la Russia compresa – questa marcia si usa largamente in qualità di marcia nuziale.
La seconda composizione di Felix Mendelssohn che metterei oggi è la Sinfonia n. 1 in Do minore. Il compositore la terminò a marzo del 1824 – all’età di 15 anni – ma nella primavera del 1829 sostituì la sua terza parte. Proprio questa versione modificata della sinfonia ebbe un ruolo importantissimo nel riconoscimento internazionale di Mendelssohn in qualità di un bravo compositore.
Bene, così la prossima volta – quando capita – mi dedico a qualche composizione più grande di Felix Mendelssohn.
Appena ho visto questo articolo, ho pensato che lo voglio per una delle «letture del sabato» più vicine.
Fortunatamente, la versione inglese del testo è stata pubblicata molto velocemente…
Ed ecco che posso consigliarvi la breve storia di quel pezzo del confine tra la Russia e l’Ucraina che oggi si trova tra la regione russa di Kursk e la regione ucraina di Sumy.
Chissà perché ho l’voluto segnalare proprio in questo periodo…