Vladimir Zelensky non ha escluso, nella recente intervista, che Vladimir Putin possa essere invitato al prossimo vertice di pace organizzato dall’Ucraina. Secondo Zelensky, se la Russia e l’Ucraina riusciranno a trovare un modo per sedersi al tavolo dei negoziati, non egli si aspetta che Putin vi partecipi «nel prossimo futuro» perché ritiene che il presidente russo sia «troppo spaventato per venire».
Indipendentemente da quello che intende Zelensky con quanto appena riportato, sospetto che Putin potrebbe avere paura di presentarsi al summit di pace per il banale motivo della sicurezza personale. Infatti, non ha paura della guerra perché – purtroppo, non senza motivo pensa che l’Occidente non abbia il coraggio di entrare in conflitto serio con lui; non ha paura che le sue richieste territoriali folli (le cosiddette «condizioni di pace») non vengano soddisfatte perché tale negazione non incide in alcun modo sulle sue condizioni attuali; non ha paura di essere costretto a fare qualcosa perché, ripetiamo ancora una volta, vede che l’Occidente non fa alcun tentativo di serio di farlo nemmeno con la forza.
Invece il mandato di arresto internazionale non è considerato un scherzo. L’Occidente «debole» ha paura, per una serie di motivi, di usare la forza militare, ma potrebbe non avere paura a mandare dieci persone fisicamente preparate a immobilizzare le guardie del corpo di Putin.
C’è un modo di contrastare questa paura / non paura di Putin? È un altro argomento enorme.
L’archivio del luglio 2024
Alla fine del mese, il venerdì 26 luglio, dovrebbero iniziare le Olimpiadi di Parigi. Io, personalmente, non intendo seguirle perché sono totalmente disinteressato allo sport professionale e allo sport osservato in un modo passivo…
N.B.: è inutile che gli ideatori e gli organizzatori delle Olimpiadi ci prendano in giro: tutti gli sportivi che vi partecipano, praticano il proprio sport come l’attività principale della vita e ci guadagnano pure dei soldi. Di conseguenza, lo fanno per lavoro. Di fatto, fanno lo sport in un modo professionale.
Ma ora vi faccio comunque una domanda sull’argomento:
Ovviamente, al sondaggio possono partecipare anche le persone non intenzionate a seguire le Olimpiadi.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.
Il Bloomberg scrive che le aziende russe e cinesi hanno iniziato lo sviluppo congiunto di un drone d’attacco dalle caratteristiche simili agli Shahed iraniani, che la Russia sta utilizzando nella sua guerra contro l’Ucraina. Lo scrive citando dei non precisati «funzionari europei».
Quali siano questi funzionari e quanto comprendano ciò che sta accadendo sul nostro pianeta in questo momento storico, non ci è dato saperlo. Ma a giudicare, per esempio, dalla qualità delle loro sanzioni contro lo Stato russo, possiamo supporre che alcuni di loro non sempre capiscano abbastanza bene le cose. O non le capiscono proprio.
Ma vedo sempre più spesso che Bloomberg è impegnato a inventare, con un successo alternato, dei fake news da clickbait. Perché la Cina dovrebbe voler sviluppare un analogo dello Shahed per la Russia? Per bombardare con quello strumento «innovativo» le proprie relazioni economiche con l’Occidente? Per qualche strano motivo non mi sembra che il compagno Xi sia tanto pazzo quanto lo è il suo servo Putin.
Gli «inventori» russi stanno acquistando già da anni e in massa i droni cinesi su Aliexpress per spacciarli come propri «creazioni». Le autorità russe sono felici, l’Aliexpress paga le tasse in Cina, l’economia va avanti.
E Bloomberg scrive delle cose strane.
Da mesi, se non da anni, sentiamo Donald Trump promettere di riuscire a fare qualcosa prima ancora di essere eletto Presidente. Ogni volta gli diamo dell’idiota (beh, almeno io spesso tendo a farlo) e in pochi giorni ci dimentichiamo della sua ennesima promessa.
Ma non è sempre un comportamento corretto! Dobbiamo essere obiettivi anche quando ci troviamo di fronte a un personaggio molto particolare come Trump. Dobbiamo riconoscere i suoi meriti.
Per esempio: ieri, prima ancora di essere eletto (sicuramente non dopo, ahahaha) è riuscito a rendere la NATO un po’ meno dipendente dagli USA! Infatti, The Wall Street Journal comunica che ne contesto del rafforzamento delle posizioni dei partiti di destra in Europa e della possibile vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, gli Stati-membri della NATO hanno preparato una serie di misure volte a sostenere l’Ucraina a lungo termine.
In particolare, la NATO intende inviare in Ucraina un funzionario civile di alto livello che sarà responsabile del coordinamento delle forniture militari. Inoltre, la NATO intende istituire un nuovo comando nella città tedesca di Wiesbaden per coordinare la consegna di attrezzature militari e armi, nonché l’addestramento dei soldati dell’esercito ucraino. L’ex rappresentante permanente degli USA presso la NATO, Ivo H. Daalder, ha spiegato che l’Alleanza stessa sarà ora responsabile di fornire aiuti all’Ucraina: «Quindi, anche se gli Stati Uniti riducono o smettono di sostenere questi sforzi, essi non scompariranno».
Grande Trump. Make NATO great again!
Il Washington Post scrive, citando un documento del Ministero delle Situazioni di Emergenza della regione russa di Belgorod (al confine con l’Ucraina) ottenuto dall’intelligence ucraina, che gli aerei da guerra russi avrebbero accidentalmente sganciato 38 bombe sulla regione di Belgorod nei 12 mesi dall’aprile 2023 all’aprile 2024. Secondo il documento, quattro bombe sono cadute proprio sulla città di Belgorod e altre sette nelle sue immediate vicinanze. La maggior parte delle bombe cadute non è esplosa ed è stata successivamente ritrovata dai residenti locali.
Purtroppo, la maggioranza del materiale bellico russo arriva però sul territorio ucraino; ogni singola unità porta provoca – o rischia di provocare – dei danni gravissimi. Allo stesso tempo, la notizia riportata dal Washington Post ci informa bene sulla efficienza dell’esercito russo, in qualche modo conferma le statistiche che è capitato di leggere a tutti noi e ci permette di pensare che poteva andare anche molto peggio. Se non si trattasse di una vera guerra, avrei anche riso delle capacità dei piloti russi…
Sembra proprio che la mossa di Macron «ora raduniamo tutti i nostri elettori spaventati del successo della Le Pen in Europa e pigliamo un sacco di seggi al Parlamento» non si sia rivelata tanto fortunata. Un po’ ne sono dispiaciuto, anche se capisco che era una mossa molto azzardata, quasi come giocare tutti i propri beni al casinò in un colpo solo.
A questo punto ho due domande.
La prima: quando verrà istituito un club degli amanti del gioco d’azzardo politico? Non se, ma quando. Perché so già che il suo presidente onorario sarà David Cameron, l’organizzatore del referendum sul non voluto Brexit. Il vice-presidente, invece, sarà, evidentemente, Macron.
La seconda domanda: cosa si inventano questa volta in Francia per non far governare il partito della Le Pen? Io sorò contentissimo se non la fanno governare, ma voglio proprio vedere fino a quali confini si può spingere la fantasia politica francese.