L’archivio del aprile 2024

Il sondaggio del mese

Il mio sondaggio di questo mese è, in realtà, una domanda ovvia che per qualche incomprensibile motivo non viene mai posta ai terrapiattisti. O, almeno, io non l’ho mai sentita fare ai terrapiattisti.
E allora ci penso io!

Cari terrapiattisti, ditemi: ma gli altri pianeti del nostro Universo come sono?

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Vediamo se riuscite a sorprendermi!
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.


Ancora con la mobilitazione

Vladimir Zelensky, durante la conferenza stampa di ieri a Kiev con il presidente finlandese Alexander Stubb, tra le altre cose ha dichiarato: «Posso dire che la Russia sta preparando la mobilitazione di 300 mila militari supplementari per il 1° giugno». Ma non è il primo a parlare della «nuova mobilitazione» e non è il primo a menzionare il numero di 300 mila persone. Anche se la mobilitazione in Russia non si è fermata dall’autunno del 2022 (dopo la prima grande ondata sta continuando, piano piano, nelle remote province russe), non si può teoricamente escludere la possibilità di una seconda grande ondata. Nel nostro mondo odierno tutto è possibile.
Non è interessante tentare di indovinare «se ci sarà o meno una seconda mobilitazione»: a un certo punto ce ne accorgeremo facilmente. È molto più interessante capire perché sarebbe necessaria. Serve per mandare di nuovo al fronte decine di migliaia di russi che non sono in grado di combattere, con uniformi comprate a loro spese? Metterli in trincee scavate con le loro stesse mani e dire loro di sparare con i bastoni? (Perché non ci sono infrastrutture e armi nemmeno per loro: proprio come la volta precedente).
Che senso pratico ha una tale mobilitazione e che minaccia rappresenta per l’Ucraina? Al massimo, gli ucraini spenderanno qualche decina di bombe, non le più costose, per eliminare la carne fresca russa. E poi?


Una classifica triste

La rivista Forbes ha pubblicato ieri la sua classifica annuale delle persone più ricche del mondo. La classifica include un numero record di miliardari provenienti dalla Russia: 125 persone su un totale di 2781 miliardari della Terra.
Ciò che mi interessa personalmente di questa notizia non sono i numeri in sé, ma il fatto che la lista annuale include un numero record di persone concrete che non hanno alcun motivo di essere invidiate. Sì, hanno «un sacco» di soldi, ma non possono farci nulla. Fuori dalla Russia non possono spenderli, anche se non dovessero essere ancora stati congelati. In Russia, tutte le cose principali sono già state comprate e possono essere tolte in qualsiasi momento (se si perde il favore della persona più importante nello Stato). Se si cerca di fuggire con tutti i propri beni, si pagherà caro sia l’uscita che l’ingresso (sempre che si riesca a lasciare la Russia e a entrare in un Paese decente). Quindi sono costretti a rimanere a case con le loro ricchezze praticamente virtuali.
Di conseguenza, si tratta di una presenza molto triste alla lista di Forbes.
E pensate che avrebbero potuto essere accettati come cari (in tutti i sensi, ahahaha) ospiti fuggiti da Putin e, eventualmente, pronti a finanziare l’Ucraina…


Importante e positivo

Fortunatamente, non era uno scherzo, ma una delle notizie più positive e importanti degli ultimi giorni: il ChatGPT sta diventando utilizzabile senza la necessità di registrarsi.

Suppongo che le persone realmente interessate a questo strumento (almeno a sperimentarlo) abbiano già trovato tempo fa le forze per superare la semplice registrazione. Ora, invece, spero che inizino a usarlo anche le persone pigre: per esempio, perché a ChatGPT si possono affidare tantissime operazioni digitagli più noiose (quelle dove spendete una mezza giornata solo per trovare la voglia di farle). Io, per esempio, da alcuni mesi gli affido la elaborazione e sistemazione macchinosa di vari dati e testi, per poi dedicare più tempo e forze possibile solo alla parte del lavoro sulla quale devo realmente ragionare io (e non, semplicemente, battere i tasti senza coinvolgere il cervello).
Voi, i vostri capi e i vostri clienti sarete contentissimi per la vostra produttività decollata. Finché il ChatGPT, per qualche strano motivo, non chiuda ahahahaha


Putin chiama, all’esercito

Ho pensato che a volte potrei anche scrivere qualcosa di rassicurante sulle cose che succedono sul nostro povero pianeta. Per esempio, vi posso aiutare a leggere qualche notizia in modo che essa non aumenti il vostro potenziale livello di allarmismo.
Prendiamo qualcosa di recente: per esempio, quando leggete la «notizia» circa il fatto che «Putin firma l’arruolamento di x soldati», dovete provare a ricordarvi il contesto (anche se potrebbe non venirvi subito in mente). Nel caso della notizia appena menzionata, il contesto è in realtà semplicissimo ed è il seguente.
In Russia il servizio di leva militare è obbligatorio per i maschi di età compresa, attualmente, tra i 18 e i 30 anni. Per massimizzare la «raccolta» delle persone soggette all’obbligo, si fanno due «chiamate» all’anno: in primavera e in autunno (sperando, per esempio, che nei periodi intermedi a qualcuno scada la giustificazione legale per non essere chiamato). Per dare il via a ognuna delle chiamate ci vuole un apposito decreto presidenziale; non mi ricordo dei precedenti in cui tale decreto non fosse stato firmato per qualche «chiamata».
Ebbene, anche questa volta è successa una cosa assolutamente ordinaria, prevedibile, da programma: Putin ha firmato il decreto per la «chiamata» primaverile del 2024. Di conseguenza, l’esercito russo non avrà più carne da macello del previsto.
Tutto questo, comunque, non significa che quelli della leva non vengano almeno in parte mandati in Ucraina e/o obbligati, di fatto, a firmare un contratto vero e proprio con l’esercito russo (come succede già da circa due anni). Ma questa è un’altra questione…