Non so se lo possano dire in tanti, ma io sì: si sta avvicinando la mia festa preferita dell’anno. Sicuramente, però, più o meno per tutti si sta concludendo un altro anno abbastanza particolare. E allora concludiamolo in un modo particolare anche nella mia rubrica musicale!
Cercando di selezionare qualche composizione particolarmente emozionante, mi sono a un certo punto ricordato del Concerto grosso n. 5 del compositore inglese Charles Avison (un grande esponente del periodo del barocco e del classicismo, ma oggi spesso ingiustamente trascurato). La sua composizione che ho scelto per oggi fa parte del ciclo «12 Concerti Grossi after Scarlatti» ed è abbastanza breve, dunque ve la propongo in due interpretazioni diverse: volendo, potete scegliere subito quella che corrisponde allo vostro stato d’animo attuale.
La prima interpretazione del Concerto grosso n. 5 di Charles Avison selezionata per oggi è quella dinamica, quasi vivace, propostaci dall’Ensamble «L’Aura Soave» di Cremona:
La seconda prima interpretazione del Concerto grosso n. 5 di Charles Avison selezionata per oggi è quella un po’ melanconica e in un certo senso stilisticamente simile allo spirito invernale inglese. In questo caso è eseguita dalla Orchestra of the Age of Enlightenment londinese:
Chi le ascolta entrambe può valutare se sia solo io a sentire la differenza nella interpretazione, ahahaha
Buoni preparativi al Capodanno a tutti!
L’archivio del 30 Dicembre 2023
A quale argomento potrei dedicare l’ultima «lettura del sabato» segnalata ai visitatori? Per esempio, potrei dedicarla all’arte, più precisamente alla poesia…
Il giovedì 28 dicembre a Mosca i poeti Artem Kamardin e Yegor Shtovba sono stati condannati, rispettivamente, a 7 e a 6,5 anni di reclusione perché giudicati colpevoli di «incitamento di gruppo all’odio» nei confronti dei membri delle formazioni armate delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk, nonché di invito ad attività contro la sicurezza dello Stato. I reati sarebbero stati commessi il 25 settembre 2022 in una delle piazze centrali di Mosca, un luogo tradizionale delle letture pubbliche delle poesie da parte dei poeti dissidenti.
È da qualche decennio che i poeti russi non vengono condannati per le poesie, quindi non potevo assolutamente farvi ignorare questo raro evento. E pubblico il link ai testi dei discorsi che hanno pronunciato i due poeti condannati nel corso dell’ultima udienza in tribunale (quella che precede la pronuncia del verdetto). Non sono dei discorsi lunghi.