Il nome del gruppo statunitense Double Trouble – attivo nei generi di blues rock e rock strumentale – viene spesso nominato come un gruppo di accompagnamento del chitarrista blues Stevie Ray Vaughan. Io non sono del tutto sicuro che sia giusto nominarlo in quel modo: significherebbe sminuire la bravura e il ruolo dei musicisti che nel corso degli anni si sono impegnati quanto Vaughan e hanno contribuito a far emergere tutta la sua grandezza. Formalmente, poi, «Double Trouble» è il nome assunto dal gruppo Triple Threat dopo l’abbandono della cantante Lou Ann Barton e l’inizio della leadership di Vaughan già membro del gruppo…
Dunque, io dico che oggi posto due canzoni del gruppo Double Trouble tratte da uno dei loro album migliori: il «Soul To Soul» del 1985. Si tratta di uno dei tre album registrati nel periodo più fortunato del gruppo, quindi dei tempi quando i Double Trouble erano composti da Stevie Ray Vaughan (morto nel 1990), Tommy Shannon, Chris Layton e Reese Wynans.
La prima canzone dell’album che ho scelto per questo post è la «Ain’t Gone ’n’ Give Up on Love»:
Mentre la seconda canzone scelta è la «Empty Arms»:
È sempre soddisfacente diffondere la conoscenza di una cosa bella.
L’archivio del 2 Dicembre 2023
Uno delle mie recenti scoperte più strane relative alla guerra putiniana in Ucraina consiste nel fatto che il settore aereo russo – non solo l’aeronautica militare, ma anche quella civile – continua tuttora a ricevere delle importanti quantità di pezzi di ricambio dalla Ucraina.
In base a quello che ho letto negli ultimi mesi sullo stato del parco aereo impegnato nel trasporto passeggeri sulle linee interne russe (dove si usano ancora molti velivoli di produzione della fabbrica ucraina Antonov, spesso vecchi più di cinquant’anni), le quantità dei pezzi in arrivo dalla Ucraina non sono assolutamente sufficienti per poter fare la manutenzione di tutti gli aerei in funzione, ma non importa. Mi ha stupito proprio il fatto che alcuni personaggi ucraini abbiano trovato le forze morali e il semplice coraggio di rischiare tutto (la stima da parte degli altri, la libertà e il benessere personali) per continuare ad avere i rapporti commerciali con la Russia e farlo in ambito strategicamente importante.
Anche se capisco benissimo che in ogni Stato e in tutte le epoche esistono delle persone da qualità abbastanza particolari: nel migliore dei casi danno sempre la priorità assoluta ai soldi.