L’archivio del 23 novembre 2023

Il primo risultato dello scambio

Almeno da luglio 2023, quando il ministro della «Difesa» russo Sergey Shoigu era andato in visita nella Corea del Nord, in molti si chiedevano quale scambio di favori ci potesse essere tra i due Stati interessati. Era abbastanza evidente che l’obiettivo della Russia fosse quello di avere dalla Corea del Nord le scorte dei vecchi missili (di produzione russa e/o addirittura sovietica) da utilizzare nella guerra in Ucraina. Ma non si sapeva bene cosa potesse chiedere in cambio la Corea del Nord. Da ieri abbiamo, molto probabilmente, una parte della risposta, ma non so se tutti se ne siano già accorti.
Infatti, ieri la Korean Central News Agency (KCNA) ha comunicato che la Corea del Nord ha lanciato con successo in orbita il suo primo satellite-spia. Il razzo vettore è stato lanciato il 21 novembre alle 22:42 (ora locale) dal cosmodromo di Sohae, il volo è durato 705 secondi. Il satellite è stato messo in orbita alle 22:54. Si segnala che il lancio è stato seguito personalmente dal leader nordcoreano Kim Jong-un. L’agenzia ha aggiunto che la Corea del Nord intende lanciare anche altri satelliti nel prossimo futuro. Il giorno successivo al lancio, poi, la KCNA ha dichiarato che Kim Jong-un ha preso la visione delle immagini satellitari delle basi militari statunitensi sull’isola di Guam, tra le quali la base aerea Andersen e il porto di Apra. Si osserva, infine, che il satellite non diventerà pienamente operativo prima di dicembre perché richiede tempo per la sua messa a punto.
I vertici dell’esercito sudcoreano, da parte loro, ritengono che serve del tempo per capire se il satellite nordcoreano funzioni correttamente e, soprattutto, che la Corea del Nord sia riuscita a mettere in orbita un satellite solo grazie all’aiuto della Russia. Infatti, ricordano che la Corea del Nord ha già effettuato due tentativi di lancio senza successo a maggio e ad agosto. Dato che tra il secondo e il terzo tentativo sono passati circa tre mesi, gli esperti presumono che sia stato sfruttato «il know-how tecnologico degli ingegneri russi».
Ora sarebbe curioso scoprire quali altre tecnologie sono state passate alla Corea del Nord da parte della Russia. Non penso che Kim Jong-un si accontenti del semplice fatto di poter vedere un po’ di foto delle basi americane: vorrà vederle con qualche obiettivo tecnico…