L’archivio del 2021 год

Una vincita discutibile

Come avete probabilmente già letto, l’infermiera svedese Lisa Enroth è stata selezionata tra circa 12 mila candidati come l’unica spettatrice del principale festival cinematografico scandinavo: il Gothenburg film festival.
Omettendo i vari dettagli già noti, passiamo all’aspetto più interessante. In sostanza, in una settimana Lisa Enroth dovrà vedere tutti i 70 film del festival e registrare i video con le proprie impressioni. Questo significa che dovrà vedere mediamente 10 film al giorno. I film che si girano negli ultimi anni di solito non sono brevissimi (anzi, spesso sono esageratamente lunghi), ma possiamo anche provare a essere ottimisti e presumere che la durata media dei film presentati al festival sia di 90 minuti. Ma dieci film da 1,5 ore al giorno equivalgono a 15 ore al giorno passati davanti allo schermo. E in totale sono 105 ore delle 168 ore che compongono una settimana…
Non vorrei paragonare le cose non paragonabili, ma l’obiettivo di Lisa Enroth era anche quello di riposarsi dal lavoro pesante nel riparto dei malati del Covid. Vorrei proprio vedere se ci riesce.


Nessuno si disperi

Dalla storia della scienza conosciamo molti esempi delle scoperte importantissime fatte «per sbaglio», come se fossero degli effetti collaterali delle ricerche sugli argomenti ben diversi.
Pure a me, qualche volta, capita di fare delle scoperte interessanti mentre cerco ben altro. Nei giorni scorsi, per esempio, in una delle mie ricerche bibliografiche è comparsa la foto di questa piena di informazioni utilissime su come affascinare una donna:

Si tratta di una delle 158 pagine del libro «The Complete Book of Magic and Witchcraft» di Kathryn Paulsen. L’edizione del 1970 – l’unica trovata su Amazon – è un po’ costosa, ma conosco delle persone che sarebbero disposte a pagare anche il triplo per accedere alle conoscenze come quelle citate poco sopra.

Gli interessati si affrettino!


Come vanno festeggiati i cambiamenti

Non tutti se ne sono ancora accorti, ma all’inizio dell’anno la Kia Motors Corporation ha cambiato il proprio logo:

Per festeggiare tale evento l’azienda ha organizzato uno show con dei fuochi d’artificio che è entrato nel Guinness dei primati per il numero dei droni utilizzati: ben 303 pezzi. Ma a noi non interessa la quantità dei droni. A noi interessa la loro sincronizzazione:


La musica del sabato

Il compositore statunitense Philip Glass è considerato uno dei più grandi esponenti del minimalismo musicale (secondo me un ramo della musica particolarmente difficile da seguire quando il compositore è anche un po’ meno che grande). Ma in realtà, come tutti i bravi artisti, anche Glass ha avuto una propria evoluzione stilistica nel corso degli anni. Quindi per il post dedicato ad egli ho scelto due composizioni appartenenti alle sue «vite artistiche» differenti. Evitando la musica per il cinema (per la quale molti di voi potrebbero conoscere il protagonista di oggi), mi sono concentrato su quella più seria.
La prima composizione scelta e la «Music with changing parts», scritta nel pieno periodo del minimalismo:

Mentre la seconda composizione (più breve, ahahaha) è del periodo più tardo — è stata scritta nel 1991 — e si caratterizza per uno stile più abituale per gli amanti della musica classica: si tratta del String Quartet no. 5.

Non so, appunto, se qualcuno di voi preferisce sentire solo uno dei due stili musicali.


Libreria dei suoni

Quasi un anno e mezzo fa mi era capitato di scrivere di una bella raccolta degli effetti sonori pubblicata dalla BBC.
Di recente, poi, ho scoperto anche una simpatica raccolta di suoni pubblicata dalla amministrazione del Parco nazionale di Yellowstone.
Potrebbe esservi utile per una semplice curiosità o per dei progetti personali. Sotto molte voci dell’indice si trovano più suoni.


Per i collezionisti delle auto

Nei giorni scorsi mi hanno segnalato che su un noto sito specializzato europeo è stato pubblicato l’annuncio di vendita di un Moskvich-2137. L’auto si trova a Mantova e viene venduta a 16.500 euro.

Il modello in questione è un diretto «discendente» del Moskvich-408 (un modello diffusissimo nell’URSS ed esportato, ai suoi tempi, pure in alcuni Paesi europei). Dal punto di vista tecnico il Moskvich-2137 – prodotto dal 1976 al 1985 dalla fabbrica moscovita AZLK – non è proprio un capolavoro della industria automobilistica ma, almeno, ha un design esterno decente, tipico alle auto prodotte a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Inoltre, lo studio delle foto dell’esemplare in vendita mi porta alla conclusione che la vettura sia nelle condizioni molto vicine all’originale (l’unico pezzo palesemente moderno è la batteria, ma questo è normale).
Di conseguenza, penso che quella macchia possa essere interessante per i collezionisti e gli appassionati delle auto d’epoca. Al giorno d’oggi è un pezzo rarissimo a livello mondiale, quindi segnalatelo alle persone che si interessano all’argomento dal punto di vista pratico. Non mi azzardo a ipotizzare quanti altri Moskvich-2137 possano essere trovati in Europa…
O siete voi stessi dei collezionisti?..


Si salvi chi può

Una fonte seria ci propone una notizia preoccupante in arrivo dalla Cina: China’s Zero-Tolerance Covid Tactics Now Include Anal Swabs.
In sostanza, si sarebbe scoperto che il coronavirus, una volta sparito dai polmoni, per un certo periodo di tempo può essere ancora trovato un po’ più in basso. Di conseguenza, in alcune regioni della Cina il tempone si fa ora non solo al naso e alla gola.
Sarei interessato a vedere quando tale innovazione arriverà anche in Europa (vista la fantasia perversa dei governanti europei in materia del Covid, direi che è solo una questione di tempo). Ma i miei lettori sono ora avvisati, quindi mezzo salvati…


Manifestanti pericolosi

Negli ultimi giorni anche alcuni giornali italiani hanno scritto delle proteste russe del 23 gennaio. E, soprattutto, hanno sottolineato l’atteggiamento della polizia nei confronti dei manifestanti.
«Per fortuna», però, l’atteggiamento della polizia russa può anche essere divertente nella sua elevata stupidità. Per esempio, ieri nel paesino Zachachye (nella provincia di Arkhangelsk) il poliziotto locale ha fatto un verbale ai puppazzi di neve che manifestavano pacificamente contro Vladimir Putin (con dei cartelli del tipo «Via lo zar» e «Vladimir, tra noi due è tutto finito»). Dopo la stesura del verbale i trasgressori della pace pubblica sono stati  giustiziati  distrutti.

Serenità e serietà…


Vietare parlare

Marc Ginsberg, il presidente della associazione no profit statunitense Coalition for a Safer Web, ha deciso di chiedere al giudice californiano di obbligare la Apple e l’Alphabet a eliminare il messenger Telegram rispettivamente da App Store e Google Play. Il motivo: il Telegram sarebbe tra i responsabili della diffusione dell’estremismo e dell’antisemitismo e viene utilizzato anche per inviare minacce e coordinare la violenza razziale. In particolare, si fa riferimento alla cancellazione della popolare tra i sostenitori attivi di Donald Trump (in un certo momento) app Parler.
Io non so di preciso quali sostanze fumi il signor Ginsberg e non voglio immaginare quando proporrà di bloccare – al fine di raggiungere la pace totale – ogni forma di comunicazione tra gli umani. Ma, considerata la logica della battaglia giudiziaria, prima o poi penserà a quel tipo di blocco: perché è evidente che le persone continueranno a migrare verso le app ancora scaricabili / disponibili / funzionanti…
Noi non siamo il giudice californiano e non abbiamo dunque il potere di mandare efficacemente affanculo Marc Ginsberg e le sue idee fantastiche. Però abbiamola possibilità di affrettarci a scaricare e installare tutte le app che potrebbero esserci utili. Il Telegram, in particolare, è un messenger interessante (anche se per ora mi capita di usarlo prevalentemente con i contatti russi) e sta crescendo bene anche dal punto di vista del contenuto dei «canali».
Insomma, vi ho avvisati.


Monkey Tail Beard

Qualche giorno fa con una certa sorpresa (ma anche terrore) ho scoperto una nuova moda del 2021: unire i baffi e la barba nella forma della coda di una scimmia.

Pare che l’idea sia vecchia dieci anni, ma a metà gennaio 2021 è uscito l’articolo che ha dato il via alla «vera» moda.
Ora so come ricattare le persone insoddisfatte della mia barba attuale, ahahaha