L’archivio del 2021 год

Mmm, sì

Non posso dire che Joe Biden mi sia diventato meno antipatico di prima, ma non posso non riconoscere che la capacità di dare delle risposte precise e sintetiche alle domande concrete è molto rara di questi tempi (e quasi assente tra i politici).


[il video dura poco più di un minuto, l’audio è fondamentale]
Aggiungo solo che condivido pienamente quella risposta affermativa.


Le notizie del razzismo

Alla fine, certe «notizie» ci raggiungono anche quando ce ne opponiamo con tutte le forze disponibili…
E allora non possiamo fare a meno di commentarle. Ma, almeno, proviamo a farlo in un modo più neutrale possibile.
Sulla immagine sottostante vedete un quadrato odiato dalle figure-parenti perché è nero. Per la sua fortuna, però, è ben protetto da una entità grigia e, inoltre, può vantarsi di avere recitato con un grande successo la parte di un cerchio.

P.S.: vi piace l’etica contemporanea che impone di non vedere (o di non notare) delle cose ovvie?


Alla ricerca delle radici

Prima di tutto, vi racconto due storie brevi.
La prima:

Un docente universitario: «Studente XYZ, perché non mi ha ancora inviato la sua presentazione per l’esame?»
Lo studente XYZ: «Si è roto il mio computer, non ho fatto in tempo a…».
(tratto da numerose storie quotidiane)

La seconda (immaginiamo pure che sia successa qualche anno dopo la prima):

Un cittadino qualsiasi: «Premier XYZ, perché la vaccinazione di massa non sta iniziando da due mesi?»
Il premier XYZ: «Si è rotto il vaccino…».
(nella vita reale questo dialogo non ha fatto in tempo a capitare, ma la scusa riportata è «veritiera» quanto quella precedente)

Cosa possiamo imparare da (o ricordare grazie a) queste due storie? Possiamo imparare che sono la vita e la preziosissima esperienza sul campo a portarci la capacità di anticipare molte domande scomode. Ma, purtroppo, dobbiamo anche ricordare che di solito già in partenza è evidente l’incapacità innata di molte persone a prevedere le domande scomode seguenti: quelle provocate dalle risposte anticipate sbagliate.
A tutti coloro che vogliono fare (o farsi) delle domande giuste, interpretare le risposte altrui o prendere delle decisioni in basse alle osservazioni di varia provenienza, io ricorderei uno dei principi basilari di logica.
«Dopo» non significa «in conseguenza a».
Tizio si è rotto un braccio dopo avere mangiato un gelato? La vendita dei gelati («pericolosi per le ossa») non va sospesa.
Caio ha preso il raffreddore dopo avere letto un romanzo di Kurt Vonnegut? La vendita dei libri («pericolosi per le vie respiratorie») non va sospesa.
Sempronio si è accorto di avere cinque capelli bianchi in più dopo avere passato dieci minuti su facebook? Di questi tempi in molti potrebbero ragionevolmente dubitare, ma non è un motivo per sospendere facebook.
Il fatto è che in un arco temporale mai visto prima sono stati creati più vaccini nuovi (ora non mi rimetto a parlare delle tradizionali procedure lunghe). La loro somministrazione nella maggioranza degli Stati lascia desiderare, ma si tratta comunque di numeri assoluti molto alti. Da punto di vista statistico, il numero delle morti avvenute dopo la vaccinazione (nessuno è in grado di sostenere che si tratti di una conseguenza) dovrebbe essere invisibile anche a una persona dotata di un microscopio elettronico. E così torniamo alla storia numero due…


Il Binance, una delle più grandi piattaforme per la compravendita delle criptovalute, all’inizio di febbraio aveva lanciato il proprio sistema dei pagamenti digitali Binance Pay. Questo sistema si distingue per la possibilità di pagare in 30 criptovalute e in 5 valute legali (tra le quali anche l’euro). Dal 12 marzo il sistema è accessibile a tutti gli utenti registrati sul sito della piattaforma: quindi ai privati e alle aziende che operano sul mercato «tradizionale».
Perché tale notizia dovrebbe interessare anche i lettori lontani dal mondo finanziario? Perché fa logicamente pensare che ci sia ancora una possibilità di saltare sul treno delle criptovalute. Queste ultime sono diventate un popolare bene-rifugio (ma niente di più serio: non illudiamoci) nella situazione odierna delle incertezze finanziarie. Di conseguenza, se qualcuno di voi dovesse avere una somma di denaro che nel peggiore dei casi non dispiacerebbe perdere (ci sarà qualcuno fortunato, ahahaha), può provare a entrare con gli euro e uscire con i bitcoin.
I bitcoin avranno ancora i picchi di crescita. Ma non so se Binance Pay possa diventare, un giorno, uno strumento utile nella vita quotidiana come lo è il Pay Pal.


Sylvester Chaplin

La tecnologia Deepfake ha finalmente «colpito» anche Charlie Chaplin: in un frammento del film «Modern Times» sono stati inseriti i volti di Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger:

Non è male il risultato… Fa anche venire la voglia di rivedere il film originale.


La musica del sabato

Il compositore e direttore d’orchestra austriaco Gustav Mahler (1860–1911) ha subito, nel corso della storia, una stranissima trasformazione della propria fama. Durante la sua vita fu universalmente riconosciuto come un direttore d’orchestra geniale e criticato (quando non snobbato) in qualità del compositore. Dopo la sua morte, però, la situazione si è invertita: le sue abilità da direttore di Mahler sono state presto dimenticate, ma «in cambio» la musica da egli scritta è progressivamente diventata tra le più suonate ai concerti classici. Non si sa di preciso se sia il merito di alcuni direttori d’orchestra più famosi del XX secolo (per esempio, Leonard Bernstein) che si sono impegnati tanto nel promuovere la musica di Mahler, oppure della stilistica di Mahler stesso che sarebbe più vicina alle preferenze e abitudini musicali degli ascoltatori di oggi.
L’eredità musicale lasciataci da Gustav Mahler non è grandissima dal punto di vista quantitativo: in parte perché morì a soli 50 anni e in parte perché faticò a comporre avendo preso un po’ male una sfortuna al primo concorso da compositori dove aveva partecipato da giovane. Inoltre, l’insieme delle composizioni di Mahler è costituito quasi esclusivamente dalle canzoni e sinfonie. Dopo alcune riflessioni ho deciso di selezionare per il post di oggi una sinfonia capace di rappresentare al meglio lo stile musicale formato da Mahler-compositore ormai realizzatosi…
E così ho optato verso la scelta probabilmente meno ovvia: la Sinfonia n. 5, scritta nel 1903 e perfezionata più volte nei periodi successivi.

Gustav Mahler volle (e lo formulò esplicitamente nei primi anni del ’900) che la musica e il suo messaggio fossero comprensibili anche senza le parole. E allora non mi dilungo…


C’è chi dice che la pandemia del Covid-19 avrebbe indotto molte persone a rivalutare il concetto della casa. Se questa osservazione vale anche per voi, iniziate a valutare questa casetta a Marbela (in Spagna). All’annuncio sono allegate alcune foto interessanti.

E fate in fretta che c’è una fila dei potenziali acquirenti…


L’Instagram Lite

Non so se qualcuno degli utenti interessati se ne sia accorto, ma l’altro ieri è uscita una versione della app Instagram per l’Android: l’Instagram Lite. Questa ultima pesa solo 2 megabyte contro i 30 della versione «normale» e ha quasi tutte le funzionalità normali: per ora (e solo per ora) mancano solo la pubblicità, gli acquisti e la crittografia end-to-end. L’Instagram Lite sarebbe già disponibile su Google Play in 170 Paesi.
Cosa significa tutto questo? Significa che Facebook si è «inventato» un nuovo modo di pubblicare le nuove versioni delle app. È evidente, infatti, che in un futuro non particolarmente lontano non avrà molto senso mantenere due versioni della stessa app praticamente identiche. Quindi a un certo punto Instagram Lite cambierà il nome in Instagram e si installerà sui telefoni degli utenti senza alcun sforzo fatto da essi.
Avrebbe senso, a questo punto, installare già ora l’Instagram Lite? No, a meno che non vogliate partecipare gratuitamente ai test della nuova versione.
Oppure siete messi tanto male da dover preoccuparsi di ogni megabyte di spazio sul vostro telefono?


Lou Ottens

Non so se anche voi sia mai capitato di leggere della morte di una persona [una volta] famosa/nota e, con una certa sorpresa, pensare «ma era ancora vivo?»… Non intendo alcuna forma di macabra «gioia», ma solo una sorpresa per avere risentito un nome che la mente aveva ormai automaticamente collocato in un passato lontano, lo aveva attribuito alla storia.
Non tanto spesso, ma a me capita. L’ultima (dal punto di vista cronologico) occasione è la morte dell’ingegnere olandese Lou Ottens.

Sono sicuro che vi sia capitato di leggere o sentire il nome di Lou Ottens almeno una volta nella vita: il signore è l’inventore dalla audiocassetta, quindi di un supporto fisico che negli ultimi decenni del XX secolo ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della musica nel mondo. Direi che in questo senso l’invenzione di Lou Ottens ha avuto la stessa potenza dell’internet dei giorni nostri. Ma non sono solo gli amanti della musica che possono (o devono) ringraziare Ottens. Infatti, mi è capitato di conoscere alcuni ingegneri che negli anni ’80 avevano costruito i propri primi computer artigianali utilizzando un televisore e un lettore delle audiocassette (sulle cassette veniva memorizzato il codice dei programmi).
Insomma, Lou Ottens è stato un personaggio importantissimo per la vita quotidiana della umanità, anche se qualcuno lo aveva involontariamente «seppellito» molto prima del dovuto. Ho troppe dita per contare le persone della stessa portata.


Diritti tutelati

A volte, da qualche parte nel mondo, capitano anche delle notizie buone.
Ieri, per esempio, la polizia della provincia di Arkhangelsk ha finalmente deciso di archiviare le indagini e, quindi, non proporre una sanzione amministrativa nei confronti dei pupazzi di neve giustiziati a gennaio (e nemmeno nei confronti dei una loro vicina di casa umana). Dopo un mese e mezzo di lavoro pesante nello studio di un caso importantissimo per le sorti dello Stato, i poliziotti si sono guadagnati un po’ di riposo.

Vi informo di tutto questo perché eravate sicuramente preoccupati per tutti i protagonisti di quella vicenda…