La illustratrice canadese Barbara Reid crea delle composizioni di plastilina per i libri per bambini. Ogni opera viene fotografata, diventando così una delle illustrazioni.
Sul sito personale della Reid sono disponibili diverse sue opere. Io pubblico solo alcuni esempi: Continuare la lettura di questo post »
L’archivio del novembre 2021
Sicuramente tutti si sono già accorti del cambio del logo sulle app della Meta (ex Facebook):
Data una relativa novità (per ora) della immagine, io continuo ancora a farci caso ogni volta che compare sullo schermo del mio telefono. E mi sono accorto che ogni volta nella mia testa compare una delle due figure: a volte mi sembrano gli occhiali VR e a volte gli occhiali Ray-Ban Aviator. Capisco che la prima opzione è molto più vicina all’idea originale di Zuckerberg, ma non riesco a scacciare dalla testa la seconda.
Per fortuna, «Biz News Post» mi tranquillizza: c’è chi ha delle visioni molto più strane.
Il Shrine of Remembrance a Melbourne fu inizialmente dedicato ai militari caduti nella Prima guerra mondiale. Col tempo, poi, è diventato un monumento a tutti gli australiani caduti nelle guerre.
Al centro dell’edificio che vedete sulla prima foto si trova la Pietra di Commemorazione (Stone of Remembrance) con la frase Continuare la lettura di questo post »
In Portogallo hanno inventato una regola un po’ cretina sul cosiddetto smart working: per legge, i dirigenti non possono più telefonare ai dipendenti fuori dagli orari di lavoro. Certo, in molte aziende si usa organizzare il processo lavorativo in modo da tenere sempre qualche lavoratore ufficialmente «disponibile» negli orari e nelle date non lavorativi, ma la nuova regola mi sembra comunque un po’ troppo generica e quindi pericolosa per la produttività (come tutte le trovate quasi socialiste).
Allo stesso momento, la nuova portoghese stabilisce che i lavoratori devono incontrarsi dal vivo almeno una volta al mese. È una frequenza minima un po’ bassa, ma segna comunque una giusta tendenza: come ho già scritto più volte, la conoscenza professionale è una entità più collettiva che individuale (quasi quanto quella scientifica).
Insomma, se il legislatore italiano dovesse decidere di copiare qualcosa dall’estero, spero che prenda (e sviluppi) solo il meglio.
Ho sempre pensato che l’evoluzione politica di un dittatore rende quest’ultimo molto prevedibile e comprensibile in ogni dettaglio del suo comportamento. Ma ora devo riconoscere che oltre 27 anni al potere hanno trasformato Aleksandr Lukashenko in una creatura stranissima.
Per esempio: a cosa serve importare con gli aerei dei rifugiati di qualsiasi tipo per farli poi camminare verso il confine dell’UE?
Per provocare uno scontro e dimostrare di essere «meno peggio» di certi politici europei? Non sarebbe un risultato tanto credibile.
Per provocare una crisi umanitaria interna e rinviare la realizzazione della propria promessa di lasciare il potere (dopo il referendum costituzionale dell’inizio del 2022)? Non si capisce secondo quale logica si possa fare.
Per ricattare l’EU e recuperare un po’ di quei finanziamenti che negli ultimi anni sono stati negati dalla Russia? Ehm, non so bene come si possa riuscire in questa missione, ma la conoscenza dei modi di fare di Lukashenko mi suggerisce che al giorno d’oggi sia la versione più logica. Perché al potere vorrà rimanere, ma dovrà riempire di soldi le forze dell’ordine di repressione e l’esercito per farsi proteggere per dei lunghi anni.
In ogni caso, sarà interessante osservare gli sviluppi di questa operazione originale…
Tantissime persone si rattristano per «essere venute male» su una foto. Sostengono che quella foto sia malriuscita.
Ma in realtà l’affidamento a una fotocamera della trasmissione della vera immagine di una persona è una missione persa già in partenza. La fotografia non è in grado di trasmettere l’impressione che una persona fa agli altri. La fotografia non è in grado di trasmettere l’intelligenza, il modo di parlare, il fascino, il senso dell’umorismo, la risata, l’accento, l’odore e tantissimi altri aspetti. Pure lo stesso volto della persona nella vita reale non è statico.
Non fidatevi dei ritratti belli. E, soprattutto, non cercate di farli: non dicono alcunché sulla persona. Addirittura, sarebbe bello evitare proprio di fare i ritratti.
La cosa migliore è tentare di catturare quegli attimi in cui la persona è viva, non concentrata su se stessa. Nei momenti in cui interagisce naturalmente con il mondo circostante, trasmette con la propria immagine «grafica» almeno una parte della propria personalità di quel preciso momento storico in cui è stata scattata la foto. Quindi nei momenti in cui non posa davanti all’obiettivo. Solo in questo modo allo spettatore verrà data una piccola parte degli elementi che compongono l’immagine reale di una persona viva.
Il nuovo paragrafo di Inerario (§ 26) è dedicato alla utilità pratica del menu breadcrumbs.
Il paragrafo è stato pensato per gli sviluppatori frontend e backend, ma anche per i proprietari dei siti web in generale.
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo26/
Sergey Sergeev, un residente di Sochi, ha attrezzato il proprio divano con delle ruote e un motore a scoppio e si è messo a viaggiare – alla guida di tale strana creatura – per le vie della città. L’obbiettivo della missione, secondo Sergeev, sarebbe stato quello di «far divertire la gente e mettere in evidenza le imperfezioni delle moderne regole del traffico stradale». Inoltre, Sergeev sostiene che il suo divano sarebbe assemblato nel rispetto del regolamento tecnico. Io, però, vedo che mancano diverse luci e le targhe:
E, infatti, la polizia stradale di Sochi ha sequestrato il suddetto divano motorizzato a causa dell’impossibilità di identificare i suoi meccanismi (manca ogni tipo di marcatura). Il proprietario-guidatore, poi, è stato multato per non avere allacciato la cintura di sicurezza.
Spero che la prossima volta si prepari meglio…
Alla fine di ottobre è uscito il nuovo album di Joe Bonamassa: «Time Clocks»…
Questa tendenza di pubblicare un album all’anno inizia a preoccuparmi perché capisco benissimo che una simile frequenza può incidere troppo facilmente – in un modo negativo – sulla qualità dei contenuti. E, infatti, l’album dell’autunno scorso mi aveva in un certo senso deluso: mi era piaciuto molto meno di alcuni precedenti («Blues of Desperation» del 2016 e «Redemption» del 2018 sono tra i miei album preferiti in generale).
L’album di quest’anno – «Time Clocks», appunto – non supera in qualità gli esempi migliori, ma si salva grazie a un cambio del genere abbastanza forte: una maggiore tendenza verso il rock contribuisce alla sensazione di sentire qualcosa di nuovo.
Quindi pure questa volta seleziono due canzoni dal nuovo album.
La prima è «Notches»:
E la seconda è «Questions and Answers»:
Però spero che non continui a insistere con la frequenza annuale degli album nuovi: la qualità è più importante. Nel lungo periodo rende anche di più, ahahaha
Esistono tanti artisti che realizzano dei disegni da aspetto «fotografico» utilizzano le matite e le penne. Il fotografo ucraino Alexander Tkachev fa invece l’opposto impostando in un determinato modo la profondità di campo:
I pittori scarsi (e gli spettatori delle loro opere che non ci capiscono tanto della pittura) sono convinti che un quadro debba necessariamente avere le somiglianze grafiche di una foto. Allo stesso modo, le persone che non ci capiscono tanto della fotografia sono convinte che una foto debba per forza avere una alta risoluzione di tutti i minimi dettagli inquadrati. Per fortuna, Continuare la lettura di questo post »