Seriously? Si può dire «18 PM»?! Allora avvisatemi quando scattano le «18 AM»…
Non c’è un limite a… alla fantasia degli umani…
L’archivio del giugno 2021
Il video domenicale odierno testimonia che i facchini moscoviti medi hanno una molteplicità di talenti interessanti (che non incidono negativamente sulla qualità del lavoro):
La musica suonata è della canzone «Katjuša», considerata in Russia uno dei «classici» del periodo della Seconda guerra mondiale. Mi ricordo ancora bene come l’insegnante scolastica di musica la faceva cantare alla classe ogni qualvolta doveva fare finta – nei momenti delle ispezioni ministeriali o da parte del direttore – di rispettare il noioso (e poco sensato) programma scolastico. Nei momenti tranquilli, invece, ci faceva ascoltare la migliore musica classica da tutto il mondo. Non so se si rendeva conto di essere geniale.
Dalle temperature non si direbbe, ma l’estate inizia solo dopodomani (almeno, secondo gli amanti di una delle due formalità esistenti). Meno male che a noi interessa sempre lo stato reale delle cose. Proclamo dunque l’estate iniziata già da tempo e scrivo il post musicale seguendo la logica già applicata all’inizio della primavera.
Oggi ascoltiamo le composizioni «estive» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky scritte per il suo ciclo per il pianoforte «Le stagioni» (del 1876).
«Giugno. La barcarola»:
«Luglio. La canzone del falciatore»:
«Agosto. La raccolta»:
Gli interessati conoscono (o sono capaci a trovare) le altre nove parti…
L’assegnazione dello status di una festa federale al Juneteenth National Independence Day è, probabilmente, la prima mossa completamente sensata sulla strada imposta dal tristemente noto BLM. Perché in una certa misura riguarda entrambe le parti interessate, e non esalta, come in certi altri Stati che forse conoscete, la vittoria di una parte della popolazione sui propri co-cittadini. Assieme alla libertà personale concessa a molti, infatti, l’abolizione della schiavitù aveva anche liberato molte persone dall’esercizio di un potere poco compatibile con la società moderna.
Quindi gli interessati possono dedicare il sabato allo studio del buon esempio statunitense e tentare di diventare altrettanto intelligenti.
Con una certa sorpresa ho letto che alla fine del 2021 dovrebbe uscire il documentario «The Beatles: Get Back» di Peter Jackson. Ovviamente, sarà composta di tre puntate lunghe.
Ma non è l’archeologia del pop che mi sorprende. Mi sorprende il fatto che il film debba uscire sul canale Disney+, quindi un canale teoricamente dedicato alle persone interessate ad altri tipi di dinosauri.
Sì, il mondo sta diventando un po’ strano.
Solo il mio rapporto con la musica di qualità sovrastimata non cambia (anche quando capisco a cosa era dovuta la sua popolarità).
Le persone che decidano di leggere qualcosa sull’incontro di ieri tra Joe Biden e Vladimir Putin (o che abbiano già letto qualcosa), devono avere in mente un preciso punto di partenza. I due politici avevano degli obbiettivi molto diversi per questo incontro.
Joe Biden voleva – e in un certo senso doveva – esprimere di persona le principali pretese americane (o meglio dire occidentali?) nei confronti della Russia contemporanea. Quindi doveva tentare una conversazione che avrebbe potuto influire sulle relazioni tra i due Stati, sebbene non sia solo il suo compito, che possono essere più nemici o più partner nella politica internazionale.
Vladimir Putin aveva un compito molto più banale: tentare di difendersi – con delle dichiarazioni più o meno scandalistiche – dalle pretese (per non dire accuse) di Joe Biden (per non dire «dell’Occidente»). E, magari, far vedere al mondo e ai sudditi di essere un politico che è ancora accettato agli incontri internazionali seri.
Questi sono i concetti principali che possono aiutarvi a valutare l’incontro con una mente non condizionata dalle dichiarazioni più o meno forti.
È stato bellissimo vedere, la settimana scorsa, uno dei primi eventi pubblici post-(?)-Covid a Milano. Infatti, dal 10 al 13 giugno attorno alla piazza Duomo erano esposte i nuovi modelli dei produttori automobilistici partecipanti al MIMO-2021.
Ma, dato che senza la possibilità di salire (almeno quello!) sulle auto esposte è stato comunque un evento un po’ noioso, vi aggiorno su un interessante fenomeno culturale. Ebbene, almeno la metà dei russi pronuncia (e scrive in cirillico) il nome della Lamborghini con la «gi» invece che con la «ghi». Il produttore potrebbe quindi farsi pubblicità promuovendo l’inserimento del nome del marchio nei libri della grammatica italiana per gli stranieri. Gli studenti maschi – ma forse anche alcune femmine – saranno grati per un esempio pratico di larga popolarità (come a me e a molti miei compagni degli studi era piaciuto tantissimo, anni fa, il libro di un avvocato che menzionava tantissime auto e chitarre elettriche).
A tutti coloro che sono interessati alle auto esposte devo comunicare di non avere fatto in tempo a scattare molte foto. Ne ho scattata qualcuna Continuare la lettura di questo post »
È da sabato mattina che non riesco a buttare fuori dalla testa un progetto diabolico.
In sostanza, ora ho una scusa per nascondere degli oggetti metallici nelle maniche delle magliette, portarmi dietro una calamita e divertirmi a prendere in giro tutta la gente ignorante che ci circonda più o meno dall’inizio della campagna vaccinale.
Pensate che possa essere uno scherzo troppo sadico o, addirittura, capace di far aumentare la quantità dei no-vax? Secondo me, no: certi limiti esistono, quindi è impossibile far stare peggio chi è già nei rapporti critici con la ragione. E non penso che una persona normale possa acquisire lo scetticismo nei confronti dei vaccini «per colpa» mia.
Quindi vado a migliorare il mondo a colpi degli scherzi di dubbia qualità…
Più o meno tutti gli utenti del Windows 10 si sono accorti di un dettaglio abbastanza fastidioso comparso con l’ultimo grande aggiornamento del sistema. Si tratta delle previsioni del tempo e delle notizie apribili da una apposita icona sulla barra delle applicazioni:
Ecco, a molte persone mentalmente sane quel buttone non serve (e spesso distrae pure). Infatti, ogni persona ha le proprie fonti delle informazioni preferite e fidate, mentre il nuovo strumento del Windows 10 non può nemmeno essere personalizzato al 100%.
Per fortuna, però, è possibile nascondere questo strumento. Basta cliccare con il tasto destro sulla barra delle applicazioni, selezionare la voce «Notizie e interessi» e quindi cliccare su «Disattiva»:
Spero di avere salvato la pace interiore di qualcuno.
La Microsoft ha pubblicato un «video rilassante» composto da screensaver di avvio rallentati dei sistemi operativi Windows. Le melodie di Windows 95, XP e 7 sono rallentate al 4000% e mixate in modo da ammorbidire i passaggi da un screensaver all’altro.
Non posso dire che il risultato sia particolarmente rilassante — soprattutto per quanto riguarda l’audio — ma è comunque un tentativo valido. Come minimo perché fa provare un po’ di nostalgia.