L’archivio del marzo 2021

L’importanza di comunicare bene

Quando Thierry Breton, il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, afferma che l’UE non avrebbe bisogno del vaccino russo «Sputnik V», dobbiamo ricordare una cosa fondamentale. Non è stata rifiutata l’importazione di un farmaco (a quanto pare, di qualità accettabile, e comunque importante per la salute pubblica). È stata invece sottolineata l’opportunità di destinare le risorse produttive ai vaccini di qualità più certa e, a volte, meno costosi.
Lo «Sputnik», infatti, è caratterizzato da un problema che in un certo senso rende inutile la discussione su tutti gli altri suoi aspetti: la Russia non ha mai avuto i mezzi per una sua produzione in serie. Di conseguenza, cerca di vendere in giro per il mondo la tecnologia, ma non il prodotto finale.
Quindi, niente «panico»: chi vuole allarmarsi, si allarme per lo stato della produzione in generale.


L’arciere

Non so quanti tentativi siano in realtà necessari per filmare ogni singolo trucco dell’arciere Lars Andersen, ma, in ogni caso, avremmo potuto pensare che egli sia nato in una epoca sbagliata:

Ma in realtà i suoi video su YouTube hanno da 4 a 60 milioni di visualizzazioni, e quindi riconosciamolo pure: è nato in una epoca giusta.


La musica del sabato

Elf, il gruppo rock statunitense degli anni«’60 / ’70, è in sostanza la prima esperienza musicale di (relativo) successo di Ronnie James Dio. Ma, soprattutto, solo grazie alla presenza di quest’ultimo il gruppo è in qualche modo rimasto nella storia.
La storia va conosciuta, quindi per degli scopi divulgativi provo a postare due canzoni del gruppo.
La prima canzone scelta è la «Never More» (dall’album «Elf» del 1972):

E la seconda è la «Ain’t It All Amusing» (dall’album «Carolina County Ball» del 1974):

Non so quale evoluzione avrebbe potuto subire lo stile del gruppo negli anni: probabilmente sarebbe nato qualcosa di veramente interessante. Ma nel 1975, dopo tre album pubblicati, il gruppo Elf è stato quasi interamente «inglobato» dai Reinbow di Ritchie Blackmore.


Il mio rapporto con i cartoni animati occidentali è stato relativamente breve. Essi, i cartoni americani e non solo, hanno iniziato a comparire nel palinsesto della televisione russa negli anni ’90, quando io stavo ormai uscendo dalla età adatta per appassionarmene sul serio. Devo riconoscere che all’epoca alcune di quelle opere riuscivano a impressionarmi per le grafiche e le trame mai viste prima, ma al giorno d’oggi mi ricordo bene solo le «Tartarughe Ninja» e alcune delle più famose serie della Disney.
Ecco, una delle serie della Disney che mi ricordo abbastanza bene è la «DuckTales»: quella che racconta di Scrooge McDuck, dei tre suoi nipoti e di alcuni altri personaggi-paperoni. Come accade spesso, purtroppo, i nomi dei personaggi erano stati adattati («tradotti») per ogni singolo Stato nel quale era stata trasmessa la serie. Di conseguenza, in un mondo sempre più globalizzato di oggi — che forse si faceva un po’ fatica a immaginare all’epoca — gli ex bambini provenienti dai Paesi diversi potrebbero incontrare alcune difficoltà nel parlarsi dei propri ricordi infantili… Ma nel 2021 gli autori del blog Mapologies hanno creato una mappa sulla quale sono indicati, Stato per Stato, le versioni «nazionali» dei nomi almeno dei tre nipoti-paperoni. Ho scoperto per caso l’esistenza di quella mappa e ho avuto un piccolo attacco di nostalgia:

Sulla stessa pagina della suddetta mappa troverete anche altre due immagini (anche esse ingrandibili con il click) che potrebbero interessarvi.
Le persone totalmente disinteressate ai cartoni possono invece provare a studiare qualche altro argomento del sito.


I dilemmi della vita reale

Più o meno tutti conoscono il cosiddetto «dilemma del carrello» e spesso lo citano anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
Quasi nessuno è disposto a ragionare un po’ di più e immaginare dei dilemmi molto più vicini al mondo reale. Per esempio, non mi è quasi mai capitato di sentire o leggere dei dilemmi circa i servizi segreti. Ebbene, da un lato, capisco che quegli enti sono necessari a tutti gli Stati e spesso eseguono dei lavori utili per l’intera comunità, lavori di importanza vitale. Dall’altro lato, non capisco le singole persone che ci vanno a lavorare per scelta propria. Perché quelle persone non possono non immaginare tutta la varietà — usiamo pure questa espressione neutrale — delle missioni a cui dovranno partecipare attivamente nel corso di tutta la vita professionale. Questo può essere chiamato un paradosso o un dilemma…
Considerando quanto scritto prima, sono ancora più sorpreso per la scelta della azienda israeliana Cellebrite che ha deciso di non vendere più alla Russia e alla Belorussia le proprie soluzioni per lo hackeraggio dei dispositivi mobili (smartphone etc). La decisione è dovuta alla comprensione del fatto che nei due Stati citati i prodotti della azienda vengono utilizzati per le persecuzioni politiche degli oppositori.
Se la decisione della Cellebrite dovesse realmente essere attuata nella vita reale, non posso fare altro che constatare: a volte capitano dei miracoli e alcuni dilemmi parziali vengono risolti.


Mmm, sì

Non posso dire che Joe Biden mi sia diventato meno antipatico di prima, ma non posso non riconoscere che la capacità di dare delle risposte precise e sintetiche alle domande concrete è molto rara di questi tempi (e quasi assente tra i politici).


[il video dura poco più di un minuto, l’audio è fondamentale]
Aggiungo solo che condivido pienamente quella risposta affermativa.


Le notizie del razzismo

Alla fine, certe «notizie» ci raggiungono anche quando ce ne opponiamo con tutte le forze disponibili…
E allora non possiamo fare a meno di commentarle. Ma, almeno, proviamo a farlo in un modo più neutrale possibile.
Sulla immagine sottostante vedete un quadrato odiato dalle figure-parenti perché è nero. Per la sua fortuna, però, è ben protetto da una entità grigia e, inoltre, può vantarsi di avere recitato con un grande successo la parte di un cerchio.

P.S.: vi piace l’etica contemporanea che impone di non vedere (o di non notare) delle cose ovvie?


Alla ricerca delle radici

Prima di tutto, vi racconto due storie brevi.
La prima:

Un docente universitario: «Studente XYZ, perché non mi ha ancora inviato la sua presentazione per l’esame?»
Lo studente XYZ: «Si è roto il mio computer, non ho fatto in tempo a…».
(tratto da numerose storie quotidiane)

La seconda (immaginiamo pure che sia successa qualche anno dopo la prima):

Un cittadino qualsiasi: «Premier XYZ, perché la vaccinazione di massa non sta iniziando da due mesi?»
Il premier XYZ: «Si è rotto il vaccino…».
(nella vita reale questo dialogo non ha fatto in tempo a capitare, ma la scusa riportata è «veritiera» quanto quella precedente)

Cosa possiamo imparare da (o ricordare grazie a) queste due storie? Possiamo imparare che sono la vita e la preziosissima esperienza sul campo a portarci la capacità di anticipare molte domande scomode. Ma, purtroppo, dobbiamo anche ricordare che di solito già in partenza è evidente l’incapacità innata di molte persone a prevedere le domande scomode seguenti: quelle provocate dalle risposte anticipate sbagliate.
A tutti coloro che vogliono fare (o farsi) delle domande giuste, interpretare le risposte altrui o prendere delle decisioni in basse alle osservazioni di varia provenienza, io ricorderei uno dei principi basilari di logica.
«Dopo» non significa «in conseguenza a».
Tizio si è rotto un braccio dopo avere mangiato un gelato? La vendita dei gelati («pericolosi per le ossa») non va sospesa.
Caio ha preso il raffreddore dopo avere letto un romanzo di Kurt Vonnegut? La vendita dei libri («pericolosi per le vie respiratorie») non va sospesa.
Sempronio si è accorto di avere cinque capelli bianchi in più dopo avere passato dieci minuti su facebook? Di questi tempi in molti potrebbero ragionevolmente dubitare, ma non è un motivo per sospendere facebook.
Il fatto è che in un arco temporale mai visto prima sono stati creati più vaccini nuovi (ora non mi rimetto a parlare delle tradizionali procedure lunghe). La loro somministrazione nella maggioranza degli Stati lascia desiderare, ma si tratta comunque di numeri assoluti molto alti. Da punto di vista statistico, il numero delle morti avvenute dopo la vaccinazione (nessuno è in grado di sostenere che si tratti di una conseguenza) dovrebbe essere invisibile anche a una persona dotata di un microscopio elettronico. E così torniamo alla storia numero due…


Il Binance, una delle più grandi piattaforme per la compravendita delle criptovalute, all’inizio di febbraio aveva lanciato il proprio sistema dei pagamenti digitali Binance Pay. Questo sistema si distingue per la possibilità di pagare in 30 criptovalute e in 5 valute legali (tra le quali anche l’euro). Dal 12 marzo il sistema è accessibile a tutti gli utenti registrati sul sito della piattaforma: quindi ai privati e alle aziende che operano sul mercato «tradizionale».
Perché tale notizia dovrebbe interessare anche i lettori lontani dal mondo finanziario? Perché fa logicamente pensare che ci sia ancora una possibilità di saltare sul treno delle criptovalute. Queste ultime sono diventate un popolare bene-rifugio (ma niente di più serio: non illudiamoci) nella situazione odierna delle incertezze finanziarie. Di conseguenza, se qualcuno di voi dovesse avere una somma di denaro che nel peggiore dei casi non dispiacerebbe perdere (ci sarà qualcuno fortunato, ahahaha), può provare a entrare con gli euro e uscire con i bitcoin.
I bitcoin avranno ancora i picchi di crescita. Ma non so se Binance Pay possa diventare, un giorno, uno strumento utile nella vita quotidiana come lo è il Pay Pal.


Sylvester Chaplin

La tecnologia Deepfake ha finalmente «colpito» anche Charlie Chaplin: in un frammento del film «Modern Times» sono stati inseriti i volti di Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger:

Non è male il risultato… Fa anche venire la voglia di rivedere il film originale.