L’archivio del 2020 год

Windows ****** ** *******

Avvisto tutti gli interessati che l’ultimo aggiornamento del Windows 10 può impiegarci anche più di tre ore a installarsi e configurarsi (la durata affettiva dipende anche dal computer).
Spero che lo abbiate letto prima di avere compromesso questa vostra giornata lavorativa di inizio agosto. Ma anche prima di avere aggiornato i vicini sulla ricchezza del vostro bagaglio lessicale.
Io, nel frattempo, continuo a sperare che dopo 35 anni di esistenza la Microsoft impari, finalmente, ad avvisarci del tempo necessario per l’installazione degli aggiornamente. Almeno in un modo approssimativo.


Artemide di Efeso

Il criminale greco antico Erostrato decise, un bel giorno, di diventare famoso incendiando il tempio di Artemide a Efeso. Stranamente, riuscì a raggiungere il pieno successo in entrambe le parti del suo piano: distrusse il tempio e ottenne la fama lunga oltre ventidue secoli.
Allo stesso tempo, oggi non tutti sanno che aspetto avesse avuto la statua di Artemide collocata in quel tempio. Ebbene, eccola, la statua più tettuta di sempre:

Simboleggiava la fecondità.
È veramente sorprendente il fatto che il 99,99% degli insegnanti scolastici insista a raccontare agli scolari esclusivamente le cose meno interessanti per un adolescente medio.


Inerario §23

Il nuovo paragrafo di Inerario (§ 23) è dedicato ai modi possibili di disabilitare (o limitare dal punto di vista quantitativo) il salvataggio delle revisioni dei testi pubblicati sui siti basati si WordPress.
Si tratta delle operazioni utili al contenimento della crescita sproporzionata di dati contenuti nel database di un sito. Perché i database costano, ma servono. Mentre i database «gonfi» rallentano il sito. Di conseguenza, il contenuto del paragrafo sarà utile a tutti i proprietari e/o amministratori dei siti basati su WordPress.
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo23/


Il moonwalk asiatico

Non so come lo avrebbero commentato gli esperti/appassionati della danza, mentre per me il video di oggi è semplicemente ipnotizzante.

P.S.: nonostante una diffusissima credenza popolare, l’inventore del movimento non è Michael Jackson. Prima della comparsa della sua versione, il moonwalk era già noto da circa settant’anni.


La musica del sabato

Non abbiamo tantissime informazioni biografiche sul compositore franco-fiammingo Josquin Desprez e pure la sua paternità di molte opere precedentemente attribuitegli viene – da circa quarant’anni – messa in discussione. Ma, in ogni caso, possiamo constatare che fu stato uno dei più grandi compositori della sua epoca, quindi del periodo corrispondente all’ultimo quarto del XV secolo e i primi decenni del XVI secolo.
Dal punto di vista stilistico – ma anche quello tecnico – la musica di Josquin Desprez rispecchia tutta la varietà dell’epoca storica indicata. Scegliendo le sue composizioni per il post di oggi mi sono però concentrato sulla musica mondana.
Quindi la prima composizione di oggi è la frottola «Scaramella va alla guerra» (la canzone è di Loyset Compère):

Mentre la seconda composizione è la frottola «El grillo» (oggi alcuni la ritengono, inspiegabilmente, la più famosa):

Anche la musica un po’ antica può essere leggerissima da ascoltare 🙂


Info traffico

In questo periodo il futuro è ancora più incerto del solito. Per esempio, non sappiamo bene cosa, come e dove faremo in autunno di quest’anno (spero che vada tutto bene!). Ma questo non significa che non dobbiamo prepararci ad alcune situazioni facilmente ipotizzabili.
Così, per settembre sarebbe molto utile creare una app – ma pure un sito – che fornisca in tempo reale le informazioni sulla affluenza delle persone sui mezzi pubblici. Potrebbe anche essere una cosa simile alle app che mostrano le informazioni sul traffico automobilistico. Ma deve mostrare la quantità dei passeggeri sui mezzi e la tendenza del loro aumento/diminuzione nel tempo.
In questo modo la gente riuscirebbe a pianificare meglio i propri spostamenti di non assoluta urgenza.


Un nuovo criterio di scelta

Esiste una grande varietà di modi più o meno logici di scegliere le destinazioni dei propri viaggi.
Si può andare a vedere le grandi città famose (purtroppo la maggioranza delle persone ci va solo per cercare la conferma di quello che già sapeva o pensava di sapere su quelle città).
Si può andare al mare e passare giorni o settimane a fingere di essere una foca «del sud» (con le relative necessità e capacità cerebrali).
E poi si può tentare di scoprire qualcosa di completamente nuovo. Io, perseguendo tale scopo, per alcuni anni ho «spiato» le rare foto dei miei contatti su Facebook oppure, abbastanza spesso, ho scelto a caso delle città sconosciute sulla mappa. Il trucco della mappa, però, richiede una certa fortuna. Di conseguenza, ho sempre cercato una via alternativa.
Ebbene, la settimana scorsa un lettore, forse involontariamente, mi ha suggerito un interessante metodo di scelta. Dal 1998 esiste il riconoscimento del Touring Club Italiano chiamato «bandiera arancione»: si tratta di un riconoscimento di qualità turistica-ambientale conferito ai piccoli comuni italiani dell’entroterra. Al giorno d’oggi sono 247 le località che hanno la bandiera arancione, io per ora ne ho visti pochissimi. Ma, studiando alcuni rappresentanti della lista scelti a caso, ho capito che la lista dei detentori della bandiera arancione è una ottima fonte di ispirazione. Molto più interessante e ampia dei «borghi più belli d’Italia».
Spero che a qualche lettore questo suggerimento si riveli interessante e utile quanto a me ahahaha


Fu un alieno

Per un errore di trasmissione della telemetria, l’osservatorio SOHO ha ottenuto una foto del Sole con quadrato vuoto – quindi nero – sopra. E i vari complottisti hanno subito interpretato quel frammento dell’immagine come la foto di una nave spaziale cubica degli alieni. Una nave dieci volte più grande della Terra.


Di conseguenza, devo condividere un avviso importante con i miei amatissimi lettori. Se un giorno vi capita di leggere che Kazimir Malevič fu in realtà un alieno, ricordatevi della origine di tale «rivelazione». La conoscenza dell’anamnesi può essere utile per affrontare certi personaggi nella vita quotidiana.


Le fantasie scolastiche

Pare che al Ministero dell’istruzione lavorino le persone che al momento della propria nascita avevano già i figli grandi. Solo in questo modo posso spiegarmi le prime informazioni sulla riapertura delle scuole italiane a settembre. Informazioni che mi sembrano «un po’» lontane dalla vita reale.
I punti più strani sono due. Il primo è il principio degli ingressi scaglionati, con il quale si mira a evitare gli assembramenti all’ingresso e sui mezzi pubblici… Ma a partire da quale età gli scolari iniziano ad andare a scuola non accompagnati? E tutti i genitori (o nonni) in quegli orari mattutini non hanno alcun impegno lavorativo? Io ho dei dubbi.
Il secondo punto. Tutte le scuole italiane hanno le aule abbastanza grandi da consentire di mantenere un metro di distanza (ricordiamoci che si tratta del raggio di un cerchio) tra gli scolari? La stima di circa seicento mila persone senza più un posto in aula mi sembra molto ottimistica: in base alle statistiche dell’anno scolastico precedente, per esempio, sarebbe meno della metà dei soli iscritti al primo anno delle scuole di ogni genere. Mentre gli edifici scolastici italiani che mi è capitato – per una serie di motivi – di vedere con i propri occhi non erano enormi. Ho visto solo il peggio? Boh…
Per il secondo punto avrei potuto proporre una soluzione che ho sperimentato in prima persona per un anno scolastico ai tempi dello studio nella scuola sovietica/russa (quella cosa era capitata proprio nel periodo di transizione). La soluzione si chiama il doppio turno. Una parte delle persone ha le lezioni di mattina, e l’altra di pomeriggio (anche se ai miei tempi ad alternarsi erano le classi intere). Ma una scelta del genere non risolverebbe comunque il problema del primo punto. Anzi, lo renderebbe ancora più sensibile.
Non essendo un funzionario o un consulente del Ministero, mi fermo qui. Alcune proposte di soluzioni si scrivono o si dicono solo per soldi.
E poi, mi sento molto più competente sulla ripresa dell’anno accademico nelle università italiane. Ne scriverò a breve.


Un po’ di storia industriale

Nel film «Jaws» di Steven Spielberg (uscito nel 1975) c’è la scena in cui il cacciatore Quint (recitato da Robert Shaw) schiaccia una latina di birra con una mano per mostrare le proprie forza e vigore.

Gli spettatori di oggi, soprattutto quelli giovani, potrebbero nel migliore dei casi non cogliere il messaggio. Potrebbero non comprendere in cosa consistesse la prova di forza del capitano.
Ebbene, all’epoca le latine furono molto più robuste di quelle di oggi. In particolare, le «pareti» verticali di una latina nel 1975 ebbero il 40% dello spessore in più rispetto a quelle di oggi.