L’archivio del gennaio 2019

La musica del sabato

Considerando che siamo ancora in un periodo festivo particolare, ho pensato di ispirarmi – nella scelta della musica per questo sabato – al ballo di Capodanno di Vienna. Uno dei compositori più apprezzati in tale occasione è il «re dei valzer» Johann Baptist Strauss II.
Figlio di un noto compositore austriaco, J. B. Strauss II fu costretto a studiare la musica di nascosto (il padre fu intenzionato a farlo diventare un banchiere) e rimanere senza l’eredità dopo avere deciso di dedicarsi professionalmente alla propria passione (la musica, appunto). Il risultato eccezionale dimostra, ancora una volta, che i talenti crescono meglio in un ambiente ostile che in un giardino curato. Incontrando e superando gli ostacoli sentono aumentare il desiderio della propria meta.
La prima delle due opere selezionate per il post di oggi è «Radezky Marsch»:

Mentre la seconda è «Persischer Marsch»:


Si nasconde nei dettagli

Nel mondo odierno, inondato dalla informazione e dalle persone incapaci di trasformare l’informazione nella conoscenza, a volte capitano degli eventi apparentemente piccoli ma in realtà utilissimi ai fini della trasformazione di cui sopra.
Oggi, per esempio, si è saputo della fuga dell’ambasciatore facente funzioni della Corea del Nord a Roma (quindi non di una persona qualsiasi, affamata o priva di prospettive vitali ma un funzionario non di bassissimo livello, una persona ben informata e per questi due motivi particolarmente osservato dal proprio Stato). Cosa ci insegna tale evento? Ci insegna che tutti i discorsi sul riavvicinamento delle due Coree e sull’ammorbidimento del regime nordcoreano sono ancora più fantasie che prognostici meritevoli di attenzione. Per analizzare gli eventi grandi bisogna fare attenzione a quelli apparentemente piccolo.
Mi dispiace di avere deluso la gente ingenua…


Bruegel nei dettagli

Per coloro che in questo periodo dell’anno avessero più tempo libero del solito, consiglio un progetto artistico interessantissimo. Si tratta dei quadri di Pieter Bruegel digitalizzati con una risoluzione incredibilmente grande.

Oltre al semplice studio attendo della tecnica del grande pittore, il sito di cui sopra permette di fare anche alcune scoperte curiose. Per esempio, molte persone possono finalmente scoprire ciò che Bruegel, a differenza dei critici e storici d’arte, riteneva una cosa normalissima, divertente, per nulla indecente e, al contrario, degna di nota. In sostanza, su quasi tutti i suoi quadri è presente qualche personaggio non centrale «ripreso» in una situazione imbarazzante.
Prendiamo, per esempio, uno dei suoi quadri più famosi: «Grande Torre di Babele» (1563). E cominciamo a ingrandire… Continuare la lettura di questo post »


I pensieri del giorno dopo

Come può una persona normale impiegare le poche briciole della vita sensate che ci lascia quel buco temporale chiamato «1 gennaio»?
Per esempio, può contemplare la bottiglia vuota da 1,5 L della «Veuve Cliquot» e capire che nella vita di una persona completa dovrebbero capitare tante altre occasioni – legate al merito e non al calendario – per svuotare alter bottiglie del genere.