Una bella pubblicità della Toyota. Avevo temuto una finale in stile Van Damme, ma per fortuna hanno evitato.
L’archivio del agosto 2018
Giovedì, all’età di 76 anni (pensavo che ne avesse di più), è morta Aretha Franklin. Non posso non ricordarla nella mia rubrica musicale.
Metto due canzoni scelte quasi a caso.
«I Say a Little Prayer»
«Think» (la quale vi è sicuramente nota per almeno un motivo):
A volte anche in Russia l’avvicinarsi delle elezioni produce qualche effetto positivo. Per esempio, in vista delle elezioni locali del 9 settembre 2018 sul sito del sindaco di Mosca Sobyanin è stato pubblicato il panorama della città ad alta risoluzione.
È possibile girarla in tutte le direzioni e ingrandire i punti di vostro interesse (tenendo premuto il tasto destro del mouse e girando la rotella). Per esempio, questo edificio alto giallo-bianco con il tetto grigio e degli alberi in cortile è una scuola che ospitò nelle proprie aule alcuni scolari particolari: tra gli altri, i figli di Iosif Stalin negli anni ’30 e ’40 e l’autore del presente post per tutti gli anni ’90 (ma quando ero un piccolo scolaro, il colore dell’edificio era verde chiaro).
Invece questa è la mia futura residenza (ma c’è un po’ di disordine, quindi non la faccio vedere da vicino).
Volendo potete provare anche voi a «fare un giro» per la città.
Come probabilmente avete già letto, la ministra degli Esteri austriaca Karin Kneissl ha inviato il presidente russo Vladimir Putin al proprio matrimonio (il quale si terrà domani, 18 agosto); Putin ha accettato l’invito (lo stesso giorno deve già incontrarsi con la Merkel).
L’eurodeputato austriaco dei «Verdi» Michel Reimon, infastidito da tali rapporti tra i due politici, ha invitato la ministra a dimettersi.
Ecco, di solito non trovo opportuno commentare le parole e le azioni dei vari «verdi»: il senso di quello che dicono e fanno mi fa semplicemente dubitare della loro salute mentale. La reazione alla prossima visita di Putin, però, è una buona occasione per fare i complimenti a Karin Kneissl. La quale, infatti, ha avuto la forza di utilizzare ai fini lavorativi anche un importante evento personale come il matrimonio. I diplomatici devono cercare e trovare i modi di comunicare (discutere, scambiarsi le opinioni e le idee) con i colleghi e i leader esteri anche nelle situazioni informali. Anche qualora la controparte rappresentasse il più ripugnane dei regimi, è necessario mantenere almeno un debole contatto. Perché nel nostro mondo globale senza un minimo dei contatti non si lavora. Se l’unico modo di incontrare in un ambiente informale Vladimir Putin (il quale, ricordiamo, viaggia pochissimo all’estero) è questo, complimenti a chi ha avuto la professionalità di approfittarsene.
Alla fine di giugno avevo pubblicato il rapporto sul mio viaggio a Verona. Una parte di quel racconto è dedicate alla cosiddetta «casa di Giulietta». Quella casa che alla fine degli anni ’30 del XX secolo è stata ristrutturata per assomigliare alle scenografie del film «Romeo e Juliet» di George Cukor (1936). I turisti non vanno delusi, vero?
Per assicurare la salvezza delle foto che testimoniano le condizioni della casa precedenti ai lavori in questione, oggi le posto sul mio blog (dato che nei reportage c’è lo spazio per le foto scattate da me).
La prima foro è della fine del XIX secolo:
La seconda foto è degli anni ’40 del XX secolo:
Bonus Photo: chi non conoscesse l’aspetto attuale della «casa di Giulietta» e non avesse la voglia di leggersi il mio racconto, ecco la foto scattata nel dicembre del 2017:
Come avete già molto probabilmente letto, ieri i cinque Stati che hanno l’accesso al Mar Caspio (Russia, Kazakistan, Azerbaijan, Iran e Turkmenistan) hanno firmato, dopo 22 anni di tentativi, un accordo sul suo status legale. Infatti, dal 1996 si discuteva su due questioni ritenute fondamentali da tutte le parti: i limiti delle acque territoriali e il passaggio dei gasdotti.
Il risultato dell’accordo è una convenzione che mi sembra sorprendentemente ben fatta. Se non dovesse essere tradotta in italiano entro la fine di settembre, proverò a occuparmene io (tanto non è lunga). Intanto comunico che è stato trovato il modo di stabilire la profondità delle acque territoriali (15 miglia) e le regole chiare sull’utilizzo del resto delle acque.
L’aspetto più curioso di questa storia è però un altro: dopo avere studiato la notizia, per ben due motivi ho pensato subito alla Cina. In primo luogo, la Russia ha dimostrato di poter essere più flessibile (e quindi più «producente») dal punto di vista diplomatico: la Cina non riesce a risolvere da decenni la questione del Mar Cinese Meridionale solo a causa della propria l’avidità (ma un po’ anche per quella posizione di forza che le Russia non ha nei confronti dell’Iran). In secondo luogo, è evidente che la Russia stringe gli accordi territoriali veri solo con gli Stati che non può occupare militarmente (conosciamo degli esempi) o che non può proclamare in via unilaterale come dei propri alleati anti-occidentali (di fatto regalando dei ampi territori e costruendo dei oleodotti convenienti solo per la controparte: entrambe le cose sono successe nei rapporti russo-cinesi).
Qual è la conclusione che potremmo trarre dal capoverso precedente? C’è uno Stato molto esteso che è molto bravo solo in qualità di un attore locale.
Sappiamo che i disegnatori dei cartoni animati ebbero una vita difficile prima della nascita dei computer moderni: dovettero disegnare fotogramma per fotogramma ogni movimento di ogni personaggio o oggetto. E meno male che ebbero l’idea di utilizzare gli strati delle pellicole trasparenti.
Pochi giorni fa ho scoperto che pure la realizzazione delle musiche dei cartoni animati fu un lavoro piuttosto impegnativo. Ecco un bel esempio:
Nella mia ribrica musicale è arrivato di nuovo il momento della musica classica. Oggi ascoltiamo il Concerto per due violini di Johann Sebastian Bach. La versione del video sottostante è una storica esebizione comune del noto violinista russo David Oistrakh e dell’altrettanto noto violinista statunitense Yehudi Menuhin. Infatti, nel 1945 Menuhin fu il primo musicista straniero a suonare nell’Unione Sovietica dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
La BBC ha reso pubblica la propria biblioteca degli effetti sonori: 16.000 file.
Tutte le registrazioni possono essere ascoltate e scaricate gratuitamente per gli usi personali e didattici. Molti suoni sono abbastanza curiosi, come, per esempio, le conversazioni da bar italiane, il cammino dei militari nel fango durante la Prima Guerra mondiale o l’eco del radar dalla Luna.
Ma sono sicuro che troverete molti esempi interessanti anche per voi.
Devo ammettere che le mie speranze non si sono avverate. E il miracolo, purtroppo, non si è verificato: il maxi-schermo pubblicitario della Samsung si è semplicemente trasferito dalla parte opposta del transetto del Duomo milanese. Quindi per altri x anni lo status dell’edificio più famoso della città sarà ridotto a quello di un cartellone pubblicitario. Tanta tristezza.
In compenso, nelle prossimità dell’Apple Store il wi-fi funziona alla grande (come avviene in tutti i posti analoghi del mondo).